Cosa rivela il furto riguardo alla mia anima?

 

Cosa rivela il furto riguardo alla mia anima? Il furto può manifestarsi in molte forme, ad esempio il saccheggio, il taccheggio, il perdere tempo al lavoro, l’evasione fiscale, ecc. Cosa rivela di noi l’impulso di rubare?

Il pastore John rispose a questa domanda in un sermone da lui predicato nel 1986 su Efesini 4:28, un testo in cui Paolo scrive: “Chi rubava non rubi più, ma piuttosto si affatichi facendo qualche buona opera con le proprie mani, affinché abbia qualcosa da dare a chi è nel bisogno”. Questo comandamento fu dato ai cristiani di una chiesa locale; proprio così, ai membri della chiesa locale di Efeso. Ecco la spiegazione del pastore John.

 

Quand’era nel deserto, Gesù fu tentato dal diavolo. Ricordate cosa disse il diavolo a Gesù? Gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane» (Matteo 4:2-3). Quello che intendeva dire era: “Perché non aggiri la via della croce? Perché non eviti l’abnegazione e la sofferenza? Voglio dire, hai il potere di farlo; sarebbe facile”.

 

Satana viene da te e ti dice: «Perché non lo prendi? Perché non aggiri il lavoro, l’onestà e la fatica? Prendilo e basta. Puoi averlo; non lo verrà a sapere nessuno».

  • Satana ci tenta a rubare dai nostri dipendenti attraverso degli stipendi ingiusti.
  • Ci tenta a rubare dai nostri datori di lavoro con un lavoro di scarsa qualità e lunghe pause caffè.
  • Vi tenta a rubare dei prodotti nei negozi.
  • Vi tenta a non dichiarare tutte le vostre entrate nella dichiarazione dei redditi.

 

Da dove viene il furto? Gesù ha detto: «Poiché dal cuore provengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, maldicenze» (Matteo 15:19). Ecco da dove viene: viene dal cuore. Non è venuto dalla luna; è venuto dal mio cuore. Ecco perché rubo: il mio cuore è corrotto. Perché è corrotto? Perché sono accecato e indurito dal mio peccato, inoltre Satana ha accesso alla mia mente e mi inganna riguardo a ciò che nel mondo ha valore, affinché io creda che sia meglio possedere una certa cosa per ottenere un po’ di piacere e di sicurezza invece di avere una coscienza pulita, di ubbidire a Dio e di amare le persone.

Nel mondo c’è molto inganno. Se potessimo vedere chiaramente, non ruberemmo. Questa è la prima cosa che possiamo dire riguardo al furto; fa parte della nostra vecchia natura.

 

Un nuovo tipo di persona

Il furto, fratelli e sorelle, può essere perdonato. Efesini 4:28 è molto chiaro su questo. “Chi rubava non rubi più”. Paolo sta parlando a dei ladri di Efeso. C’erano dei ladri nella chiesa di Efeso. C’erano dei ladri seduti sulle sedie ad ascoltare questa lettera mentre veniva letta dagli anziani di Efeso. Paolo sta dicendo: “Ora ragazzi, non fatelo più!”, in altre parole: “Siete salvati; siete perdonati. Non c’è bisogno di continuare a rubare. Ora avete la possibilità di essere un nuovo tipo di persona”.

Mi immagino un uomo in età avanzata recentemente convertitosi da una vita di dissolutezza e di furto alzarsi durante il culto e dire: «Aspetta un attimo, anziano, io ho rubato tutta la mia vita. Credo sia troppo tardi per me. Non riesco a smettere. Non posso togliermelo dalla coscienza. Trovo quasi impossibile resistere alla tentazione quando sono nei negozi o al mercato. Credo sia troppo tardi per me».

Sapete cosa gli dirà l’anziano? Gli dirà: «Non ti ricordi la storia che l’apostolo ci ha raccontato, quando è passato da noi qualche settimana fa, riguardo a quello che accadde a Gesù sulla croce? C’era un ladro. Quell’uomo era stato un ladro corrotto tutta la vita e fu ucciso per questo, fu crocifisso. Guardò Gesù e con il suo ultimo respiro gli disse: “Gesù, ricordati di me quando verrai nel tuo regno” (Luca 23:42). In un batter d’occhio, per l’autorità di Dio e il potere della sua croce, Gesù disse: “[O]ggi tu sarai con me in paradiso” (Luca 23:43). Non è troppo tardi, i ladri possono essere perdonati all’ultimo minuto».

 

“Siete perdonati. Non c’è bisogno di continuare a rubare”.

 

Una fede che sconfigge il furto

Il furto non va sconfitto con la mera forza di volontà; questo rende farisei: persone che si vantano e si innalzano al di sopra dei peccatori dicendo: «O Dio, ti ringrazio che non sono come […] quel pubblicano» (Luca 18:11). La forza di volontà produce farisei. I santi umili e dal cuore infranto sono il prodotto della grazia attraverso la fede.

Ora, in quale verità bisogna avere fede per sconfiggere il furto? Potreste rispondermi: le promesse che uccideranno il furto nel tuo cuore. Ascoltate quella di Ebrei 13:5-6:

“Nel vostro comportamento non siate amanti del denaro e accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto [e ora ecco la verità in cui bisogna credere per sconfiggere il furto]: «Io non ti lascerò e non ti abbandonerò». Così possiamo dire con fiducia:

«Il Signore è il mio aiuto,
e io non temerò.
Che cosa mi potrà fare l’uomo?»”.

Ora, vi rendete conto di cosa dice questo testo? Questo testo dice che ogni volta che rubate dimostrate di non credere in questa promessa. Il Signore dei signori e il Re dei re, il quale è abbastanza forte da governare il mondo, abbastanza saggio da aver progettato il DNA e la Via Lattea, e abbastanza sovrano da governare la caduta di un qualsiasi uccello morto in Bangladesh, ha detto a tutti i suoi figli: «Non ti lascerò mai. Non ti deluderò mai. Non ti abbandonerò mai».

È possibile credere in questo e continuare a rubare? No, devi essere uno che non crede nelle promesse di Dio per rubare. Ecco perché è tanto orribile; ecco perché Paolo ha detto che i ladri non entrano nel regno: perché non credono a Dio nel loro cammino quotidiano; non credono nelle sue promesse (1 Corinzi 16:9-10).

 

Dio ha vinto

Ora permettetemi di fare un esempio di come questa settimana ho avuto la tentazione spontanea di rubare e di come ho combattuto il combattimento della fede. A metà settembre, ho ricevuto per posta una bolletta dal dipartimento degli impianti idrici e fognari di Minneapolis. La bolletta ammontava a $84,20. In fondo a un piccolo riquadro c’era scritto: “Dopo il 30 settembre si paga il lordo”. Poi diceva $88,41, cioè $4,21 in più. Dissi tra me e me che dovevo pagarla, così la misi su una pila di fogli e dimenticai di pagarla fino a venerdì, 3 ottobre.

Quel giorno stavo compilando degli assegni per tutte le bollette che dovevo pagare e, arrivato a quella, sentii una voce dentro di me che diceva: «Hai sempre pagato le bollette; sei un bravo cittadino. Se scrivi “30 settembre” sulla data dell’assegno, lasceranno fare; non gliene fregherà niente. Non perderai i quattro dollari che Dio ti ha dato».

 

“I santi umili e dal cuore infranto sono il prodotto dalla grazia attraverso la fede”.

 

Poi un’altra vocina, quella del nuovo John Piper, che combatte per sopravvivere e per preservare il suo respiro in momenti come questi, mi disse: «È colpa tua se non l’hai pagata prima. Non è sbagliato da parte loro richiedere di più per un’insolvenza. Lo Spirito di Cristo è sempre sottomesso alle autorità quando non c’è nessun peccato di mezzo (Romani 13:1; Tito 3:1; 1 Pietro 2:13). Una coscienza pulita vale più di quattro dollari. Il tuo Maestro ti ha ordinato di non rubare (Efesini 4:28) e ha promesso che non ti lascerà e non ti abbandonerà (Ebrei 13:5). Egli farà in modo che tutte le cose cooperino al tuo bene (Romani 8:28)». Poi, come esempio specifico, pensai anche che se Dio avesse ritenuto che comportarmi in quel modo andasse bene, avrebbe potuto guarire il buco che ho nei denti e farmi risparmiare quaranta dollari. Esistono migliaia di modi in cui Dio può prendersi cura dei suoi figli quando essi sono onesti e ubbidienti e migliaia di modi in cui non farlo se non lo sono.

 

Perciò ho combattuto quello che ritengo essere il tipico combattimento di tutti i giorni, quello di credere nelle promesse di Dio. Dio si prenderà cura di me se mi comporto bene? Mi renderà la vita migliore se rinuncio a quattro dollari invece di tenerli per me? Certo che lo farà; è Dio. Dio ha vinto e ora quando ripenso a questo episodio mi sento pulito. Due giorni di coscienza pulita valgono quattro dollari.

 

Traduzione a cura di Lorenzo Giusepponi

 

Tematiche: Domande dei lettori al pastore John Piper, Lavoro e professione, Peccato, Prova, Tentazione

John Piper

John Piper

È il fondatore di Desiring God, per il quale ricopre anche il ministero di insegnante, inoltre, è il rettore del Bethlehem College & Seminary. Ha servito per trentatré anni come pastore presso la chiesa battista Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, in Minnesota e ha scritto più di cinquanta libri, tra cui e Non sprecare la tua vita (Ed Coram Deo), Rischiare è giusto (Ed Coram Deo), Coronavirus e Cristo (Ed Coram Deo), Stupefatto da Dio (Ed Coram Deo) e Desiderare Dio.

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