Che cos’è la fede (e cosa non è)

 

“Sei una persona di fede?” La tua risposta a questa domanda dipenderà da cosa pensi che sia davvero la fede. Dato che nella nostra cultura la parola fede è spesso malintesa e mal compresa, non mi sorprendo se esiti a rispondere.

 

Ma le domande di fede: il suo significato, il suo oggetto, il suo contenuto e significato non possono essere trascurati. La fede è una questione urgente con cui dobbiamo avere a che fare immediatamente perché “senza fede è impossibile piacere a Dio” (Ebrei 11:6) Così mentre consideriamo che cos’è la fede, continuiamo a chiederci: “Io sono una persona di fede?”

 

Ciò che la fede non è

Le persone parlano della fede in molti modi. Per incoraggiare un amico che affronta giorni difficili, potresti sentire qualcuno che dice: “Abbi fede!” Oppure potresti aver sentito qualcuno che dice di aver fede in un candidato politico o in qualche scoperta scientifica che porta ad un cambiamento sperato nella società.

 

Dato che ci sono molte maniere di intendere la fede, dobbiamo chiarire cosa non è la vera fede biblica. Descrivendo cosa non è, ci avviciniamo a sapere cosa è. Scopriamo così che molte delle cose che riteniamo siano fede, non lo sono affatto.

Ci sono tre malintesi ricorrenti sulla fede biblica che dobbiamo rifiutare.

 

1. La fede non è una sensazione religiosa

Molti uomini e donne dichiarano di essere persone di fede eppure quando chiediamo loro il perché, ci rispondono:” Beh ho una forte sensazione dentro di me che mi dice che sono un cristiano”. Secondo questo standard uno potrebbe rinnegare la divinità di Cristo, ripudiare il suo sacrificio espiatorio e rifiutare la sua resurrezione corporale considerandosi al contempo un cristiano solo perché prova delle forti sensazioni.

Tuttavia le Scritture insegnano che la fede non è una sensazione soggettiva divorziata dalla verità oggettiva che Dio ha rivelato. Non è un’esperienza vaga, interna che nasce da noi stessi.

Possiamo chiamare qualcuno cristiano semplicemente per ciò che prova istintivamente? Un cristiano può dirsi tale in base alla forza della propria convinzione soggettiva? No affatto! E perché no? Perché è la Bibbia a dirlo! Ci ricorda ripetutamente del pericolo di essere deviati dalle nostre sensazioni. Salomone in Proverbi scrive: “Chi confida nel proprio cuore è uno stolto, ma chi cammina da saggio scamperà.” (28:26) Inoltre il profeta Geremia porta avanti questa verità dichiarando che “il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa” (17:9)

Ciò non significa affatto che la fede non smuova o entusiasmi mai il nostro cuore. Anzi lo fa! Il Vangelo è una notizia entusiasmante. La vera fede però non è solo questo. I forti sentimenti che essa genera non dovrebbe mai essere scissi dalla verità che ci è rivelata chiaramente nelle Scritture. Se così non è, allora non è una fede biblica.

 

2. Fede non significa accettare tutto senza prove

Un’altra concezione prevalente è che la fede cristiana ci richieda di rimuovere il cervello e metterlo sotto i piedi smettendola di pensare. Dietro a questa posizione c’è l’assunto che se dovessimo mai esaminare le prove del Cristianesimo, scopriremmo che esso è inconsistente per cui l’unico modo per essere un cristiano è di lanciare il cervello nel dimenticatoio. La fede così diventa un salto nel buio e se crediamo abbastanza, ci suggestioniamo abbastanza, allora qualcosa che non è vero, diventa vero.

Le Scritture però ci aiutano ancora una volta a vedere le cose più chiaramente. L’apostolo Giovanni scrisse che la sua testimonianza riguardava “Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della parola della vita” (1 Giov. 1:1).

In seguito in 1 Corinzi 15 l’apostolo Paolo descrisse le centinaia di persone che come lui erano testimoni di Gesù che risuscitò i morti. La fede si basa non solo sulle prove oculari ma anche su ciò che le Scritture hanno dichiarato nel tempo. Il libro di Atti per esempio loda i credenti di Berea non solo perché ascoltavano le parole di Paolo, ma perché le provavano con le Scritture. (Atti 17: 10-12)

La fede biblica non richiede quindi di spegnere il cervello, non dice: “Credi e basta!”, ma “Credi perché …”

3. La fede non è un atteggiamento mentale positivo

Norman Vincent Peale nel suo libro Il pensiero positivo oggi (1) offre tale consiglio alle persone che iniziano la giornata: “Per prima cosa di mattina recita ad alta voce queste parole tre volte: Io credo”. Non dice però in chi o in cosa credere perché secondo lui ciò non ha molta importanza; l’importante è solo dire di credere. Inoltre sostiene che credere in qualcuno soprattutto al di fuori di te stesso, sia superfluo.

Ancora una volta la Parola di Dio dipinge un quadro ben diverso. Nel Nuovo Testamento la fede e ciò in cui crediamo; è indispensabile! È l’oggetto della fede che dona alla fede ogni sorta di significato. La fede biblica non è un atteggiamento mentale che cerca di portare all’esistenza le cose in cui si crede. Pensare positivamente è un bene ed è anche auspicabile circondarsi di persone positive piuttosto che di negative. Tuttavia il pensiero positivo di per sé non è la vera fede biblica.

L’autore agli Ebrei scrive: “Ora senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano. (11:6)

La vera fede è affidabile perché il suo oggetto è Dio che è completamente credibile.

 

Che cos’è la fede

Se la fede non è una sensazione pervasiva, un modo di pensare illusorio o un atteggiamento mentale positivo, allora cos’è? L’autore agli Ebrei ci fornisce una risposta chiara e sicura: “Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.” (11.1)

La fede in altre parole, quella vera e biblica, produce una certezza riguardo a ciò che non vediamo come seguaci di Gesù Cristo in cui dobbiamo sperare. Ma non è tutto. L’apostolo Paolo ci offre questo utile promemoria: “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio.” (Efes.2:8)

Non ti chiedi mai, tu che sei cristiano, come mai credi a ciò in cui credi? Quando ti inginocchi a pregare da solo nella tua camera, come fai ad essere sicuro che Dio ascolta tutte le tue preghiere? Da dove viene la tua certezza? Solamente dalla grazia di Dio che ti ha aperto gli occhi alla verità di chi è Lui. Una tale fede ci convince ed è un dono di Dio, un dono che Lui vuole che riceviamo e che gustiamo.

 

Cosa riguarda la fede

La fede biblica implica tre caratteristiche:

1. Conoscenza 

La fede è dipendente da ciò che può essere conosciuto di Dio. Infatti il Nuovo Testamento dice che la fede ha a che fare con il conoscere Dio stesso. In Giovanni 17:3 Gesù disse “E questa è la vita eterna che conoscano te il solo vero Dio e Gesù Cristo che tu hai mandato.” Come si può conoscere Dio? Nella persona di suo figlio il Signore Gesù Cristo! Parlando di Gesù Giovanni 1:18 dice: “Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio che è presso il Padre l’ha fatto conoscere.” Ecco perché è così importante considerare le dichiarazioni che Gesù ha fatto: conoscendo lui conosciamo Dio. Ed è questa conoscenza di Dio che ci fornisce la base della nostra fede.

2. Consenso

Nella fede biblica, la nostra conoscenza di Dio deve essere seguita dal consenso. Una volta che abbiamo riconosciuto che certe cose sono vere e che devono essere credute, dobbiamo crederle veramente! La fede biblica è certamente più di un consenso e non è mai di meno.

Mentre leggiamo la Bibbia considerando le affermazioni di Gesù, scopriamo che Cristo sospinge le credenze delle persone quasi fino contro la loro volontà. Potremmo dire dentro di noi: “Non voglio credere in Gesù, non voglio che prenda la mia vita, non voglio che qualcuno mi diriga”. Eppure quando ci disponiamo apertamente e lo vediamo sulla croce capendo che ha preso su di sé i nostri peccati e la nostra ribellione, Lui sospinge verso di sé il nostro credere. Quando vediamo Gesù in questo modo, la conoscenza sarà seguita dal nostro consenso.

3. Fiducia 

Infine, la fede genuina porta con sé la fiducia. La conoscenza e il consenso non rendono di per sé la fede genuina. Giacomo 2:19 ci dice che “anche i demoni credono”. I demoni non sono atei, hanno una visione ortodossa di Dio. Se la fede fosse solo comprendere chi è Dio correttamente, potremmo dedurre che i demoni possiedono una fede salvifica, ma sappiamo che non è così. Una semplice consapevolezza dei fatti non è fede. Ci deve essere un movimento dalla conoscenza al consenso che culmina in fiducia.

In tutti gli inviti di Cristo c’è un appello a fidarci di Lui attivamente, non passivamente. In Matteo 11 per esempio Lui dice. “Venite a me voi tutti che siete travagliati ed aggravati ed io vi darò riposo. Prendete su di me il mio giogo ed imparate da me perché io sono umile e mansueto e darò riposo alle anime vostre.” (v. 28 e 29). Notate bene i verbi “venite”, “prendete”, “imparate”, “trovare riposo”. Sono tutte azioni che comprendono il fare perché la fede non è rassegnazione passiva. La fede nel Nuovo Testamento inizia con la conoscenza, prosegue con il consenso e scaturisce in fiducia sulla base della conoscenza a cui ha dato l’assenso.

 

Un quadro di fede

Un’illustrazione utile della fede biblica è il matrimonio. Come la fede anche il matrimonio comprende varie tappe. Prima di tutto dobbiamo conoscere la persona, usciamo a cena, a fare una passeggiata, la si ascolta parlare, la si osserva in mezzo agli amici e parenti e mentre si consolida la sua conoscenza ci si chiede: “Posso condividere con lei la mia vita? Voglio dedicarmi a lei? “Dopo di che torni a chiederti: “Sulla base della conoscenza che ho ottenuto, riesco ad impegnarmi nei suoi confronti? Voglio andare oltre la pura conoscenza e al consenso per arrivare alla fiducia? Voglio conoscerla donandomi a lei nel modo più profondo possibile?”

Questa è l’esperienza di coloro che hanno riposto la loro fede in Gesù. È anche la tua esperienza? Sei una persona di fede?

 

Traduzione di Emanuela Quattrini

 

1.Norman Vincent Peale, Il pensiero positivo oggi, Armenia 2004

 

Adattato dal sermone “Che cosa è la fede?” Di Alistair Begg

Tematiche: Fede, Vangelo, Verità

Alistair Begg

Alistair Begg

 

È pastore della Chiesa ParkSide a Cleveland (Ohio, Stati Uniti). Scrittore e conferenziere molto stimato. La sua trasmissione radio Truth for Life è diffusa in tutti gli Stati Uniti. Ogni anno organizza la conferenza BASICS dove circa 1.500 pastori si incontano per ascoltare il Vangelo di Gesù Cristo.

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