Il corteggiamento biblico: come gestire le prime fasi di una relazione

 

 

In quanto cristiani, vogliamo evitare di ferirci l’uno con l’altro nelle relazioni sentimentali e di disonorare Cristo “frodando” (1 Tes. 4:6) i nostri fratelli e sorelle in Cristo implicando – attraverso la parola o l’azione – un livello di impegno verso quella persona maggiore rispetto a quello che abbiamo preso davanti a Dio. Dato che questo tipo di inganno (forse involontario) è una tentazione particolare negli appuntamenti di coppia, dobbiamo evitare di commetterlo.

 

Ecco dove entrano in gioco i seguenti suggerimenti pratici. Notate l’espressione “suggerimenti pratici”; questi non sono principi biblici, non si tratta dell’unico modo con cui iniziale una relazione, ma sono semplicemente suggerimenti per delle applicazioni di principi biblici. Alla fine, non c’è una formula o qualcosa di alternativo alla routine per i cristiani intellettualmente onesti che cercano di prendersi cura l’uno dell’altro e di applicare fedelmente le Scritture a diversi tipi di relazioni.

 

Detto questo, consideriamo come potrebbe essere il principio di prendersi cura l’uno dell’altro nelle prime fasi di una relazione.

 

Cosa non stiamo ancora facendo?

La prima cosa che dovrebbe accadere, se non è avvenuta all’inizio della relazione, è di stabilire quali sono le intenzioni. Qualunque sia la forma della conversazione, l’uomo deve mettere in chiaro fin da subito quali sono le sue intenzioni. Mi rivolgo all’ uomo: dille perché hai iniziato, o vuoi iniziare, una relazione con lei e che hai intenzione di portare avanti la relazione per capire se il matrimonio con lei è la scelta giusta davanti a Dio.

 

A mio parere, questo chiarimento va fatto prima di cominciare a frequentarvi da soli come coppia, preferibilmente entro i primi due o tre appuntamenti.

 

Non aspettare di pranzare o cenare insieme, oppure di “uscire” da soli quattro o cinque volte prima di farle sapere cosa sta succedendo; bisogna eliminare quello che potrebbe essere un periodo di confusione o vulnerabilità per la donna e per farlo bisogna essere chiari sin dall’inizio su quali sono le tue intenzioni o che tipo di impegno stai portando avanti con lei (1 Tes.i 4). Probabilmente, in questa fase non si sa ancora come andranno a finire le cose per quanto riguarda il matrimonio (è per questo che si esce insieme), quindi non è necessario comunicarlo subito, ma devi sapere cosa stai cercando di scoprire e quali sono le tue intenzioni. Come uomo, devi essere assolutamente chiaro su questo. Ovviamente, dopo devi avere una risposta dalla donna per sapere se le cose andranno avanti o meno.

Se conosci già la donna che stai frequentando, se l’hai vista interagire in un gruppo, se l’hai osservata con gli altri, se hai lavorato con lei in qualche ministero, quell’input dovrebbe essere sufficiente a farti capire se l’inizio di una relazione con lei sia la cosa giusta. Ricorda, in questa fase della relazione il tuo intento non è necessariamente il matrimonio e non è quello che tu e lei vi state impegnando a fare. Semplicemente, ti stai impegnando a conoscerla meglio per valutare se tu e lei prenderete in considerazione l’idea di sposarvi.

 

Mi rivolgo ora alla donna: Per quanto possa sembrare scomodo per gli uomini prendere l’iniziativa, anche tu potresti trovarti in una posizione difficile a seconda di quanto conosci l’uomo che vuole iniziare una relazione con te. Se la tua risposta è “Non provo interesse per lui”, allora domandati: «Lo conosci? Hai avuto la possibilità di frequentarlo in gruppo? Se non ci sono state simili occasioni, sentiti libera di dirgli che vuoi un po’ di tempo per pensarci e pregare (cioè, se a quel punto non sei sicura che non ti interessi per niente)».

 

Poi, oltre a pensarci e a pregare, chiedi a uno dei tuoi pastori o anziani se lo conosce e cosa ne pensa. Se il pastore o l’anziano a cui chiedi non sa molto di lui, può indicarti qualcuno che lo conosce meglio.

 

Se lo conosci bene o almeno meglio di quanto ho appena detto, ma non sei sicura che ti interessi, ti incoraggio a prenderti almeno un po’ di tempo per approfondire  prima di pronunciare  un inequivocabile “no”. Questo non significa che si deve fingere un interesse che in realtà non c’è. Ci sono casi in cui si può essere veramente insicuri su un uomo, ma andare comunque avanti fino a questo punto.

 

Lo ripeto: accettare di andare avanti fin qui non significa accettare di sposarsi. Ecco perché si esce insieme. In questa fase della relazione cerchiamo di chiarire le intenzioni e non di prendere un impegno senza avere alcuna informazione.

 

Per un uomo ci sono ragioni bibliche e non bibliche per iniziare la relazione con una donna e ugualmente per una donna ci sono ragioni bibliche e non bibliche per rifiutare un uomo. Se inizialmente senti di non essere attratta da un uomo che vuole iniziare una relazione con te, va bene, ma almeno chiediti perché. Stai tenendo in considerazione dei principi biblici? Hai abbastanza informazioni per sapere che non potresti mai sposare quell’uomo? Se un uomo si fa avanti con te, prima di escludere del tutto l’idea di frequentarlo pensa, prega e chiedi consiglio. Se non altro, trattare bene l’uomo che si è fatto avanti con te incoraggerà eventualmente altri uomini a farlo.

 

Quindi… eccoci qui.

Se ci preoccupiamo di non frodare l’altro (anche in questo caso, l’idea vale per entrambi, ma in particolare per gli uomini poiché sono loro quelli che devono prendere l’iniziativa), un altro dei primi problemi da affrontare è quanto tempo le coppie passano insieme e in che maniera lo fanno.

 

In che modo la coppia deve trascorrere del tempo insieme

nelle prime fasi di una relazione?

 

La risposta mostra ciò che stai cercando di scoprire in questa fase della relazione. Stai cercando di capire se si tratta di una persona che dovresti conoscere più da vicino per poi comprendere se potresti sposarlo. Hai capito cosa ho detto? Stai cercando di capire se è una persona che dovresti conoscere più intimamente; non stai cercando di conoscerla intimamente fin dall’inizio. La differenza è sottile, ma importante.

Un suggerimento che dò alle coppie che iniziano una relazione è che la maggior parte del tempo che passano insieme dovrebbe essere trascorso con altre persone, preferibilmente con le famiglie e con la chiesa. Conoscersi in gruppo, scoprire come l’altra persona interagisce con le persone, passare del tempo con le persone a cui si tiene vi darà la possibilità di conoscervi bene e di evitare di diventare emotivamente troppo intimi e troppo presto.

Molte persone vogliono iniziare una relazione passando molto tempo da soli. Questo è comprensibile, ma sconsigliabile per una serie di ragioni. Passare troppo tempo da soli promuove un alto livello di intimità su diversi fronti, può portare a un certo livello di isolamento dagli altri amici e pone un’enfasi eccessiva sulla relazione nella vita di entrambe le persone, anche prima che sia stato espresso un impegno significativo.

 

Se si passa del tempo da soli lo si trascorre in attività, si legge un libro insieme, ci si trova in luoghi pubblici, ecc. In queste prime fasi, le persone non dovrebbero passare lunghe ore a guardarsi negli occhi seduti davanti a un tavolo a lume di candela, né dovrebbero stare insieme da soli a casa di uno o dell’altro. Fare questo apre le porte alla tentazione (per intenderci) e si implica un livello di impegno che semplicemente ancora non c’è.

Non pensare solo come passate del tempo insieme, ma anche a quanto tempo trascorrete insieme. Anche se si passa del tempo insieme nel modo giusto, non c’è solo questo. Non stare insieme a lui o a lei (anche con altre persone) quattro o cinque volte in una settimana. Lasciate spazio nella vostra vita per altre attività e relazioni. Non passate ogni momento per stare al telefono insieme o a inviarvi email, messaggi, ecc. Lasciate che la relazione cresca (se sarà così) lentamente.

 

Di cosa dovremmo parlare?

Hai pensato che ci sono alcuni argomenti intrinsecamente intimi e che promuovono quasi automaticamente un profondo coinvolgimento  tra due persone? Cosa intendo dire?

 

Tanto per cominciare, ti suggerisco di non uscire la prima settimana, né di raccontare una versione lunga e lacrimosa della tua testimonianza e nemmeno il dolore più forte da cui il Signore ti ha liberato.

Non fare subito di quella persona il tuo confidente per questioni personali e intime. Non esprimere sentimenti profondi riguardo alla tua vita, né come ti senti nei confronti di quella persona. Inoltre (e questo può sembrare una contraddizione), consiglio alle persone di non passare lunghi periodi di preghiera insieme. La preghiera è una cosa meravigliosa, ma è anche intrinsecamente intima. Prega per il rapporto, ma non passate ore a tenervi per mano per stare davanti alla presenza di Dio. Arriverà il momento per farlo.

Di cosa dovreste parlare allora? Parlate di un libro che state leggendo, dei vostri interessi, della vostra fede (in termini più generali o di questioni), delle cose che accadono nella vostra vita. Parlate dei vostri valori e delle vostre priorità, delle ambizioni e dei progetti che potreste avere, delle vostre famiglie e delle cose che stanno accadendo nella chiesa o nel mondo.

Ti sembra una cosa fredda, poco invitante e persino ingannevole? Ammetto che non è roba da film, ma quello che voglio dire è che a questo punto non dovrebbe esserlo. Non sei ancora la persona principale che il Signore ha disposto per condividere l’intimità e la compagnia spirituale, emotiva e fisica della persona che stai frequentando. Quel ruolo è riservato al coniuge. Siete nelle prime fasi per vedere se questo è un ruolo che il Signore alla fine vi darà nella vita dell’altro, ma non lo siete ancora e il tipo di intimità che ho descritto non è quello che deve esserci quando si è impegnati in una prova. Anche se sembra più divertente o stimolante farlo – e so che è così – però significa anche frodare tuo fratello o tua sorella.

 

Intimità emotiva.

Questo mi porta al principio più ampio legato a questi suggerimenti: la profonda intimità emotiva non dovrebbe essere stabilita nelle prime fasi di una relazione.

Non si tratta di essere disonesti o freddi, ma semplicemente cauti nel vivere un impegno più profondo di quello che esiste veramente tra di voi. Il Cantico dei Cantici 2:7 ci dice di non risvegliare l’amore prima che sia piacevole: non cominciare ciò che non puoi – senza peccato – finire.

L’idea moderna e laica delle relazioni sentimentali è quella di testare le acque del matrimonio agendo il più possibile come se foste sposati fino a quando entrambi (nel calore di quell’emozione e passione temporanea) decidete cosa volete e vi sposate, o fino a quando uno di voi decide che non è una buona idea e si passa attraverso qualcosa come un divorzio (almeno a livello emotivo se non fisico, anche se è abbastanza comune).

 

L’idea biblica del matrimonio sostiene che un tale livello di relazione inizia quando si è sposati. È una delle cose che rende unico il matrimonio. Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di decidere se la persona con cui usciamo deve essere quella che sposeremo, senza dover affrontare un divorzio di fatto se la risposta è no.

 

Ci saranno ancora delusioni, tristezza e dolore emotivo se una relazione “biblica” non funziona? Certo. Non c’è un modo perfetto per farlo. Vi assicuro, però, che il dolore sarà attenuato dall’onestà reciproca, la spirituale preoccupazione l’uno per l’altro che risulta quando due persone si trattano come fratello e sorella in Cristo prima e come possibili coniugi poi. Questo è per la protezione delle persone coinvolte (specialmente per la donna), per la testimonianza della chiesa e per la gloria di Dio.

 

 

Traduzione a cura di Ella Sava

 

Tematiche: Amicizia, Corteggiamento, Fidanzamento, Vita Cristiana

Scott Croft

Scott Croft

 

Ha servito per diversi anni come presidente del collegio degli anziani alla Capitol Hill Baptist Church a Washington, DC, dove ha scritto e insegnato i seminari CORE sull’amicizia, il corteggiamento, il matrimonio, la mascolinità biblica e la femminilità. Scott ora vive nella zona di Louisville, Ky., con sua moglie Rachel e il figlio William, dove lavora come avvocato e serve come anziano della Third Avenue Baptist Church.

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