Non ero pronta per il matrimonio

 

Io e mio marito abbiamo di recente superato un traguardo: è passato un anno da quando mi ha inviato il messaggio che ha dato inizio al nostro rapporto. “Ehi, tu, fammi sapere quand’è un buon momento per parlare”. Lanciai il mio telefono e scappai di sotto e tutta affannata urlai: “Non sono pronta!”

Sapevo che voleva parlare di noi e, anche se avrei dovuto sapere che questa conversazione prima o poi sarebbe arrivata, nonostante l’avessi aspettata con impazienza, quando è effettivamente successo sono entrata nel panico. La realtà di iniziare una relazione con qualcuno che rispettavo quanto lui mi spaventava a morte.

Forse questo sentimento di mortificazione colpisce solo gli egocentrici come me, ma se tutti noi ci fermassimo un momento a valutare veramente tutto ciò che una relazione potrebbe comportare, potremmo tutti diventare un po’ meno intolleranti verso gli altri e un po’ più sorpresi.

Nell’anno trascorso dopo quella telefonata, capii il perché della mia reazione iniziale: non ero pronta. Nei 365 giorni che seguirono, però, iniziai a capire che la mia impreparazione è solo un’immagine della fedeltà a Cristo.

 

Non ero pronta per essere ferita

Prima del matrimonio, avevo vissuto l’umiliazione e l’angoscia che spesso accompagnano le rotture. Ogni volta che si presentava quel dolore, nel profondo della mia mente avrei desiderato ardentemente un matrimonio con un uomo che non mi avrebbe mai più fatto così male.

CS Lewis scrive,

Amare significa, in ogni caso essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura in passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo. (I quattro amori)

La verità della tesi di Lewis mi divenne subito chiara quando mi sposai. Più avrei imparato ad amare mio marito, più sarei stata messa a rischio di essere ferita e ferire. La probabilità di soffrire sarebbe cresciuto man mano che la nostra intimità avrebbe superato quella di chiunque avessi mai conosciuto prima. Sentimenti feriti, orgoglio ferito e cuori spezzati abbondano nei crescenti dolori di diventare una stessa carne.

 

Non ero pronta per essere modellata

Ero abituata a stare da sola. In effetti, stavo anche diventando brava! Amavo la mia famiglia, il mio lavoro, i miei amici e il mio tran – tran quotidiano. Quando gli amici mi dicevano che ero “una preda”, sorridevo e mettevo il matrimonio in quella categoria confortevole del “prima o poi”.

 

Sentimenti feriti, orgoglio ferito e cuori spezzati abbondano nei crescenti dolori di diventare una stessa carne.

 

Quando mio marito arrivò, quel “prima o poi” divenne “oggi” e la vita, come la conoscevo, cominciò a mutare le priorità da quelle di una single a quelle di una nuova coppia. Questa consapevolezza si verificò man mano che manifestavamo le nostre vite. L’importanza della comunicazione divenne evidente quando iniziò il nostro nuovo viaggio di santificazione. Non ero più solo io, facevo parte di una squadra (Efesini 5:31). E fu così che da tanto romantico che suonava nella mia testa, diventò praticamente una battaglia costante.

 

Non ero pronta per essere amata

Ho sempre pensato che sarebbe stato incredibilmente liberatorio essere amata nonostante i miei difetti. Nella mia mente, era una bella immagine dell’amore immeritato che Dio mi ha elargito attraverso Cristo (Romani 5:8).

Nel mio cuore, però, mi sembrava acido. Il mio orgoglio preferiva guadagnarsi l’affetto piuttosto che riceverlo. Era così difficile essere amata nel pieno della mia afflizione perché volevo essere amata per il mio affetto.

Nel matrimonio, quel tipo di amore non è un’opzione. Mio marito apprezza i miei doni, ma se amasse solo le parti migliori di me, molte cose sarebbero rimaste scoperte (1 Pietro 4:8). Vede il mio peccato più chiaramente di chiunque altro e mi ama comunque. Posso disprezzarlo per questa conoscenza oppure affrontarlo con umiltà e gratitudine.

 

Non ero pronta a morire

Se il peso di essere la moglie perfetta per mio marito si appoggiava interamente sulle mie spalle, le mie paure iniziali sarebbero state del tutto giustificate. Non posso proprio farlo. Grazie a Dio il peso non si è mai poggiato sulle mie spalle!

Prima di essere la sposa di Filippo, ero già parte della chiesa, la sposa di Cristo. Prima della fondazione del mondo (Romani 8:29), il mio eterno sposo scelse me nonostante il fatto che non lo meritassi (Efesini 1:3-4). Nel bel mezzo di questa miseria, Egli è morto per me (Romani 5:8). Mi ha rivestito della Sua rettitudine. Mi ha adottata come fossi sua figlia. Mi ha salvata. Ha scelto mio marito per ribadire il Suo amore eterno. Ha scelto il nostro matrimonio per ribadire quell’alleanza eterna. Egli ci ha scelti non per la nostra perfezione, ma per la Sua capacità di stare perfettamente al posto nostro. La mia vita è Sua. Il nostro matrimonio è Suo

 

“Il mio matrimonio non è perfetto, ma mostra, per quanto semplice possa essere, un quadro di quello che è”.

 

E alla luce di queste gloriose verità, anche se il nostro egoismo, egocentrismo e ipocrisia gridano contro le campane a morto del vecchio uomo (Galati 2:20), sappiamo che la vittoria finale appartiene al nostro sposo celeste (Filippesi 1:6). La nostra debolezza ci indica la sua forza (2 Corinzi 12:9).

 

Il mio matrimonio non è perfetto, ma mostra, per quanto semplice possa essere, un quadro di quello che è (Apocalisse 19:7-9) e le mie paure sono eliminate dal fatto che questa sposa è amata da due sposi che tengono conto di questo quadro.

 

(Traduzione a cura di Maddalena Bennardo)

 

Tematiche: Matrimonio

Jasmine Holmes

Jasmine Holmes

 

E’ una moglie, una mamma e un oratrice. Insegna scienze umanistiche e latino alla St. Augustine Classical School. Lei e suo marito, Phillip, hanno un figlio, e sono membri della Chiesa del Redentore di Jackson, nel Mississippi. Scrive regolarmente sul suo sito web.

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