L’opera dello Spirito Santo nella storia della redenzione

Indubbiamente, non mancano testi scritti in italiano sull’opera dello Spirito Santo. In ogni caso, ciò che rimane raro è la possibilità di trovare fra questi un testo dedicato alla lettura unitaria dei Suoi interventi nel corso della storia del popolo di Dio. Come asserisce l’autore nelle sue prime righe, “sull’opera dello Spirito Santo dalla Pentecoste in poi molto è stato scritto, ma ci sembra che non altrettanto sia stato approfondito circa la sua presenza e la sua opera redentrice nell’Antico Testamento”.

Questo è uno dei grandi pregi attribuibili al libro di Rebecchi. Di certo, un testo dedicato allo Spirito Santo, scritto in chiave unitaria, e che al contempo non banalizzi la natura progressiva della rivelazione biblica, rappresenta il dono di un’opera davvero apprezzabile da parte di qualsiasi lettore.

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Nella prima parte dell’opera, l’argomento si fonda su chiari presupposti di fede, in primis sul fatto che la grazia di Dio sia fruibile solamente grazie allo Spirito Santo (nelle modalità proprie sia dell’antico sia del nuovo Patto). Tale principio si fonda sulle eterne relazioni all’interno della Trinità, in cui il Padre si identifica come l’Autore, il Figlio come l’Esecutore e lo Spirito Santo come l’Animatore di ogni azione di Dio. E tutto viene indubbiamente riportato ai rapporti plurali inerenti a Dio stesso.

In tal senso, lo Spirito Santo ha sempre avuto una missione inscindibile da quella di Cristo, come è riportato nella seconda parte del libro. Preparando il popolo di Dio a confidare in Colui che ancora doveva venire, lo Spirito Santo Lo accompagna fino al completamento del Suo sacrificio. L’autore, dunque, colloca la redenzione del popolo di Dio lungo la storia nell’alleanza stabilita originariamente con Abramo, intravedendo forti elementi di continuità nelle promesse inerenti sia all’antico sia al nuovo Patto (ovvero, la giustificazione per fede per la speranza di un’eredità celeste). È una lettura che tiene il popolo di Dio essenzialmente unito in una comune speranza in Cristo (ved. Ebrei 11:39-40).

Nella terza parte l’autore espone approfonditamente l’opera dello Spirito Santo prima della venuta di Gesù. Estendendosi oltre le parole date ai Profeti, lo Spirito Santo dischiude ogni possibile aspetto di comunione con Dio all’interno delle forme tipologiche dell’antico Patto. Viene ripensata la nota distinzione nei due Patti fra l’azione temporanea dello Spirito Santo (“sopra”) e la Sua Presenza permanente (“dimorante”), dato che il ricorso a numerosi testi biblici fa notare entrambe le espressioni sia nell’Antico sia nel Nuovo Testamento. In questo senso, è sempre lo Spirito Santo che, anche sotto l’antico Patto, opera quei miracoli (perdono, santificazione e ubbidienza) che caratterizzano coloro che sono spiritualmente uniti a Cristo, per fede, al fine di appartenere a Dio.

La quarta sezione esplora meglio le tipologie dell’evangelo di Cristo, già individuabili nell’Antico Testamento, attraverso le quali Dio manifesta verità celesti mediante immagini comprensibili. Arricchente appare anche il percorso tracciato con non pochi esempi, quali i sacrifici e le offerte, l’architettura del tabernacolo, i riferimenti al fuoco e all’olio, il senso spirituale del calendario liturgico d’Israele. Insomma, sono innumerevoli i dettagli che annunciano l’opera perfetta di Colui che sarà il “Cristo” (ovvero l’Unto dallo Spirito, venuto per compiere perfettamente la missione di Dio).

L’ultima parte del libro tratta il passaggio al Nuovo Testamento, a partire dalla figura di Giovanni il battista. Qui l’autore sfiora questioni di interesse della Riforma, relative ai sacramenti e al concetto di una Chiesa confessante. Il ministero dello Spirito Santo post-Atti cap. 2 viene valutato anche nel confronto con una teologia di stampo pentecostale (esplorando il senso delle “lingue”, del “ministero profetico”, del cosiddetto “battesimo nello Spirito Santo”). Tali analisi arricchiscono l’opera su un piano maggiormente pratico.

Nutriti dalle verità in esso esposte, siamo spinti a concludere la lettura del testo con uno spirito di lode nei riguardi del Dio uno e trino: del Figlio adorato nello Spirito Santo, quello stesso Spirito di adozione che, mediante il Figlio incarnato, invita a invocare il Padre eterno.

Gian Paolo Aranzulla
Pastore della Chiesa Evangelica Forte Torre (Bologna)

Ivan Rebecchi

Ivan Rebecchi

Ivan Rebecchi (1954) convertito a Cristo nel 1975. Frequenta la chiesa evangelica Stupenda Grazia di Modena.
Nell’anno accademico 2012-13 ha portato a termine i corsi di Cultura Teologica presso l’Istituto IFED di Padova.

È sposato con Anna, padre di Massimiliano e Daniele e nonno di cinque nipoti.

Informazioni aggiuntive

Peso N/A
Anno di pubblicazione

2023

Pagine

140