Vivere in modo puro in un’epoca dominata dagli strumenti digitali
Intervista a John Piper
Domani inizieremo le letture di agosto del Programma di lettura della Bibbia promosso dai The Navigators (un’organizzazione cristiana internazionale), il che significa che inizieremo 1 Timoteo, riascoltando l’invito di Paolo a perseguire una vita d’amore «che proviene da un cuore puro e da una buona coscienza» (1 Timoteo 1:5); perciò, come possiamo mantenere un cuore puro e una buona coscienza in un mondo così pieno di mezzi di comunicazione corrotti e immorali? È una domanda importante, che ci viene posta continuamente, come dimostra il fatto che abbiamo trattato ampiamente l’argomento, che potrete vedere sfogliandole pagine.
Ma allora, come possiamo vivere in modo autentico nell’era della tecnologia? Questo è il dilemma che affronta una giovane donna che ci ha scritto.
“Buongiorno Pastore John e Pastore Tony, grazie per il podcast! Ultimamente sto imparando molte cose sull’importanza della coscienza e su come alcune cose mi influenzano in misura maggiore a differenza di altri cristiani. Sono consapevole che non posso giudicare coloro che non condividono le mie opinioni su questioni che di per sé non sono considerate peccaminose. Tuttavia, ho difficoltà ad applicare le mie idee in contesti di vita sociale, in particolare, guardare costantemente la televisione e giocare ai videogiochi in età adulta mi crea un forte senso di colpa. Queste sono le cose che la mia famiglia, con cui vivo tuttora, e i miei amici, considerano parte integrante del loro stile di vita quotidiano, se ascolto la mia coscienza e non vi prendo parte, il tempo che trascorro con loro si riduce notevolmente tuttavia, se mi unisco a loro, il peso sulla mia coscienza mi causa grande sofferenza. Cerco di parlarne, ma non ottengo alcun risultato, perché non si tratta di un peccato evidente allora, come posso vivere in uno spazio che non condivide le mie convinzioni con amore e grazia, soprattutto quando si tratta di dispositivi elettronici?”
Ho il sospetto che nell’era della tecnologia moderna in cui siamo entrati, specialmente in un’epoca di intrattenimento visivo onnipresente creato nel quadro di una visione del mondo che ignora Dio o è ostile a Dio, ecco, ho il sospetto che in questo nuovo mondo saturo di intrattenimento:
- la ricerca della purezza del cuore (1 Timoteo 1:5),
- possedere la mente di Cristo (1 Corinzi 2:16),
- rivolgere i nostri affetti alle cose di lassù (Colossesi 3:1–2),
- essere rinnovati nello spirito delle vostre menti (Efesini 4:23),
- essere trasformati nelle nostre emozioni,
- mantenere la nostra vita pura e senza macchia del mondo (Giacomo 1:27),
- accumulare tesori in cielo e non sulla terra (Matteo 6:19-20),
- mantenere una visione chiara della luce del vangelo della gloria di Cristo (2 Corinzi 4:4),
- godere della comunione quotidiana con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo (1 Giovanni 1:3),
- avere gli occhi del cuore illuminati affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi (Efesini 1:18-19),
- gustare la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro (Ebrei 6:5),
- la libertà dalla concupiscenza degli occhi e dalla concupiscenza della carne e dalla superbia della vita (1 Giovanni 2:16),
- la potenza dello Spirito nel nostro uomo interiore (Efesini 3:16),
- una chiara visione della larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo (Efesini 3:17-18),
- ricolmi di tutta la pienezza di Dio (Efesini 3:19),
Tutti questi preziosi tratti distintivi di ciò che significhi essere cristiani autentici, in questo nuovo mondo, caratterizzato da un tempo incessante trascorso davanti allo schermo (che sia quello di una TV a schermo piatto, di un computer, di un tablet o di uno smartphone), richiederanno una sorta di ritorno radicale all’antico impegno della Chiesa primitiva di distaccarsi più consapevolmente dai modelli del mondo, in particolare dai modelli dell’intrattenimento, per godere in modo eterno della grandezza di Cristo.
La strada larga verso la mondanità
Per decenni, la maggior parte dei cristiani si è semplicemente lasciata trascinare dai modelli del mondo per quanto riguarda il modo in cui spendiamo le nostre serate e i nostri fine settimana, con l’eccezione di un paio d’ore dedicate alla chiesa la domenica. All’inizio questa deriva sembrava innocua perché c’era una importante coincidenza tra la visione del mondo, che si supponeva cristiana, e i prodotti dei mass media e dell’industria dell’intrattenimento.
Quelle somiglianze non erano così evidenti come credevamo, almeno io da bambino non me ne rendevo conto. Apparentemente era cristiana, nel senso che molte delle proibizioni culturali erano condivise dai cristiani, tuttavia Dio era assente e noi non ce ne accorgevamo, né ci sentivamo turbati o offesi. Attualmente, le somiglianze tra la cultura mediatica e quella cristiana sono molto meno evidenti e la stragrande maggioranza dei programmi e dei film è completamente vuota, non solo di Dio e di Cristo, né di alcun valido difensore della sua grandezza o della sua giustizia, bensì è sempre più priva di qualsiasi limite alla celebrazione del peccato. Il peccato è costantemente sdoganato e normalizzato in ciò che i cristiani guardano con piacere.
Eppure, nonostante questi cambiamenti, la maggior parte dei cristiani non ha modificato il proprio modo di immergersi in quella cultura dell’intrattenimento per il proprio divertimento, di conseguenza, milioni di cristiani si ritrovano soddisfatti da un intrattenimento che omette Dio, trascura Cristo, mette al centro l’uomo, esalta l’ego, stimola sessualmente e normalizza il peccato, notte dopo notte. L’effetto di tutto ciò è una chiesa che assorbe sempre più le intuizioni, gli istinti, i riflessi, le preferenze e i desideri del mondo.
La chiesa che fa regolarmente del mondo la fonte del proprio relax e divertimento non può che diventare una chiesa mondana; una chiesa senza potere. Non sperimenterà la pienezza dello Spirito Santo, l’audacia nella preghiera, il coraggio nel testimoniare e la disponibilità al sacrificio per la salvezza delle persone perdute e per l’esaltazione di Cristo. Non si può provare dolore per le persone perdute quando, notte dopo notte, ci si diverte con l’intrattenimento offerto dalla loro perdizione.
Ecco perché ho detto che per essere un vero cristiano nei giorni a venire sarà necessario un recupero radicale dell’antico impegno della Chiesa primitiva ad essere più consapevolmente separati dai modelli del mondo, specialmente dai modelli dell’intrattenimento.
Dire No per un Sì più dolce
Credo fermamente che Dio susciterà una generazione così entusiasta dei propri guadagni in Dio e Cristo, nella salvezza, nella via della giustizia e nei sacrifici d’amore, da non lasciarsi intimidire dalle accuse di essere un nuovo tipo di fanatici. Recupereranno con gioia e serietà le parole dell’apostolo quando disse:
E che armonia c’è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio:
«Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Perciò uscite di mezzo a loro
e separatevene, dice il Signore,
e non toccate nulla d’impuro;
e io vi accoglierò.
E sarò per voi come un padre
e voi sarete come figli e figlie»,
dice il Signore onnipotente. (2 Corinzi 6:16-18)
Il ritorno a questo tipo di distacco radicato dal vuoto del mondo non sarà fine a sé stesso, non commetteremo l’errore di pensare che separarsi solo per il gusto di farlo sia una virtù che esalta Cristo, infatti non lo è. Rifiuteremo per poter dire sì alla gloria e alla piena soddisfazione.
- Diremo no all’essere figli di questo mondo per lo straordinario privilegio di essere figli e figlie del Signore Dio Onnipotente.
- Diremo no alla breve e insoddisfacente eccitazione dei nostri desideri per amore della profonda e intensa soddisfazione di assaporare Cristo e servirlo con la convinzione che «Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”» (Atti 20:35).
- Diremo no ai desideri della carne, ai desideri degli occhi e all’orgoglio della vita perché siamo alla ricerca di qualcosa di molto più profondo, più elevato, più ricco, più pieno e più duraturo che qualsiasi intrattenimento secolare possa offrire.
I nostri piaceri migliori
Questo non sarà facile; la giovane donna che ha posto questa domanda ci sta mettendo di fronte alla realtà, ovvero che migliaia di cristiani si limitano a guardare la TV e a giocare ai videogiochi, senza rendersi conto di ciò che sta accadendo loro. Il fatto che provino risentimento nei confronti di chi disapprova il loro modo di intrattenersi è un’ulteriore prova di quanto siano profondamente influenzati dallo spirito del mondo.
Il mio semplice consiglio a questa giovane donna è di ringraziare Dio per la guida che le offre la sua coscienza e di concentrarsi completamente nel coltivare un grande e glorioso sì a Dio, al suo regno, alla sua giustizia, alle sue promesse e alla sua comunione, in modo che qualsiasi no lei debba dire e vivere nei confronti della sua famiglia, esso indichi principalmente un grande e migliore sì: la gloria di Cristo. Non te ne pentirai, e nemmeno loro, se le parole di Paolo diventeranno la tua passione:
Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra (Colossesi 3:1–2)
I piaceri che si trovano in questo cammino sono più grandi e sono eterni.
Lettura consigliata: Spettacoli in competizione, Ed. Coram Deo
Traduzione a cura d Yuni Akermi
Foto di Breno Assis su Unsplash
Tematiche: Purezza, Social media, Vita Cristiana
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