In difesa del Calvinismo (parte 4)

 

Non c’è uomo che tenga più saldamente alle dottrine della grazia di me e se qualcuno mi chiede se mi vergogno di essere chiamato calvinista, rispondo: non voglio essere chiamato altro se non “cristiano”. Tuttavia a se me lo chiedete, io sostengo le opinioni dottrinali che sono state sostenute da Giovanni Calvino, rispondo, io le sostengo e gioisco in esse.

Lungi da me anche immaginare che Sion non contenga altri cristiani che non siano calvinisti all’interno delle sue mura, o che non ci sono salvati che non sostengano le nostre opinioni.

Inoltre sono state dette cose orribili sul carattere e la condizione spirituale di John Wesley, il principe degli Arminiani dei nostri tempi. Posso solo dire riguardo a lui che, mentre io detesto molte delle dottrine che ha predicato, nutro un profondo rispetto per l’uomo stesso come a nessun wesleyano, e se ci fossero voluti due apostoli da aggiungere al numero dei dodici, non credo che si possano trovare due uomini più adatti di George Whitefield e John Wesley.

Il carattere di John Wesley è al di sopra di qualsiasi cosa si dica riguardo al sacrificio di sé, il suo zelo, la sua santità e la sua comunione con Dio; ha vissuto al di sopra del livello ordinario dei comuni cristiani, ed è stato uno “di cui il mondo non era degno.”.

Credo che ci sono moltitudini di uomini che non comprendono queste verità, o, almeno, non possono vedere nel modo in cui le abbiamo viste noi, ma tuttavia hanno ricevuto Cristo come loro Salvatore, e sono accolti nel cuore del Dio della grazia tanto quanto i più ortodossi calvinisti che si trovano dentro o fuori dal Cielo.

 

Non credo di essere diverso da nessuno dei miei fratelli iper-calvinisti in ciò in cui credo, ma io differisco da loro in ciò che non credono.

Non ho qualcosa meno di loro, ma qualcosa di più, e, penso, un po’ di più in merito alla verità rivelata nelle Scritture. Non solo ci sono alcune dottrine cardinali, con le quali possiamo guidare la nostra nave a Nord, Sud, Est, o Ovest, ma mentre studiamo la Parola, cominceremo a imparare qualcosa sul Nord-Ovest e Nord-Est, e tutto il resto che si trova tra i quattro punti cardinali.

Il sistema di verità rivelato nelle Scritture non è semplicemente una linea retta, ma due; e nessun uomo potrà mai avere una visione corretta del vangelo finché non saprà guardare le due linee contemporaneamente.

Per esempio, ho letto in un Libro della Bibbia: “Lo Spirito e la sposa dicono: Vieni. E chi ascolta dica: Vieni. E venga colui che ha sete. E chi vuole, prenda liberamente l’acqua della vita.”. Eppure mi è stato insegnato, in un’altra parte della stessa Parola ispirata, che “non è di colui che vuole, né di colui che corre, ma di Dio che fa misericordia.”.

 

In un testo leggo che, Dio nella provvidenza è sovrano su tutto, eppure leggo, e non posso fare a meno di leggerlo in un altro testo, che l’uomo agisce come vuole, e che Dio ha lasciato le sue azioni, in una grande misura, al suo libero arbitrio.

Ora, se dovessi dichiarare che l’uomo è così libero da agire in modo da non essere sotto il controllo di Dio, dovrei rendermi conto di essere molto vicino all’ateismo; e se, d’altra parte, dovessi dichiarare che Dio governa in modo sovrano su tutte le cose a tal punto che l’uomo non è abbastanza libero da essere responsabile, dovrei rendermi conto di essere vicino all’antinomismo o al fatalismo.

Che Dio predestina e che l’uomo è responsabile, sono due cose che pochi possono vedere: si pensa che entrambe siano incoerenti e contraddittorie, ma non lo sono. È solo colpa del nostro debole giudizio.

Queste due verità non possono contraddirsi l’una con l’altra. Se, quindi, trovo che in un punto mi viene insegnato che tutto è preordinato, questo è vero; e se trovo che in un altro punto l’uomo è responsabile di tutte le sue azioni, questo è anche vero; ed è la mia insensatezza che mi porta a immaginare che due verità possano mai contraddirsi a vicenda. Queste due verità, non credo, potranno mai essere saldate su una qualsiasi incudine umana, ma lo saranno nell’eternità: sono due linee quasi parallele, che la mente che cerca di seguire il più lontano possibile, ma non capirà mai che convergono in un punto; esse convergeranno, e si incontreranno da qualche parte nell’eternità, vicino al trono di Dio, da cui scaturisce ogni verità.

 

Si dice spesso che le dottrine che crediamo abbiano la tendenza a condurci al peccato. Ho sentito affermare in modo molto positivo che quelle dottrine che amiamo, e che troviamo nelle Scritture, sono licenziose. Non so chi avrà la durezza di fare tale affermazione, quando si può vedere che gli uomini più santi hanno creduto in esse.

Vorrei sapere chi osa dire che il Calvinismo è una religione licenziosa, che cosa pensa del carattere di Agostino, o Calvino, o Whitefield, che in epoche successive sono stati i grandi esponenti delle dottrine della grazia, o che cosa dirà dei puritani, le cui opere sono piene di loro?

Se un uomo fosse stato un arminiano in quei giorni, sarebbe stato considerato uno dei più vili eretici, ma ora essi ci reputano come gli eretici, e loro come gli ortodossi.

Noi siamo tornati alla vecchia scuola; possiamo tracciare la nostra discendenza dagli apostoli. È quella vena di grazia sovrana che attraversa la predicazione dei battisti, che ci ha salvati come denominazione. Se non fosse per questo, non dovremmo stare dove siamo oggi. Possiamo tracciare una linea d’oro arrivando a Gesù Cristo stesso, attraverso una santa successione di potenti padri i quali hanno sostenuto queste gloriose verità, e possiamo chiedere riguardo a loro: “Dove troverete i santi e i migliori uomini nel mondo?”.

 

Nessuna dottrina è stata così strutturata per preservare un uomo dal peccato come la dottrina della grazia di Dio. Coloro che la definiscono “una dottrina licenziosa” non ne sanno assolutamente nulla. Poveri ignoranti, non sanno che ciò che ritengono vile è la dottrina più licenziosa sotto il Cielo. Se conoscessero la grazia di Dio in verità, vedrebbero presto che non esiste altro conservante dalla menzogna se non la conoscenza che siamo gli eletti di Dio sin dalla fondazione del mondo. Non c’è nulla come la fede nella mia eterna perseveranza e l’immutabilità dell’amore di mio Padre, che può tenermi vicino a Lui da un motivo di semplice gratitudine. Nulla rende un uomo così virtuoso se non il credere alla verità. Una dottrina menzognera genererà presto una pratica menzognera. Un uomo non può avere una fede piena di errori senza avere una vita piena di errori.

 

Credo che una cosa generi naturalmente l’altra. Tra tutti gli uomini, quelli che hanno una pietà altruista, una riverenza sublime, una devozione ardente, sono coloro che credono di essere salvati per la grazia, senza opere, mediante la fede, che non viene da se stessi, ma è il dono di Dio. I cristiani dovrebbero prestare attenzione e vedere che è sempre così, per il timore che Cristo non sia di nuovo crocifisso, e così esposto a una vergogna pubblica.

 

Traduzione a cura di Andrea Lavagna.

Tematiche: Teologia

C.H. Spurgeon

C.H. Spurgeon

 

E’ stato un predicatore battista riformato britannico dell’800 la cui influenza continua a rimanere oggi molto grande fra cristiani riformati di diversa denominazione, fra i quali è ancora conosciuto come “il principe dei predicatori”

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