Come agisce Dio nei giorni in cui ci sembra di non concludere nulla, di fallire nei nostri piani e di restare ben lontani dalle nostre aspettative?
Quei giorni possono essere per noi fonte di frustrazione, ma non sono al di fuori del controllo sovrano di Dio.
Questo ci porta alla domanda di oggi, su cosa sia, in realtà, l’efficienza. Un’ottima domanda che ci pone oggi Melinda:
“Ciao, pastore John, grazie per questo podcast!
Nell’episodio 1115, parlando dell’assistenza a chi soffre di demenza, hai concluso dicendo:
“Le priorità di Dio per l’efficienza in questa vita non sono le nostre”.
Puoi spiegare meglio cosa intendevi?
Ho grosse difficoltà nella gestione del tempo.
Sono una mamma che fa scuola a casa, cerco di bilanciare i bisogni dei figli, le attività, il ministero, la casa… e il sonno.
Mi sento sempre sotto pressione, come se dovessi essere efficiente ogni minuto, ma non è qualcosa che mi viene naturale.
Che aspetto dovrebbe avere l’efficienza nella vita cristiana piena di impegni?”
Comincerò spiegando quello che intendo con la frase:
“Le priorità di Dio per l’efficienza in questa vita non sono le nostre”.
Ma lasciami dire prima di ogni altra cosa che il motivo per cui voglio che le persone comprendano questa verità non è affinché facciano di più, ma affinché vivano ciò che fanno con lo spirito giusto.
Questa è la premessa di tutto quello che dirò.
Le tue priorità.
Quando dico che “le priorità di Dio per l’efficienza non sono le nostre”, intendo che, ad esempio, potresti aver pianificato di andare in banca tra le 10:00 e le 11:00, così da poter prelevare contanti e pagare il ragazzo che taglia il prato, mentre la tua vicina guarda i tuoi bambini di due e quattro anni.
Questo è il programma.
Ti senti bene, sto esagerando, per aver lavorato in modo efficiente.
Ti senti bene perché hai organizzato.
Hai organizzato tutto affinché la vicina fosse disponibile, il ragazzo potesse esserci e tu riuscissi ad andare in banca e tornare in tempo per permettere loro di andare ai rispettivi altri appuntamenti.
Queste sono le tue priorità e tu hai un programma efficiente: erba tagliata, bambini sistemati, giro in banca fatto, ragazzo pagato, tutti liberi per i successivi impegni.
Vittoria, efficienza.
Questo è ciò che intendo per “nostra efficienza”.
Le priorità di Dio
Tuttavia, Dio in questo caso ha un diverso sistema di priorità.
La tua vicina, ad esempio, doveva recarsi alle 11.30 con il marito in un’agenzia immobiliare per firmare l’acquisto di una casa, che però, senza che loro lo sappiano, ha gravi problemi strutturali alle fondamenta.
Il ragazzo contava di usare i soldi, guadagnati tagliando il prato, per unirsi ad altri ragazzi e comprare droghe che non dovrebbero assumere.
Tu ti trovi nel traffico di un incidente causato da un camion ribaltato e rimani bloccata in autostrada per un’ora. Non riuscirai nemmeno ad arrivarci alla banca.
Ti precipiti a casa prima che puoi ma arrivi con un’ora di ritardo; senza contanti per pagare il ragazzo, la tua vicina ha perso l’appuntamento.
Ti senti frustrata, quasi sopraffatta dalle lacrime.
La tua efficienza si è dimostrata inutile nel portare a termine le tue priorità.
Ma mentre i tuoi piani sono falliti, quelli di Dio hanno avuto pieno successo.
Voleva impedire al ragazzo di comprare droga, voleva risparmiare alla vicina di acquistare una casa che è un rudere, e voleva che tu crescessi nella tua fede nella sua sovrana saggezza e sovranità su tutte le cose.
Ecco cosa intendo dire quando affermo che “le priorità di Dio per l’efficienza in questa vita non sono le nostre”.
Il lento viaggio di Giuseppe
A mio parere questo modo di operare di Dio non è occasionale, ma è sempre così.
Quando leggi la bibbia, puoi trovare praticamente in ogni libro una storia in cui Dio opera in modi che non corrispondono a come le persone avrebbero fatto o voluto fare.
Dio non prende mai la strada più breve tra il punto A e il punto B.
Il motivo è che una tale efficienza, l’efficienza rapida e diretta, non è come lui intende l’efficienza.
Il suo obiettivo è quello di santificare il viaggiatore, non farlo andare velocemente da A a B.
Frustrare l’efficienza umana è il primo (dico primo, non secondo) strumento di grazia che produce santificazione.
La storia di Giuseppe, in Genesi 37–50 è uno degli esempi più chiari giusto?
Giuseppe è odiato dai fratelli, gettato in un pozzo, venduto come schiavo, venduto a Potifar, accusato di molestie sessuali, imprigionato, dimenticato dal maggiordomo del Faraone poi finalmente, dopo diciassette anni, diventa vice presidente di Egitto cosicché possa salvare la sua famiglia dalla carestia.
La morale della storia la troviamo in Genesi 50:20, Giuseppe dice ai fratelli:
“Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso”.
Dio aveva un’agenda, Dio aveva un piano. Dio voleva convertirlo in bene.
È come se Giuseppe avesse detto: “Voi ragazzi, lazzaroni, siete stati l’ingorgo che mi ha impedito di arrivare in banca per diciassette anni. Ma Dio mi stava preparando ad essere il salvatore del mio popolo e non aveva fretta. Sono stato testato su ogni singolo aspetto. Avrei dimostrato di avere fiducia in lui nonostante l’apparente, insensata, inefficienza? Ebbene non era insensata”.
I cambi di programma di Paolo
Quando Paolo stava organizzando di andare in Spagna, lo fece con un buon piano.
Aveva un piano, un piano veramente buono.
Fondamentalmente ha detto: “Andrò a Gerusalemme e consegnerò i soldi delle collette, poi prenderò una nave fino a Roma dove raccoglierò un po’ di sostegno e finirò la mia vita in Spagna”.
Che grande piano.
Poi si ritrovò in prigione a Roma. Cosa disse?
Disse in Filippesi 1:12-13:
“12 Desidero che voi sappiate, fratelli, che quanto mi è accaduto ha piuttosto contribuito al progresso del vangelo; 13 al punto che a tutti quelli del pretorio e a tutti gli altri è divenuto noto che sono in catene per Cristo”.
Le sue priorità per arrivare efficientemente in Spagna sono state sconvolte, ma il proposito di Dio di evangelizzare la guardia imperiale a Roma rimase intatto.
Un piano quotidiano.
Ecco il punto per Melinda.
Senza dubbio, fai la tua lista delle cose da fare per la giornata.
Senza dubbio fai le cose della lista al meglio delle tue possibilità.
Dai priorità alla lista.
Dai la precedenza alle cose da fare per primo.
Fai il tu piano.
Fai del tuo meglio.
Leggi anche un libro sull’argomento se vuoi.
Poi prosegui nella pace e nella libertà che, quando il tuo piano si schianterà sulle rocce della realtà quotidiana (cosa che accadrà la maggior parte dei giorni), non sarai misurata da Dio in base a quanto riuscirai a fare. Sarai misurata sulla base di quanto avrai confidato nella bontà, nella saggezza e nella sovranità di Dio di trasformare questa nuova caotica inefficienza per la sua gloria e il bene di tutti coloro che ne sono coinvolti, anche se tu non vedi come potrà farlo.
Tematiche: Chiedi al pastore John, Domande dei lettori al pastore John Piper, Maternità, podcast, Produttività, Sovranità di Dio, Vita Cristiana
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