Il più grande falso insegnante del mondo

 

 

Nei giorni successivi alla morte di papa Francesco, ho visto diversi protestanti scrivere riguardo al suo lascito. Alcuni di questi autori hanno espresso grande apprezzamento nei suoi confronti, mentre altri hanno manifestato forti preoccupazioni.

Le reazioni a questi articoli – in particolare alle critiche – mi hanno colpito. Alcune persone si sono dette dispiaciute che i loro fratelli protestanti abbiano colto l’occasione della morte del papa per esprimere le loro riserve sull’uomo, sul suo ruolo e perfino per discutere del suo destino eterno.

Pur comprendendo che possa sembrare poco caritatevole usare la morte di una persona come occasione per evidenziarne i difetti, è importante ricordare alcuni fatti fondamentali su papa Francesco, sul papato e sulla Chiesa cattolica romana.

Uno di questi fatti è il seguente: per tutto il tempo in cui è stato papa, Francesco è stato il più influente falso insegnante al mondo. Anche se ci sono molti altri falsi maestri nel mondo, nessuno ha mai avuto una portata o un potere nemmeno lontanamente paragonabili al suo, né è stato oggetto di un tale rispetto.

Per tutta la vita, Francesco ha sostenuto coerentemente gli errori della dottrina cattolica come delineati nei documenti ufficiali (ad esempio il Catechismo della Chiesa Cattolica), aggiungendovi anche nuovi errori propri. Non ha mai predicato un vangelo nel quale i peccatori siano salvati soltanto per grazia, soltanto mediante la fede, soltanto in Cristo. Non lo ha mai richiesto ai milioni di membri del clero posti sotto la sua guida. Al contrario, ha sempre annunciato un vangelo in cui allo sforzo umano deve sommarsi la grazia divina. Inoltre, ha venerato Maria come co-mediatrice, insieme a Gesù, nel rapporto tra Dio e l’uomo.
Ha distribuito innumerevoli indulgenze, ritenute capaci di ridurre o eliminare i tormenti che un credente dovrebbe affrontare in purgatorio – una punizione necessaria, secondo la dottrina cattolica, per purificarsi sufficientemente prima di entrare in paradiso.

In breve, Francesco ha dedicato tutta la sua vita a operare all’interno della più grande denominazione eretica del mondo – una chiesa con oltre un miliardo di aderenti. Ne è stato il Sommo Pontefice negli ultimi dodici anni. Ha trascorso sessantasette anni nella Compagnia di Gesù (i gesuiti), un ordine fondato con lo scopo specifico di contrastare ed eliminare gli insegnamenti del protestantesimo.

Durante il suo pontificato, ha trasmesso dottrine eretiche a più persone di chiunque altro nella storia. Nessun guaritore, crociato, predicatore o insegnante si avvicina a tali numeri.

Si potrebbe andare oltre. Il papato rappresenta la più alta e costante istituzione di falsa dottrina nella storia del mondo. Per secoli, i papi hanno usato il nome di Cristo per allontanare le persone da Cristo. Hanno promesso il paradiso, ma hanno condotto all’inferno molti. Innumerevoli cattolici romani sono andati incontro alla dannazione dopo essere stati rassicurati dalla loro chiesa e dal loro papa di essere sulla via della salvezza. Il papato ha costantemente proclamato un vangelo che non può salvare, e ha anatemizzato ufficialmente l’unico Vangelo che può farlo!

Ammetto con gioia che vi siano veri credenti anche all’interno della Chiesa cattolica romana, ma sono credenti nonostante la dottrina ufficiale della Chiesa, e non grazie ad essa.

Dunque, se consideriamo papa Francesco in questo contesto, è comprensibile provare anche un senso di sollievo per la sua scomparsa. Non verseremo lacrime quando morirà il presidente della Chiesa mormone, e non potrà più guidare un’istituzione che sta conducendo milioni di persone sulla strada dell’errore, né potrà più pronunciare false profezie nel nome di Gesù. Non verseremo lacrime quando Kenneth Copeland morirà e smetterà di mentire e arricchirsi nel nome di Gesù. E allo stesso modo, non c’è motivo di piangere la morte di papa Francesco come se fosse un fratello, un uomo buono o altro che uno che ha condotto le persone verso le tenebre nel nome della luce.

Naturalmente, possiamo lamentare la realtà della morte in sé. Possiamo addolorarci e tremare al pensiero che egli debba ora affrontare il giudizio divino. Tuttavia non abbiamo bisogno di fingere che fosse qualcuno che conosceva Dio o che fosse amato da Dio. In questo senso, la sua morte è un momento opportuno per ricordarci una verità che i protestanti hanno unanimemente riconosciuto fino a pochi decenni fa: che la Chiesa cattolica romana nega il Vangelo e perciò non è una vera chiesa.

Anche se è tragico che solo la morte abbia potuto mettere a tacere Francesco, non è forse comunque un bene che ora sia stato messo a tacere? Con la sua morte, il più influente e rispettato falso maestro del mondo non sta più insegnando dottrine eretiche, né conducendo altri fuori strada.

 

Tematiche: Cattolicesimo, Falso Vangelo

Tim Challies

Tim Challies

 

Sono un seguace di Gesù Cristo, sposato con Aileen e  padre di tre figli. Adoro e servo come pastore alla Grace Fellowship Church di Toronto, Ontario, e sono co-fondatore della Cruciform Press.

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