Quando dovrei seguire il mio cuore?

Oggi ci scrive un’ascoltatrice molto perspicace di nome Rachel, la quale sembra avere una certa familiarità con l’edonismo cristiano. “Buongiorno, pastore John! Il mondo ci dice che siamo autentici solo quando seguiamo i nostri desideri istintivi, ma questo chiaramente è sbagliato perché i nostri desideri naturali tendono al peccato e a ciò che in definitiva distrugge la nostra gioia. Tuttavia, sento molte persone in chiesa offrire solo delle proibizioni di vario tipo, ad esempio “Non fidarti dei tuoi desideri” o “Non seguire il tuo cuore”.

Eppure, se ho capito bene l’edonismo cristiano, la Bibbia chiama tutte le persone, ovunque, a seguire i loro cuori verso la gioia più grande e duratura dell’universo. Questo sembra essere il modo in cui lei definisce la fede: trovare Gesù più appagante di qualsiasi altra cosa. Perciò sarebbe impossibile per noi credere in modo autentico se ci comportassimo nei confronti di Cristo in modo contrario ai nostri cuori e ai nostri desideri. L’edonista cristiano non direbbe quindi qualcosa come “Fidati dei tuoi desideri” e “Fidati del tuo cuore” quando il tuo cuore e i tuoi desideri sono in linea con il carattere di Cristo? Fino a che punto dobbiamo fidarci dei nostri cuori e seguire i nostri desideri? Le proibizioni generiche che ho menzionato prima non mi sembrano accurate”.

Giusto, non sono accurate, a meno che non siano solo degli artifici retorici pensati per attirare l’attenzione, e a volte lo sono. Sembra che Rachel sappia destreggiarsi molto bene con l’edonismo cristiano. Sono impressionato.

La prima affermazione fondamentale dell’edonismo cristiano è che quanto più ci sentiamo appagati in Dio, tanto più egli è glorificato in noi. Di conseguenza, la seconda è che cerchiamo il nostro appagamento più grande e duraturo in Dio, il più grande in quanto completo (veramente completo) e il più duraturo in quanto eterno. Ovviamente sappiamo da dove viene questo: “[C]’è abbondanza di gioia alla tua presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno” (Salmo 16:11).

“La cosa che glorifichi di più è quella che desideri di più”.

 

La cosa che desideri di più

Queste due affermazioni implicano che una ricerca perpetua di Dio non dettata dalla gioia in Dio non onora Dio. Potresti cercare Dio per tutta una serie di motivi che non lo glorificano. Potresti cercarlo per i soldi, potresti cercarlo per il matrimonio, potresti cercarlo per il successo lavorativo. Se Dio è un maggiordomo divino utile solo a portarmi ciò che voglio veramente oltre a lui, allora questa ricerca lo glorificherà ben poco.

La cosa che glorifichi di più è quella che desideri di più, non quella che utilizzi per ottenere ciò che desideri di più. Non fai sembrare Dio maestoso facendo di lui un mezzo per raggiungere qualcosa che desideri più di lui. Rachel ha ragione nel dire che io credo che una parte essenziale della fede salvifica consista nel sentirsi appagati da tutto ciò che Dio è per noi in Gesù. Perciò credo abbia ragione anche nel dire che non possiamo credere in modo autentico (e aggiungerei neanche adorare in modo autentico) se la nostra ricerca di Dio è sempre contraria al nostro cuore. Per “contraria al nostro cuore” intendo dire che il nostro cuore desidera qualcos’altro e che ci sentiamo semplicemente costretti a cercare Dio affinché non ci accada qualcosa di brutto oppure come mezzo per ottenere qualcosa di buono che desideriamo più di Dio.

Perciò diciamolo, è essenziale nascere di nuovo e ricevere nuove preferenze, nuove inclinazioni e nuovi desideri, specialmente un desiderio supremo per Dio. Quando questa cosa essenziale avviene, possiamo dire, possibilmente senza fraintendimenti, che dobbiamo seguire i nostri desideri. In altre parole, quando siamo stati rinnovati al punto che i nostri desideri più forti sono rivolti a Dio, dobbiamo seguirli. Altrimenti, non solo non saremo autentici, ma Dio non sarà glorificato.

 

In linea con il carattere di Cristo

Ora, ciò che manca alle affermazioni contemporanee riguardo al seguire i nostri desideri in modo da essere autentici o al non seguirli in modo da non peccare è la seria considerazione del fatto che i nostri desideri devono essere profondamente rinnovati.

Questo offende i non credenti e spaventa alcuni credenti i quali credono di dover avere il controllo assoluto del loro comportamento. Offende i non credenti perché dice loro che essi sono esseri umani profondamente difettosi e che hanno bisogno che i loro desideri fondamentali siano cambiati da Dio affinché Dio sia al centro dei loro desideri, delle loro preferenze e dei loro valori. Inoltre alcuni credenti si spaventano quando sentono dire che i loro desideri devono essere profondamente rinnovati da Dio, perché non siamo noi a controllare questo rinnovamento e alcune persone hanno una teologia secondo cui noi dobbiamo essere in controllo, altrimenti non abbiamo responsabilità. Non è vero. Dio sa come rinnovare e governare i nostri cuori senza togliere alcuna responsabilità umana.

“Dio sa come rinnovare e governare i nostri cuori senza togliere alcuna responsabilità umana”.

Ora, Rachel ha accennato a questo quando ha detto che dovremmo seguire i nostri desideri solo se il nostro cuore e i nostri desideri sono “in linea con il carattere di Cristo”. Mi piace questa frase. Io ho usato la parola “rinnovamento”, lei ha detto “in linea con il carattere di Cristo”. Tuttavia è un grande se: se il nostro cuore e i nostri desideri sono in linea con il carattere di Cristo. Il più grande compito spirituale della vita cristiana (e credo che lei sappia questo) è proprio quello di trasformare i nostri desideri decaduti, disordinati e deviati in desideri santi, ordinati e diretti nella direzione giusta.

È su questo campo che viene combattuta la grande battaglia della vita cristiana. Ovviamente ci viene insegnato ad avere autocontrollo e ad astenerci da azioni peccaminose, ma non è questa la battaglia principale della vita cristiana. La battaglia principale sta nel vedere i nostri cuori venire rinnovati, ricalibrati a tal punto che non vogliamo più avere comportamenti esteriori peccaminosi e che non dobbiamo ricorrere alla mera forza di volontà per non averli, perché la radice sarà stata recisa e avremo desideri diversi. In altre parole, lo scopo del cambiamento, della santificazione, della vita cristiana, è di cambiare a tal punto che possiamo e dobbiamo seguire i nostri desideri.

 

Nessun rimpianto per mille anni

Ecco un altro modo di dire la stessa cosa: il vivere autentico è un vivere liberi. In Galati 5:1, Paolo parla della “libertà con la quale Cristo ci ha liberati”. Ma cos’è la vera liberta? Pensiamoci un attimo. Quand’è, ad esempio, che sei libero di fare paracadutismo? Una risposta corretta potrebbe essere questa: quando hai a disposizione un aereo e l’equipaggiamento necessario, quindi la libertà di accesso; giusto. Ecco un’altra risposta giusta: devi essere in grado di farlo. Devi esserti allenato, devi sapere cosa stai facendo. Ora stiamo parlando della libertà di essere capaci; giusto. C’è un’altra risposta giusta: devi avere il desiderio di fare paracadutismo. Non puoi goderti il paracadutismo se non hai voglia di farlo. Godersi qualcosa significa soddisfare il proprio desiderio; perciò stiamo parlando della libertà di desiderio.

Tutto qui? È in queste cose che sta la libertà? Accesso, capacità e desiderio? No, non finisce qui. C’è un altro aspetto della libertà che devi prendere in considerazione se vuoi goderti il paracadutismo liberamente. Cosa succederebbe se avessi l’accesso, le capacità e il desiderio e ti buttassi dall’aereo, godendoti il vento che sferza contro i tuoi occhiali protettivi ad una velocità di 160 km/h, ma poi ti rendi conto che non hai il paracadute e che tra trenta secondi sarai morto? La sensazione iniziale dell’attrito del vento contro la tua faccia non era vera libertà, ma un’illusione. Mancava una dimensione a quella libertà. Eravamo liberi dalla mancanza di accesso, dalla mancanza di capacità e dalla mancanza di desiderio, ma non eravamo liberi dal rimpianto.

Perciò, la mia definizione della vera libertà e del godersi qualcosa è che abbiamo bisogno dell’accesso, delle capacità, del desiderio e della certezza che non ce ne pentiremo neanche tra mille anni. Tutto questo per dire che possiamo seguire i nostri desideri e fidarci del nostro cuore quando il nostro cuore e i nostri desideri sono così rinnovati, così in linea con il carattere di Cristo da non avere passioni per il sentiero che conduce al rimpianto.

 

Traduzione a cura di Lorenzo Giusepponi

 

 

Tematiche: Domande dei lettori al pastore John Piper

John Piper

John Piper

È il fondatore di Desiring God, per il quale ricopre anche il ministero di insegnante, inoltre, è il rettore del Bethlehem College & Seminary. Ha servito per trentatré anni come pastore presso la chiesa battista Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, in Minnesota e ha scritto più di cinquanta libri, tra cui e Non sprecare la tua vita (Ed Coram Deo), Rischiare è giusto (Ed Coram Deo), Coronavirus e Cristo (Ed Coram Deo), Stupefatto da Dio (Ed Coram Deo) e Desiderare Dio.

© desiringgod.org, © Coram Deo

Il presente articolo può essere utilizzato solo facendone previa richiesta a Coram Deo. Non può essere venduto e non si può alterare il suo contenuto.