Matrimonio: la dimostrazione divina della grazia che mantiene il patto

 

 

Quello che abbiamo visto le scorse due settimane è che la cosa fondamentale che possiamo dire riguardo il matrimonio è che è un’opera di Dio, e che in definitiva il matrimonio serve a manifestare Dio. Questi due punti sono stati indicati da Mosè in Genesi 2, ma sono stati resi ancora più chiari da Gesù e Paolo nel Nuovo Testamento.

 

Gesù: Il matrimonio è un’opera di Dio

Gesù rende chiaro che il matrimonio è un’opera di Dio. “Al principio della creazione Dio li creò maschio e femmina. Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne [Genesi 1:27; 2:24]. Così non sono più due, ma una sola carne. L’uomo, dunque, non separi quel che Dio ha unito” (Marco 10:6-9). Questa è l’affermazione più chiara nella Bibbia che il matrimonio non è una mera opera dell’uomo. Le parole “quel che Dio ha unito” significano che è opera di Dio.

 

Paolo: Il matrimonio è una manifestazione di Dio

Paolo rende più chiaro il punto che il matrimonio è stato concepito per essere la manifestazione di Dio. In Efesini 5:31-32, cita Genesi 2:24 e ci dice il mistero che questo versetto ha sempre contenuto “Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diverranno una carne sola. Questo mistero è grande; dico questo riguardo a Cristo e alla chiesa”. In altre parole, il patto che consiste nel lasciare il padre e la madre, unirsi al proprio coniuge e diventare una sola carne è una manifestazione del patto tra Cristo e la Chiesa. Il matrimonio esiste fondamentalmente per dimostrare l’amore fedele tra Cristo e la Chiesa.

 

Un modello di Cristo e della Chiesa

Ho chiesto a Noël se c’era qualcosa che lei voleva che dicessi oggi. Mi ha detto: “Non puoi mai ripetere abbastanza che il matrimonio è un modello di Cristo e della Chiesa”. Penso che abbia ragione per almeno tre ragioni:
(1) questo eleva il matrimonio dalle squallide immagini da sitcom e gli conferisce il magnifico significato che Dio voleva che avesse;
(2) questo dà al matrimonio una solida base nella grazia, poiché Cristo ha ottenuto e sostiene la sua sposa solo per grazia;
(3) questo mostra che l’autorità del marito e la sottomissione della moglie sono cruciali e sacrificali. Cioè, sono intessuti nel significato stesso del matrimonio come manifestazione di Cristo e della chiesa, ma sono entrambi definiti dal sacrificio di Cristo sulla croce in modo che il loro orgoglio e il loro asservimento siano cancellati.

Abbiamo dedicato i primi due messaggi al primo di questi motivi: dare il fondamento del matrimonio come dimostrazione dell’amore di Dio mediante il patto. Il matrimonio è un patto tra un uomo e una donna in cui essi promettono di essere fedeli come marito e moglie in una nuova unione di una sola carne finché entrambi vivranno. Questa alleanza, suggellata da voti solenni e dall’unione sessuale, ha lo scopo di mostrare la grazia di Dio che mantiene il patto.

Una base solida nella grazia

Il titolo di oggi è “Matrimonio: La dimostrazione della grazia che mantiene il patto”. Quindi arriviamo alla seconda ragione che ho menzionato quando ho detto che Noël ha ragione sul fatto che non si può sottolineare mai abbastanza che il matrimonio è un modello di Cristo e della Chiesa, cioè, che questo da al matrimonio una base solida nella grazia, visto che Cristo ha ottenuto la sua sposa solo per grazia e la sostiene solo per grazia.

In altre parole, il punto principale di oggi è che, visto che il nuovo patto di Cristo con la chiesa è creato e sostenuto dalla grazia comprata con il sangue, il matrimonio umano è inteso ad essere dimostrazione di quella grazia del nuovo patto. E il modo in cui marito e moglie lo dimostrano è riposare nell’esperienza della grazia di Dio e farla diventare da un’esperienza verticale con Dio a un’esperienza orizzontale con il coniuge. In altre parole, nel matrimonio vivi minuto per minuto in gioiosa dipendenza dal perdono e dalla giustificazione di Dio e dalla promessa grazia futura, e la protendi verso il tuo coniuge minuto per minuto, come un’estensione del perdono e della giustificazione di Dio e dell’aiuto promesso. Questo è il punto di oggi.

 

La centralità della grazia che perdona e giustifica

Sono consapevole che tutti i cristiani dovrebbero fare questo in tutte le relazioni (non solo i cristiani sposati): vivere minuto per minuto la grazia di Dio che perdona, che giustifica e che provvede a tutto, e poi estenderla a tutti gli altri. E Gesù dice che le nostre vite mostrano agli altri la gloria di Dio (Matteo 5:16). Ma il matrimonio è progettato per essere una dimostrazione unica della grazia del patto di Dio perché, a differenza di tutte le altre relazioni umane, marito e moglie sono legati da un patto alla relazione più stretta possibile per tutta la vita.

Ci sono ruoli unici di autorità e sottomissione, ma non è questo il mio punto oggi. Ne parleremo dopo. Oggi prendo in considerazione marito e moglie come cristiani di per sé, non nell’analogia tra il capo e il corpo. Prima che un uomo e una donna possano applicare biblicamente e in grazia i ruoli unici dell’autorità e della sottomissione, devono scoprire cosa significa costruire la loro vita sull’esperienza verticale del perdono e della giustificazione e dell’aiuto promesso e poi applicarlo orizzontalmente al loro coniuge. Quindi questo è l’obiettivo di oggi.

O per dirla in termini del messaggio della scorsa settimana: la chiave per essere nudi e non vergognarsi (Genesi 2:25), quando, in effetti, un marito e una moglie fanno molte cose di cui dovrebbero vergognarsi, è l’esperienza della grazia verticale di Dio che perdona e giustifica applicata orizzontalmente l’uno verso l’altro e mostrata al mondo.

 

L’ira di Dio a venire

Brevemente, vediamo il fondamento di questa verità in Colossesi. Inizieremo con Colossesi 3:6, “Per queste cose viene l’ira di Dio”. Se dici: “L’ultima cosa che vorrei sentire sul mio matrimonio travagliato è l’ira di Dio”, sei come un pescatore frustrato sulla costa occidentale dell’Indonesia il 26 dicembre 2004, che dice: “L’ultima cosa di cui vorrei sentir parlare sulla mia travagliata attività di pesca è uno tsunami”.

Una profonda comprensione e il timore dell’ira di Dio è esattamente ciò di cui hanno bisogno molti matrimoni perché, senza di essa, il vangelo si diluisce in semplici relazioni umane e perde la sua gloria biblica. E senza di essa, sarai tentato di pensare che la tua ira e la tua rabbia contro il tuo coniuge siano semplicemente troppo grandi per essere superate, perché non hai mai veramente assaporato com’è vedere un’ira infinitamente più grande vinta dalla grazia, vale a dire, l’ira di Dio contro di te.

La rimozione dell’ira di Dio

Iniziando con l’ira di Dio e la sua rimozione, torniamo a Colossesi 2: 13-14: “Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i peccati, avendo cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l’ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce”.

Queste ultime parole sono le più cruciali. Il debito che avevamo, Dio l’ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce. Quando è successo? Duemila anni fa. Non è successo dentro di te, e non è successo con il tuo aiuto. Dio l’ha fatto per te e fuori di te, prima che tu nascessi. Questa è la grande oggettività della nostra salvezza.

 

Il debito cancellato sulla Croce

Assicurati di vedere questa verità meravigliosa e sorprendente: Dio ha preso tutti i tuoi peccati che ti hanno reso un debitore (i peccati sono offese contro Dio che provocano la sua ira), e invece di tenerli davanti al tuo viso e usarli come condanna per mandarti all’inferno, li ha messi nel palmo della mano di suo Figlio e li ha piantati sulla croce con un chiodo.

Quali peccati furono inchiodati sulla croce? Quali peccati furono puniti sulla croce? Risposta: i miei peccati e i peccati di Noël, mia moglie. I peccati di tutti coloro che disperano di salvarsi da soli e confidano solo in Cristo. Di chi erano le mani che sono state inchiodate sulla croce? Chi è stato punito sulla croce? Gesù. C’è un bel nome per questo. Si chiama sostituzione. Dio ha condannato il mio peccato nella carne di Cristo (Romani 8: 3). Mariti, non potrete mai crederci abbastanza. Mogli, non potrete mai crederci abbastanza.

La giustificazione va oltre il perdono

E se torniamo indietro e mettiamo insieme tutta la nostra comprensione sulla giustificazione da Romani, possiamo dire di più. La giustificazione va oltre il perdono. Non solo siamo perdonati a causa di Cristo, ma Dio ci dichiara anche giusti a causa di Cristo. Dio richiede due cose da noi: la punizione per i nostri peccati e la perfezione nelle nostre vite. I nostri peccati devono essere puniti e le nostre vite devono essere rette. Ma non possiamo portare la nostra punizione (Salmo 49:7–8) e non possiamo provvedere alla nostra giustizia. Nessuno è giusto; neppure uno (Romani 3:10).

Pertanto, Dio, a causa del suo incommensurabile amore per noi, ha dato il suo stesso Figlio per fare entrambe le cose. Cristo porta la nostra punizione e Cristo ci rende giusti. E quando riceviamo Cristo (Giovanni 1:12), tutta la sua punizione e tutta la sua giustizia ci viene messa in conto (Romani 4:4–6; 5:19; 5:1; 8:1; 10:4; Filippesi 3:8–9; 2 Corinzi 5:21).

 

La giustificazione applicata agli altri

Questa è la realtà verticale che deve essere applicata ai nostri coniugi in modo orizzontale se il matrimonio vuole dimostrare la grazia di Dio che stabilisce e mantiene il patto. Vediamo in Colossesi 3:12–13: “Vestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza. Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi

Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi” – per il vostro coniuge. Come il Signore ti “sopporta” anche tu dovresti sopportare il tuo coniuge. Il Signore “sopporta” te ogni giorno quando non fai il suo volere. Ma la distanza tra ciò che Cristo si aspetta da te e ciò che fai è infinitamente più grande della distanza tra ciò che ti aspetti dal tuo coniuge e ciò che lui/lei fa.

Cristo perdona sempre di più e sopporta sempre di più di quanto noi facciamo. Perdona come sei stato perdonato. Sopporta come egli sopporta te. Questo vale sia che tu sia sposato con un credente sia con un non credente. Lascia che la misura della grazia di Dio per te sulla croce di Cristo sia la misura della tua grazia nei confronti del tuo coniuge.

E se sei sposato con un credente, puoi aggiungere questo:  come il Signore ti considera giusto in Cristo, sebbene tu non lo sia nella realtà dei fatti, così considera il tuo coniuge giusto in Cristo, anche se lui o lei non lo è.  In altre parole, Colossesi 3 dice: prendi la grazia verticale del perdono e della giustificazione e applicala orizzontalmente al tuo coniuge. Questo è, in definitiva, lo scopo del matrimonio: la dimostrazione della grazia di Cristo che mantiene il patto.

Il bisogno di saggezza basata sul Vangelo

A questo punto, emergono centinaia di situazioni complesse che richiedono una profonda saggezza spirituale radicata in queste verità evangeliche e in lunghi anni di esperienza dolorosa e fedele. In altre parole, non è possibile applicare questo messaggio alle esigenze specifiche di tutti. Oltre a predicare, abbiamo bisogno dello Spirito Santo, abbiamo bisogno della preghiera, abbiamo bisogno di meditare sulla Parola per noi stessi, abbiamo bisogno di leggere le intuizioni degli altri, abbiamo bisogno del consiglio di amici saggi che sanno cos’è la sofferenza, abbiamo bisogno che la chiesa ci sostenga quando tutto va a rotoli. Quindi non mi illudo di poter dire tutto ciò che va detto per aiutarti.

 

Vivere verticalmente e applicarlo orizzontalmente

Può essere utile concludere fornendo diverse ragioni per cui sto sottolineando l’amore del patto come perdonare gli altri e considerarli giusti. Non credo forse nell’essere felice dell’altra persona? Certo che ci credo.  Sia l’esperienza che la Bibbia mi spingono lì.  A dire il vero, Gesù è sposato con la sua sposa, la chiesa, e chiaramente è possibile e buono compiacere il Signore (Colossesi 1:10). E certamente Egli è infinitamente degno del nostro piacere in lui. Questo è l’ideale nel matrimonio: due persone che si umiliano e che cercano di cambiare in modi devoti per compiacere i nostri coniugi e soddisfare i loro bisogni fisici ed emotivi o per compiacerli in ogni cosa buona. Sì. Il rapporto tra Cristo e la chiesa include tutto questo.

Ma le ragioni per cui enfatizzo il vivere la vita verticalmente dalla grazia di Dio e poi applicarla orizzontalmente nel perdono e nella giustificazione verso il tuo coniuge sono: (1) perché ci sarà del conflitto basato sul peccato e sull’estraneità (e non sarete nemmeno in grado di essere d’accordo tra di voi su ciò che è semplicemente strano nell’altro e su ciò che è peccato);  e (2) perché il duro lavoro di perseverare e perdonare è ciò che rende possibile che l’affetto cresca quando sembra essere morto;  e (3) perché Dio riceve gloria quando due persone molto diverse e molto imperfette forgiano una vita di fedeltà nella fornace dell’afflizione confidando in Cristo.

 

In Cristo, Dio ha perdonato te e il tuo coniuge

La prossima volta ricomincio da qui e vi dirò qualcosa che abbiamo scoperto io e Noël. Penso che il sermone sarà intitolato “sermone di compost”.

Fino ad allora, mariti e mogli, fate vostre queste grandi verità, più grandi di qualsiasi altro problema nel vostro matrimonio, che Dio ha perdonato tutti i nostri peccati, cancellando il debito che pendeva su di noi che la legge ci chiedeva di pagare. Lo ha tolto di mezzo, lo ha inchiodato alla croce. Credi a questo con tutto il tuo cuore e applicato al tuo coniuge.

 

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John Piper

John Piper

È il fondatore di Desiring God, per il quale ricopre anche il ministero di insegnante, inoltre, è il rettore del Bethlehem College & Seminary. Ha servito per trentatré anni come pastore presso la chiesa battista Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, in Minnesota e ha scritto più di cinquanta libri, tra cui e Non sprecare la tua vita (Ed Coram Deo), Rischiare è giusto (Ed Coram Deo), Coronavirus e Cristo (Ed Coram Deo), Stupefatto da Dio (Ed Coram Deo) e Desiderare Dio.

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