Come appare la Libertà dall’amore per il denaro?

 

L’amore per il denaro non è altro che un aspetto della morte spirituale. Quindi, cosa si prova quando l’amore per il denaro è stato messo a morte nel proprio cuore? Come appare l’antitesi dell’amore per il denaro nella propria vita? Grazie a Dio, in Giovanni 12 abbiamo un’incredibile immagine di ciò. Leggiamo questo testo:

 

“Gesù dunque, sei giorni prima della Pasqua, andò a Betania dov’era Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti. Qui gli offrirono una cena; Marta serviva e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con lui. Allora Maria, presa una libbra d’olio profumato, di nardo puro, di gran valore, unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli; e la casa fu piena del profumo dell’olio. Ma Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto quest’olio per trecento denari e non si sono dati ai poveri?» Diceva così, non perché si curasse dei poveri, ma perché era ladro, e, tenendo la borsa, ne portava via quello che vi si metteva dentro. Gesù dunque disse: «Lasciala stare; ella lo ha conservato per il giorno della mia sepoltura. Poiché i poveri li avete sempre con voi; ma me, non mi avete sempre»” (Giovanni 12:1-8).

 

Ecco che il pastore John, in un sermone, spiega.

Gesù è straordinariamente meraviglioso, e Maria è straordinariamente affettuosa. Entrambi sono in sintonia. Tutto questo è bellissimo. Questo è il punto della storia. Guarda, Giuda; guarda, Betania; guarda, mondo; guardate: lei si mette ai suoi piedi, i suoi piedi sporchi, puzzolenti e umani. Perché? Perché la parte più umile di Gesù è degna della parte migliore di noi.

 

Degno del nostro meglio

Guarda, Giuda; guarda, Betania; guarda, mondo: lei glieli sta asciugando con i suoi capelli. Perché? Perché non un bell’asciugamano pulito e morbido? Questo è quello che Gesù avrebbe usato qualche ora dopo (Giovanni 13:4-5). Ricordate come Pietro rispose in Luca 5 di fronte alla pesca miracolosa dei pesci operata secondo le parole di Gesù? “Abbiamo pescato tutta la notte, non servirà a nulla […] Ok, tu mi dici: “Gettate le reti”? Allora le getteremo”. Tirarono su così tanto pesce che due barche cominciarono ad affondare. Cosa fa Pietro? Si precipitò a terra e disse: “Allontanati da me, perché io sono un peccatore, o Signore” (Luca 5:1-11). Gesù non aveva detto nemmeno una parola sul suo peccato. Lo ha semplicemente trattato molto bene, anzi benissimo. Davanti a quella presenza di grazia, ed è così che funziona secondo me: sono io che mi sento indegno.

Credo che Maria fosse solo sopraffatta da colui che stava davanti a lei e da quanto fosse indegna: “Gesù, ti si addice la pulizia e la fragranza del profumo. La tua purezza e la tua santità, la tua potenza e la tua grazia, la tua dolcezza e la tua purezza ti si addicono. Ma per quanto mi riguarda, mi si addicono il fetore e la sporcizia. I miei capelli sono la cosa più pulita e più bella che ho, e se potessi servirti magnificando la tua purezza e la tua dolcezza, sarei onorata di usare i miei capelli come uno straccio per i tuoi piedi.” Tutto questo è meraviglioso. È bellissimo, quando i sentimenti di una donna sono in sintonia con la dignità di Gesù.

 

Un’adorazione sincera, personale, intensa, appassionata e autentica, non rimane mai nascosta”.

 

Guarda, Giuda; guarda, Betania; guarda, mondo; guardate quella casa: “La casa fu piena del profumo dell’olio” (Giovanni 12:3). L’adorazione sincera, personale, intensa, appassionata e autentica, non rimane mai nascosta. Sarà pubblica. Altri lo sapranno. La vedranno dal tuo volto, anche se era privata in quella stanza durante l’adorazione comunitaria. Quando si incontra Gesù nel modo in cui lei ha incontrato Gesù, con questa manifestazione di amore straripante, non è mai una questione puramente privata. La fragranza di Cristo può essere percepita: una manifestazione d’affetto per Gesù, generosa, sincera, sacrificale, riconoscente; e così tutti furono benedetti durante quel banchetto.

“Lasciatela in pace. Non starò a lungo con voi, sono io il problema qui; la mia dignità è il problema qui. Lei lo vede, voi no. Lei lo sente, voi no. Lasciala in pace, non capisci affatto cosa sta succedendo qui, Giuda. Lasciala stare, Giuda, perché i poveri li avrete sempre con voi. Giuda, voglio lasciarti il beneficio del dubbio. Tu ami i poveri? Pensaci un po’? Per il resto della tua vita, puoi servire i poveri. Loro ci saranno sempre. Infatti, Giuda, è meglio che ami i poveri. Io amo i poveri. Così, adesso puoi sentirti libero, senza alcun tipo di ostacolo da parte di Maria, di amare i poveri per il resto dei tuoi giorni. Vai avanti. Giuda, io ti conosco. Tu non ami i poveri e non ami me. Tu ami il denaro, e tra cinque giorni mi venderai per trenta pezzi d’argento.”

 

Un amore suicida

Ascolta, Giuda; ascolta, Betlemme; ascolta, mondo, l’apostolo Paolo. Da dove ha imparato questo? Dove l’ha imparato Paolo?

“Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via nulla; ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti. Invece quelli che vogliono arricchire cadono vittime di tentazioni, di inganni e di molti desideri insensati e funesti, che affondano gli uomini nella rovina e nella perdizione. Infatti   l’amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede [oh Giuda!] e si sono procurati molti dolori.” (1 Timoteo 6:7-10)

L’amore per il denaro ha tendenze suicide. L’ha detto Gesù. Lo ha detto Paolo. Giuda lo ha dimostrato. Amate il denaro? Volete diventare ricchi? Questo è quello che dice la Bibbia: se volete diventare ricchi, siete sulla strada verso il suicidio. Il denaro è letale. Mi riferisco al denaro, e non solo all’amore. È davvero mortale. È necessario gestirlo, guadagnarlo, utilizzarlo, ma come se si  avesse tra le mani del fuoco.

“La parte più umile di Gesù è degna della parte migliore di noi.”

“Giuda, Betlemme, se non riuscite a vedere me e la mia dignità, morirete e non mi vedrete mai più.”

 

 

Traduzione a cura di Andrea Lavagna

 

Foto di Josh Appel su Unsplash

 

Tematiche: Denaro, Domande dei lettori al pastore John Piper, Idolatria, Santificazione, Vita Cristiana

John Piper

John Piper

È il fondatore di Desiring God, per il quale ricopre anche il ministero di insegnante, inoltre, è il rettore del Bethlehem College & Seminary. Ha servito per trentatré anni come pastore presso la chiesa battista Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, in Minnesota e ha scritto più di cinquanta libri, tra cui e Non sprecare la tua vita (Ed Coram Deo), Rischiare è giusto (Ed Coram Deo), Coronavirus e Cristo (Ed Coram Deo), Stupefatto da Dio (Ed Coram Deo) e Desiderare Dio.

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