Andrà tutto bene…

Mi sto sempre più rendendo conto che non solo il denaro è un idolo, il benessere è un idolo, la famiglia è un idolo, io stesso sono un idolo, la mia professione è un idolo e…e… e…e…

Ma anche la salute è il mio idolo!

 

Idolo è tutto ciò che attrae il mio interesse più di Dio, è tutto ciò su cui il mio pensiero si sofferma più del pensiero rivolto a Dio. È ovvio che anche la salute è importante, molto importante. Ma quanto importante è?

Mi viene subito in mente una considerazione da fare: se Paolo fosse qui tra di noi, cosa penserebbe e come aiuterebbe il popolo di Dio? L’apostolo Paolo scrive: “Per me infatti il vivere è Cristo, e il morire guadagno” Filippesi 1:21.

Nessuno desidera morire, nessuno desidera ammalarsi e nessun credente prega perchè questo possa accadere. Tuttavia fermiamoci a riflettere: qual è la mia e tua speranza per il presente e il futuro? Il virus se ne andrà, ma non illuderti che scampando ad esso avrai acquistato l’eterna giovinezza e non crediamo di aver superato la prova più grande e dolorosa della vita.

 

Supereremo questo periodo?

Molto probabilmente questa estate saremo tutti al mare o montagna a riposare come lo scorso anno. Ma riflettiamo attentamente. Mentre ringraziamo gli operatori sanitari e le autorità per le restrizioni che limitano il diffondersi del virus, invece di dire e scrivere superficialmente #Andràtuttobene, sii realista! Ce la faremo a non morire? Ce la faremo a non morire mai?

 

Sii realista!

Arriverà per noi tutti il giorno in cui “non ce la faremo”. Abbiamo notizie che alcuni fratelli non c’è l’hanno fatta, il Signore li ha chiamati a casa.

Il giorno verrà che alcuni di noi saranno perfino stanchi di vivere e allora in quel momento pensa che non ce la puoi fare da solo.

Forse la vita di sofferenza sulla terra si concluderà, forse penserai di lasciarti tutto alle spalle, ma la verità è che il peggio dovrà ancora arrivare.

 

Ebrei 9:27 dice: “E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio”. Dopo la morte avviene un incontro speciale. Io e te compariremo davanti al Creatore. Saremo soli (no, non ci saranno i genitori, non ci saranno moglie o marito, amici, sacerdoti, pastori o chiese a sostenerci). Io e te, noi tutti saremo davanti a Dio. Nulla sarà nascosto. Ogni azione compiuta, ogni pensiero avuto, ogni atteggiamento, ogni peccato, ogni buona azione, ogni sussulto d’ira, ogni inganno, ogni menzogna, ogni offesa, ogni legge infranta, ogni bestemmia, ogni ingiustizia verrà esposta.

 

La cosa ancor più sorprendente è questa, anzi sono due:

  • Ricorderemo tutte le nostre parole, i pensieri, le azioni, anche quelli più remoti.

Dio Creatore ce le elencherà tutte e noi le ricorderemo in maniera precisa. Saremo così convinti e consapevoli di quello che abbiamo fatto che potremo dire solo: “Sì è vero! È proprio così”.

  • Ci verranno imputati peccati che nemmeno pensiamo o ricordiamo di aver commesso.

Non solo affermeremo ciò che ricordiamo di aver commesso, ma lo faremo anche nei confronti di peccati realmente commessi di cui, per un motivo o per l’altro, non eravamo a conoscenza.

 

In sostanza, ci renderemo conto perfettamente, e in buona coscienza, di essere molto peggio di ciò che abbiamo creduto essere nel momento più basso e scuro della nostra vita e condotta.

In un certo senso, i nostri occhi verranno aperti e vedremo Dio nel suo splendore, nella sua perfetta santità e vedremo anche il marciume del nostro peccato, tutte le offese che abbiamo continuamente rivolto a Dio e cosa significa essere morti spiritualmente e separati da Dio.

 

Molto probabilmente ti verrà ricordato anche quando un credente ti ha parlato del Vangelo dicendoti: “Ehi Paolo, qui c’è una Buona Notizia!”. Oppure di questo testo che hai letto con disinteresse, che hai lasciato a metà, perché in fondo “Cosa me ne frega a me di queste storie di chiesa”. Ma noi, infatuati della nostra onnipotenza umana, menefreghismo spirituale, ottusità, affogati nel cinismo e nella cultura post-moderna della razionalità e di una fede libera come il vento, fatta a propria immagine e piacere, siamo passati oltre. Sì, siamo superiori e non ci fermiamo. Anzi non ci soffermiamo, perché – a dirla tutta, se mi faccio delle domande – non so come rispondere e rischio d’impazzire.

Perché sono qui? Perché vivo? Perché penso? Perché ho un corpo perfetto? Perché ho generato creature perfette? Perché la bellezza della natura mi circonda? Perché ho una percezione dell’eternità? Perché anche se non credo in nulla, quando ho paura o soffro, mi viene spontaneo pregare qualcuno lassù che non conosco, ma credo che mi ascolti? Perché ho una morale e ho un senso della giustizia e dell’ingiustizia? Perché ho paura del dolore e della morte? Perché tutto attorno a me parla di una creazione che non può essere il frutto di una esplosione e del caos cosmico?

Oppure sono un credente, ma non so nulla di ciò che dovrei credere o conoscere. Vado anche in chiesa, ma lascio che altri “pensino per me”. “Loro mi dicono e io ubbidisco”, ma non so dove sto andando!

 

 

Ci inginocchieremo

“Sta infatti scritto: «Come io vivo, dice il Signore, ogni ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua darà gloria a Dio»” (Romani 14:11).

Lo faremo tutti! Sì proprio tutti. Io e te e tutti gli altri. Questo ti può sorprendere. Non solo i cristiani che hanno creduto che 2.000 anni fa, il Figlio di Dio è venuto per salvare chi crede che Gesù è morto sulla croce per i propri peccati perché nessuno è buono e santo davanti a Dio. Nessuno è degno di salire in cielo ed entrare in paradiso. Solo chi, avendo fede in colui che ha preso i nostri peccati e li ha portati sulla croce al posto nostro, entrerà nell’eternità con Dio. Sì anche tu, nella tua incredulità, con il tuo ateismo filosofico e l’approccio evoluzionistico… ti piegherai. Il peso della realtà di Dio, la grandezza della sua gloria, l’irragionevolezza del tuo pensiero “no-Dio-grazie”, ti porterà volontariamente ad abbassare le tue ginocchia e forse per la prima volta nella tua esistenza DARAI GLORIA A DIO. Darai gloria sia con la postura del tuo corpo e darai gloria con la tua lingua. Dirai probabilmente parole come “Santo, Santo, Santo”, “Tu solo sei Dio vero ed eterno”, “A te la gloria e l’onore per sempre”.

 

Oggi, davanti a Dio – nell’era del Corona virus – hai l’occasione di aprire il tuo cuore a Gesù Cristo. Hai l’occasione di stare in silenzio davanti alla Sua presenza, in casa tua, nella tua camera, da solo. Hai l’occasione di parlare solo e in maniera trasparente e sincera con Dio. Parlagli di te. Digli che hai bisogno di un Salvatore che venga a soccorrerti. Digli che senti il peso grave di tutti i tuoi peccati di cui sei cosciente (tutti gli altri li conosce Dio e qualcun altro come tuo marito o tua moglie…). Digli che desideri che Dio intervenga e cambi il tuo cuore. Che hai bisogno di perdono e di essere amato da chi ti conosce e ti ha creato. Prega intensamente con le tue parole. Grida a Dio con il cuore.

 

Poi prendi la Bibbia e inizia ogni giorno a leggere i Vangeli. Ti suggerisco di partire dal vangelo di Matteo. Leggi molto e prega in continuazione. Leggi insieme a chi conosce bene la Parola di Dio. Fai domande e prega insieme a un altro cristiano. Inizia a frequentare una chiesa cristiana dove la Parola è il centro della vita di quella chiesa. Ascolta, impara, cresci e servi con gioia.

Un giorno ti inginocchierai, ma non sarà per una volta sola. Sarà per sempre. Per tutta l’eternità, riconoscendo che il Dio della gloria ha perdonato un grande peccatore come te e come me.

 

 

Tematiche: Salvezza

Andrea Artioli

Andrea Artioli

 

È pastore della Chiesa Sola Grazia di Porto Mantovano, Mantova (www.chiesasolagrazia.it) ed è direttore e fondatore del ministero di Coram Deo. Ha studiato al London Theological Seminary ed è a pieno tempo nel ministero dal 1993.
È sposato con Emanuela e hanno 3 figli: Lisa, Tommaso e Eva.

© AndreaArtioli, © Coram Deo

Il presente articolo può essere utilizzato solo facendone previa richiesta a Coram Deo. Non può essere venduto e non si può alterare il suo contenuto.