Nell’oscurità, Egli venne

 

Nel mondo, in una notte, sconosciuta, in una piccola città stanca dall’oppressione e da secoli di insoddisfatte aspettative profetiche, in un giaciglio oscuro dove nessuno avrebbe pensato di cercarlo, povero, da genitori erranti… venne il Figlio di Dio.

Era la sua incarnazione. Preesistente alla Sua concezione. Prima ancora di tutto il mondo (Giovanni 17:5). Tutto ciò che è, visibile o invisibile, è stato fatto attraverso di Lui e per Lui (Giovanni 1:3; Colossesi 1:16), incluso:

  • Il suo DNA umano che istruiva ogni cellula a compiere il suo compito di formare un corpo ed una mente,
  • Il sangue di sua madre ed il liquido amniotico che hanno creato i suoi bei capelli corvini,
  • Il riflesso che gli farà compiere il primo pianto,
  • Il cotone filato che lo abbraccia dolcemente,
  • Gli alberi che hanno dato il loro legname per la mangiatoia che ora lo accoglie,
  • La sfinita, dolorante, giovane madre che dorme al suo fianco e lo ha appena dato alla luce,
  • L’esausto, apprensivo, intimorito giovane ragazzo che presto imparerà a chiamare “Padre” che sta ravvivando il fuoco,
  • I disorientati pastori che stanno giungendo dai pascoli,
  • Gli angeli araldi che cantano nel cielo di Betlemme novelle di grande gioia,
  • E la stella straniera che porta con sé degli astrologi persiani ad adorarlo.

Giaceva lì, con le sembianze di un qualsiasi altro neonato ebreo venuto alla luce in quella notte, egli era ‘l’immagine del Dio invisibile’ (Colossesi 1:15). Mentre la sua natura umana dormiva serenamente, la sua natura divina stava tenendo insieme ogni cosa esistente (Colossesi 1:17).

 

Nell’oscurità Egli venne

 

Nel mondo venne Dio Figlio, perché Dio Padre ha amato così tanto le persone che popolano questo maledetto territorio di Satana (Giovanni 3:16; 1 Giovanni 5:19). Le persone – ovvero noi – stavano morendo perché abbiamo rigettato e ci siamo ribellati verso il Padre e, rigettando il Padre, abbiamo rigettato il Figlio e lo Spirito con Lui.

Nel rigettare il Nostro Santo e trino Creatore, siamo diventati figli e figlie di disobbedienza, seguendo l’andazzo di questo mondo ed il principe delle potenze dell’aria, vivendo le passioni della nostra carnalità e provvedendo ai desideri dei nostri corpi e delle nostre menti, diventando così figli d’ira di natura e destinati alla distruzione eterna (Efesini 2:2-3; 2 Tessalonicesi 1:9).

 

Ma Dio

 

Ma Dio… ma Dio il Padre, essendo ricco in grazia ed amando noi con un amore così grande da poterne comprendere a malapena la grandezza, mentre ancora eravamo morti nelle nostre trasgressioni contro di lui, Egli ha mandato il Suo primogenito Figlio – il suo Figlio eternamente amato – in questo mondo di malvagità per salvarci dalla nostra eterna morte spirituale e darci vita eterna (Efesini 2:4-5).

Il Figlio ha, a sua volta, amato così tanto il Padre e noi, creati da lui stesso, che si è umiliato tanto da diventare carne, così da poter portare i nostri peccati sul suo corpo sulla croce, così che non morissimo ma avessimo invece vita eterna (Filippesi 2:7-8; Giovanni 1:14; 1 Pietro 2:24; Giovanni 3:16).

Il Figlio è venuto per portare a noi salvezza, per il suo grande desiderio e quello di suo padre che noi fossimo con Lui per sempre, a sperimentare la completezza della gioia e l’eterno piacere di vederlo in tutta la sua divina gloria – e siamo stati creati per trovare la nostra massima soddisfazione in questo (Ebrei 7:25; Giovanni 17:24; Salmo 16:11). E nelle ere a venire, quando questa valle d’ombra sarà passata ed Egli avrà asciugato ogni lacrima dai nostri occhi e non ci saranno più morte o dolori o pene da patire, il Padre ci mostrerà le incommensurabili ricchezze della Sua grazia e generosità verso di noi in Gesù Cristo (Efesini 2:7; Apocalisse 21:4).

 

Venite adoriamo

 

Ecco perché Dio il Figlio è venuto nel mondo.

  • E’ perché è così che è nato da dei poveri contadini,
  • Perché una mangiatoia è stata il suo primo letto,
  • Perché dei pastori sono stati i primi ad adorarlo,
  • Perché dei pagani, gentili, sono stati condotti pure loro ad adorarlo,
  • Perché è stato cresciuto a Nazaret,
  • Perché la sua stessa gente lo ha allontanato (Giovanni 1:1),
  • Perché dopo aver predicato il vangelo di grazia e guarigione per gli ammalati, di liberazione per i posseduti, di resurrezione per i morti, è stato tradito da un caro amico, rinnegato ed abbandonato dai restanti amici, falsamente accusato dei leader religiosi dell’epoca, consegnato agli oppressori romani e brutalmente crocifisso nel più umiliante dei modi,
  • E perché è resuscitato dai morti il terzo giorno.

Dio Figlio è venuto nel mondo per portare a compimento la nostra (ri)unione come figli e figlie di una disobbedienza peccaminosa, così da poter essere riqualificati all’adozione come figli e figlie di Dio e poter condividere con il Figlio, il Primo Unigenito di Dio, ogni benedizione spirituale proveniente dalla sua eterna, infinita e gloriosa eredità (Colossesi 1:12; Efesini 1:3-6).

 

Vieni. Vieni via dalla complessità e dalla confusione e dal disordine del Natale. Vieni alla semplicità, alla brutalità della croce e vieni, soprattutto, alla tomba vuota. Vieni e ricevi nuovamente la buona notizia e la gioia incontenibile che è adesso per ogni persona di ogni gente (Luca 2:10): l’opera di Satana ed il potere della morte che egli impugnava sono stati distrutti (1 Giovanni 3:8; Ebrei 2:14), la schiavitù dal peccato è stata spezzata una volta e per tutte (Romani 6:17-18), ed il dono gratuito della vita eterna è tuo in Gesù Cristo, se solo credi in Lui (Romani 6:23; Giovanni 3:16).

 

“Venite adoriamo, Gesù il Signor.”

 

Traduzione a cura di Daniel Nita.

 

Tematiche: Adorazione, Missione, Natale cristiano

Jon Bloom

Jon Bloom

 

È cofondatore, presidente del consiglio direttivo e scrittore per Desiring God. Ha scritto tre libri intitolati Non per visione, Realtà che non si vedono e Don’t follow your heart. Lui e sua moglie hanno cinque figli e vivono a Minneapolis.

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