Dieci parole che hanno cambiato tutto della mia sofferenza

 

Dio permette ciò che odia per realizzare ciò che ama.

 

Lo ricordo come fosse ieri. Ero appena uscita dall’ospedale, appena uscita dall’adolescenza ed ero seduta al tavolo della nostra famiglia con il mio amico Steve Estes con le nostre Bibbie e le nostre bibite. Ci eravamo conosciuti quando aveva sentito che avevo domande difficili su Dio e sul mio collo spezzato. Sapeva anche che non stavo ponendo domande con un pugno chiuso, ma con un cuore aperto. 

 

Quindi, Steve ha fatto un patto con me. Io avrei fornito le bibite e i panini bacon, lattuga e pomodoro di mia madre e lui avrebbe fornito, come meglio poteva, risposte dalla Bibbia. Sebbene non riesca a riportare le nostre parole esatte, le conversazioni hanno lasciato un’impressione così indelebile su di me che anche adesso, oltre cinquant’anni dopo, posso catturarne l’essenza.

 

«Ho sempre pensato che Dio fosse buono», gli ho detto. «Ma eccomi tetraplegica, seduta su una sedia a rotelle, a sentirmi più sua nemica che sua figlia! Non ha voluto fermare il mio incidente? Avrebbe potuto? Anche lui era lì? Forse, invece, il diavolo era lì».

 

Decenni dopo, Steve mi disse: «Joni, quando mi sono seduto di fronte a te quella notte, ero sobrio. Voglio dire, non avevo mai incontrato una persona della mia età su una sedia a rotelle. Sapevo cosa diceva la Bibbia riguardo alle tue domande e mi sono venuti in mente una dozzina di passi studiati in chiesa. Ma seduto di fronte a te, mi sono reso conto che non avevo mai testato quelle verità su un percorso così difficile. Non mi era mai successo niente di peggio di una D in algebra. Ma ti ho guardata e ho continuato a pensare: “Se la Bibbia non può funzionare nella vita di questa ragazza paralizzata, allora non è mai stata reale”. Quindi, Joni, mi sono schiarito la gola e sono saltato giù dal precipizio». 

 

Dio permette ciò che odia

Quella notte, Steve si sporse sul tavolo di famiglia e disse: «Dio ti ha messo su quella sedia, Joni. Non so perché, ma se ti fiderai di lui invece di combatterlo, scoprirai perché, se non in questa vita, nella prossima. Ha lasciato che ti spezzassi il collo e forse sono qui per aiutarti a scoprirne almeno alcune ragioni».

 

Steve fece una pausa e poi ha riassunto il tutto con dieci parole che avrebbero cambiato la mia vita:

 

Dio permette ciò che odia per realizzare ciò che ama.

 

La frase mi colpì come un mattone. La sua semplicità la faceva sembrare banale, ma ciò nondimeno mi allettava come un indovinello enigmatico. Sembrava contenere una verità profonda e misteriosa che ha suscitato il mio interesse. «Dimmi di più», dissi. «Voglio saperne di più». Avevo abboccato.

 

Durante quell’estate con Steve, avrei esplorato alcuni dei passi più sconcertanti della Scrittura. Volevo sapere come Dio poteva permettere cose odiose senza essere in combutta con il diavolo. Come poteva essere la causa ultima della sofferenza senza sporcarsi le mani? E a che scopo? Cosa potrebbe mai essere così importante per Dio tanto che valga la pena di spezzarmi il collo? 

 

“Dio permette ciò che odia per realizzare ciò che ama”.

 

Egli non affligge volentieri

Quindi, lasciate che vi ripeta a pappagallo alcuni dei consigli datimi da Steve quell’estate. Ha iniziato con Lamentazioni 3:32-33:

 

…ma, se affligge, ha pure compassione, secondo la sua immensa bontà; poiché non è volentieri che egli umilia e affligge i figli dell’uomo.

 

Nell’arco di un versetto, la Bibbia afferma che Dio «affligge», tuttavia «non è volentieri che egli… affligge». Con ciò, Steve è stato in grado di rassicurarmi dall’alto che, sebbene Dio abbia permesso che il mio incidente accadesse, non ne è stato entusiasta (non gli ha dato alcun piacere permettere una sofferenza così terribile). Ha significato molto sentire questo.

 

Ma per quanto riguarda la mia domanda su chi era responsabile del mio incidente? Quando si tratta di chi è responsabile della tragedia, Dio o il diavolo, Lamentazioni 3 chiarisce che Dio la procura, c’è lui dietro. Dio è il clandestino sull’autobus di Satana ed erige recinti invisibili attorno alla furia del diavolo, trae il bene supremo dalla malvagità di Satana.

 

Lo scaricabarile finisce con Dio

«Dio è al comando, Joni, ma questo non significa che ti abbia davvero spinto giù dalla zattera», ha detto Steve. «Numeri 35:11 parla di qualcuno che muore in un “incidente”, definendolo “involontario”. Eppure, altrove, dello stesso “incidente”, la Bibbia dice: “Dio glielo ha fatto cadere in mano” (Esodo 21:13 N.D.). È un incidente, ma è l’incidente di Dio. I decreti di Dio consentono la sofferenza, ma non necessariamente la “procurano”».

 

Queste erano acque profonde: Dio decreta, ma non necessariamente fa? Quando ho spinto Steve ulteriormente, ha sorriso. «Benvenuti nel mondo delle persone finite che cercano di comprendere un Dio infinito. Ciò che è chiaro è che Dio permette ogni sorta di cose che non approva. Permette agli altri di fare ciò che lui non farebbe mai: non ha rubato i cammelli di Giobbe né ha indotto i Caldei a impossessarsi delle proprietà di Giobbe, eppure Dio non ha tolto la sua mano dal volante neanche per un nanosecondo».

 

Poi aggiunse, sorridendo: «Quindi, lo scaricabarile finisce con Dio, Joni, anche quando la gente pensa che lui non abbia niente a che fare con il tuo incidente, che è stata tutta tua la colpa di fare un tuffo disattento in acque poco profonde!»

 

Va bene, ho capito. Dio permette ciò che odia. Ma per quanto riguarda la parte successiva, la parte in cui lui permette cose orribili per realizzare ciò che ama? Non riuscivo ancora a immaginare quale cosa buona e adorabile varrebbe l’orribile costo del dolore e della tetraplegia.

 

Chi ha crocifisso Gesù?

Quando si tratta del vecchio problema del rapporto costo/beneficio, Dio per primo si è messo alla prova. Voleva la morte del proprio Figlio, ma non si dilettava nell’effettiva agonia. Dio l’ha pianificata, ma Satana ne è stato l’istigatore.

 

Pensa al tradimento, alla tortura, alla morte e all’omicidio che portarono alla crocifissione di Cristo. Come poterono quelle cose terribili essere volontà di Dio? Eppure Giuda Iscariota e tutto il gruppo, compresi i Romani che inchiodarono Gesù al legno, fecero «tutte le cose che la tua (di Dio) volontà e il tuo (di Dio) consiglio avevano prestabilito che avvenissero» (Atti 4:28).

 

Quindi, Dio ha detto a tutti coloro che hanno gridato per la crocifissione di Cristo: «Va bene, così voi, ragazzi, volete peccare? Quando lo farete, mi assicurerò che voi lo facciate in modo che manteniate la vostra colpa, ma eseguiate la mia volontà!» In breve, Dio guidò il loro piano diabolico per servire i suoi meravigliosi fini. Un disegno divino che avrebbe portato del bene al suo popolo e la massima gloria a se stesso.

 

«E il piano glorioso che valeva l’orribile prezzo della croce era», disse piano Steve, «la salvezza per un mondo di peccatori». Avrei presto imparato come la sofferenza e il peccato fossero collegati.

 

Sconfiggere il male con il male

«Joni, egli si preoccupa delle tue afflizioni, ma esse sono solo sintomi di un problema più profondo. A Dio importa meno di metterti a tuo agio e più di insegnarti a odiare le tue trasgressioni e a crescere spiritualmente per amarlo».

 

«In altre parole, Dio ti fa sentire molto del dolore del peccato attraverso la sofferenza, mentre ti stai dirigendo verso il paradiso. Ed esso dovrebbe ricordarti costantemente da cosa vieni liberato. Quindi, una forma di male, il tuo dolore e la tua paralisi, viene capovolta per sconfiggere un’altra forma di male, e questo comprende la tua amarezza, risentimenti, ansie, paure e potrei continuare, tutto a lode della saggezza di Dio».

 

Stava diventando più chiaro. Dio ha permesso ciò che odiava sulla collina del Calvario per realizzare ciò che amava: la mia salvezza e il suo onore nel salvarmi. Quindi, Satana ha finito per tagliarsi la gola perché il peggior omicidio del mondo è diventato la sua unica salvezza.

 

Sofferenza per il resto di loro

«Joni, questo corrisponde perfettamente alla tua vita», ha detto Steve. «Dio ha permesso ciò che odiava, la lesione del tuo midollo spinale, per realizzare ciò che ama, e cioè “Cristo in te, la speranza della gloria” (Colossesi 1:27)».

 

«Ma non si ferma con te», mi ha ricordato Steve. «Proprio come Cristo ha dovuto soffrire per raggiungere un mondo perduto, anche tu imparerai a soffrire per il bene degli altri. Non è un segreto. Vuole che le tue afflizioni siano una piattaforma per conquistare altri a Cristo». La mia storia, quindi, è molto simile a quella di Giuseppe e dei suoi fratelli malvagi.

 

Giuseppe disse loro apertamente in Genesi 50:20: «Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso». Sì, Dio ha permesso la mia odiosa paralisi, ma il suo amore va ben oltre Cristo in me. Vuole che altri sperimentino Cristo in loro, loro speranza di gloria!

 

Cinquant’anni dopo

Sono passati più di cinquant’anni da quell’estate in cui ho passato così tante notti con Steve al tavolo di famiglia. Ora è pastore senior della Brick Lane Community Church in Pennsylvania, mentre io sono un “Giuseppe” che viene usato da Dio alla Joni and Friends per salvare vite umane annunciando alle persone con disabilità la buona notizia.

 

Le persone a volte sono disorientate dalla mia gioia, soprattutto perché ora ho a che fare con il dolore cronico. Ma Dio condivide la sua gioia alle sue condizioni e quelle condizioni ci chiamano, in certa misura, a sopportare la sofferenza, come fece il suo prezioso Figlio. Ma va bene così. Perché quando mi aggrappo alla grazia di Dio nelle mie afflizioni, la gioia che egli dà supera ogni cosa. È il modo in cui la mia cosiddetta odiosa paralisi mi rende ora così felice.

 

Eppure neanche lontanamente felice come sarà in paradiso. «Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria» (2 Corinzi 4:17).

 

È vero, Dio permette cose terribili, ma (per parafrasare Dorothy Sayers) qualcosa di così grandioso e glorioso accadrà nel finale del mondo che sarà più che sufficiente per ogni dolore che abbiamo provato su questo pianeta. Dio compenserà in modo esponenziale ogni lacrima (Salmo 56:8) e ci ricompenserà abbondantemente per ogni ferita (Romani 8:18). Meglio ancora, Dio renderà chiare le vie misteriose della sua volontà.

 

“Dio compenserà in modo esponenziale ogni lacrima e ci ricompenserà abbondantemente per ogni ferita”.

 

Ti è successo qualcosa di orribile?

Quindi, ti passo queste dieci parole: «Dio permette ciò che odia per realizzare ciò che ama». Se stai lottando come una volta feci io, cercando di capire come un buon Dio abbia potuto permettere che accadessero cose orribili nella tua vita, consentimi di esprimere il mio disappunto *.

I decreti di Dio hanno permesso le tue afflizioni. Non so perché, ma se ti fiderai di lui invece di combatterlo, scoprirai perché, se non in questa vita, nella prossima. Ha permesso le tue difficoltà e forse sono qui per aiutarti a svelare il bellissimo enigma che benedirà la tua vita, arricchirà gli altri, porterà la massima gloria al tuo Salvatore e renderà la tua condizione celeste più gioiosa di quanto tu possa ora immaginare.

 

Traduzione a cura di Christian Tursi

.

 

Tematiche: Battaglia spirituale, Malattia, Prova, Sofferenza

Joni Eareckson Tada

Joni Eareckson Tada

E’ un’autrice e una portavoce internazionale per le persone con disabilità. Un incidente durante un tuffo nel 1967 lasciò Joni una quadriplegica. Dopo anni di riabilitazione, rinacque con nuove capacità ed una nuova determinazione di aiutare gli altri. Il suo ministero, Joni and Friends, fornisce programmi per famiglie con bisogni speciali, e anche corsi per le chiese nel mondo. Joni ha scritto 45 libri.

© Coram Deo

Il presente articolo può essere utilizzato solo facendone previa richiesta a Coram Deo. Non può essere venduto e non si può alterare il suo contenuto.