30 motivi per cui è grandioso essere un pastore

 

 

  1. Dio si presenta come la più grande realtà dell’universo, e i pastori nuotano in quel mare con una gioia sempre rinnovata.

 

Io sono il SIGNORE, e non ce n’è alcun altro; fuori di me non c’è altro Dio! (Isaia 45:5).

 

Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e ininvestigabili le sue vie! Infatti «chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo, sì da riceverne il contraccambio?» Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen. Rom. 11:33-36).

 

  1. Gesù è il più grande Salvatore, Maestro e Amico che sia mai stato e che mai sarà, e i pastori lo contemplano e lo lodano ogni giorno.

Nessuno ha amore più grande di quello di dare la sua vita per i suoi amici (Giovanni 15:13).

Affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre(Filippesi 2:10-11).

Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio (Giovanni 15:15).

Ricordati di Gesù Cristo, risorto dai morti, della stirpe di Davide, secondo il mio vangelo (2 Timoteo 2:8).

 

  1. Lo Spirito Santo è il più grande aiutante del mondo, e i pastori sono spinti ad avere costantemente la sua pienezza.

E io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre… Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò (Giovanni 14:16; 16:7).

Colui dunque che vi somministra lo Spirito e opera miracoli tra di voi, lo fa per mezzo delle opere della legge o con la predicazione della fede? (Galati 3:5).

Non ubriacatevi! Il vino porta alla dissolutezza. Ma siate ricolmi di Spirito (Efesini 5:18).

  1. La Bibbia è il più grande libro che ci sia, e i pastori si dilettano a meditarlo giorno e notte.

Le parole del SIGNORE sono parole pure, sono argento raffinato in un crogiuolo di terra, purificato sette volte (Salmo 12:6).

Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi,che non si ferma nella via dei peccatori; né si siede in compagnia degli schernitori; ma il cui diletto è nella legge del SIGNORE, e su quella legge medita giorno e notte (Salmo 1:1-2).

Il timore del SIGNORE è puro, sussiste per sempre; i giudizi del SIGNORE sono verità, tutti quanti sono giusti, sono più desiderabili dell’oro, anzi, più di molto oro finissimo; sono più dolci del miele, anzi, di quello che stilla dai favi. Anche il tuo servo è da essi ammaestrato; v’è gran ricompensa a osservarli (Salmo 19:9-11).

 

  1. Il Vangelo è la più grande notizia al mondo, e i pastori gioiscono nel crederci e a trasmetterla ogni giorno.

Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio (2 Corinzi 4:3-4).

A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa grazia di annunciare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo (Efesini 3:8).

Io sono debitore verso i Greci come verso i barbari, verso i sapienti come verso gli ignoranti; così, per quanto dipende da me, sono pronto ad annunciare il vangelo anche a voi che siete a Roma. (Romani 1:14-15).

 

  1. L’adorazione comunitaria costituisce una grande espressione della vita comunitaria nella celebrazione di Cristo, e i pastori hanno il sacro privilegio di sperimentare tale meraviglia settimanalmente e di alimentare tale fiamma.

La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali. (Colossesi 3:16).

Io ti celebrerò nella grande assemblea, ti loderò in mezzo a un popolo numeroso (Salmo 35:18).

 

  1. La fede è la grande esperienza dell’unione con Cristo e di tutto ciò che Dio è per noi in lui, e i pastori mirano a questo con ogni parola, poiché la fede viene dall’udire e l’udire viene dalla Parola di Cristo.

Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato sé stesso per me (Galati 2:20).

Ho questa ferma fiducia: che rimarrò e starò con tutti voi per il vostro progresso e per la vostra gioia nella fede (Filippesi 1:25).

 

  1. La speranza nella grazia futura è la grande fiamma per l’obbedienza al vangelo, e i pastori la alimentano quotidianamente con le promesse di Dio.

Davanti alla promessa di Dio non vacillò per incredulità, ma fu fortificato nella sua fede e diede gloria a Dio (Romani 4:20).

Infatti, voi simpatizzaste con i carcerati e accettaste con gioia la ruberia dei vostri beni, sapendo di possedere una ricchezza migliore e duratura (Ebrei 10:34).

La vostra condotta non sia dominata dall’amore del denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: «Io non ti lascerò e non ti abbandonerò». Così noi possiamo dire con piena fiducia: «Il Signore è il mio aiuto; non temerò. Che cosa potrà farmi l’uomo?» (Ebrei 13:5-6).

 

  1. La gioia è il grande stimolo di contentezza nella sofferenza e nel diletto che esalta la sua origine in Dio, e i pastori rinunciano ad ogni abuso che distrugge la gioia e vivono per la santa gioia del loro gregge.

Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi. (Filipesi 4:4).

 

Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore (Filippesi 3:8).

Noi non signoreggiamo sulla vostra fede, ma siamo collaboratori della vostra gioia (2 Corinzi 1:24).

Come afflitti, eppure sempre allegri (2 Corinzi 6:10).

 

  1. L’amore è l’atto più grandioso, e i pastori ne fanno il grande scopo di tutti i loro atti.

Fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l’amore (1 Corinzi 13:13).

Lo scopo di questo incarico è l’amore (1 Timoteo 1:5).

Non abbiate altro debito con nessuno, se non di amarvi gli uni gli altri; perché chi ama il prossimo ha adempiuto la legge (Romani 13:8).

Tra voi si faccia ogni cosa con amore (1 Corinzi 16:14)

 

  1. La santità ha una grande forma di somiglianza con il Dio tre volte santo, e i pastori uccidono quotidianamente i propri peccati per il bene della propria santità e della santità degli altri.

Ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo» (1 Pietro 1:15-16)

Perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete (Romani 8:13).

Poiché abbiamo queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio (2 Corinzi 7:1).

 

  1. La sofferenza è un grande seminario, e i pastori devono frequentarlo per il bene del loro popolo.

 

Prima di essere afflitto, andavo errando, ma ora osservo la tua parola […] È stata un bene per me l’afflizione subita, perché imparassi i tuoi statuti (Salmo119:67, 71).

Perciò se siamo afflitti, è per la vostra consolazione e salvezza; se siamo consolati, è per la vostra consolazione, la quale opera efficacemente nel farvi capaci di sopportare le stesse sofferenze che anche noi sopportiamo (2 Corinzi 1:6)

  1. La spiegazione delle grandi verità è una via verso una maggiore comprensione  per il pastore! E i pastori sono chiamati a spiegare le grandi verità senza tregua.

 

Vi è più gioia nel dare che nel ricevere (Atti 20:35).

«Non hanno bisogno di andarsene; date loro voi da mangiare!» Essi gli risposero: «Non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci» […] Tutti mangiarono e furono sazi; e si portarono via, dei pezzi avanzati, dodici ceste piene (Matteo 14:16-17, 20).

È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo (Efesini 4:11-12).

 

  1. Annunciare le più grandi verità è un grande privilegio. I pastori sono gli araldi del Dio vivente.

Ti scongiuro, davanti a Dio e a Cristo Gesù che deve giudicare i vivi e i morti, per la sua apparizione e il suo regno: predica la parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di insegnamento e pazienza (2 Timoteo 4:1-2).

Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio (2 Corinzi 5:20).

  1. Obiettivi umanamente impossibili ci spingono verso un grande Aiutante e tutti gli scopi spirituali di un pastore sono impossibili.

Quelli che udirono dissero: «Chi dunque può essere salvato?» Egli rispose: «Le cose impossibili agli uomini sono possibili a Dio» (Luca 18:26-27)

Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente. Deve istruire con mansuetudine gli oppositori nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità, in modo che, rientrati in sé stessi, escano dal laccio del diavolo, che li aveva presi prigionieri perché facessero la sua volontà (2 Timoteo 2:24-26)

 

  1. Il Cielo è la grande destinazione. I pastori mirano in tutto e per tutto ad aiutare le persone ad arrivarci.

 

Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli (Matteo 5:12).

Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore, che trasformerà il corpo della nostra umiliazione rendendolo conforme al corpo della sua gloria, mediante il potere che egli ha di sottomettere a sé ogni cosa (Filippesi 3:20-21).

Ecco perché sopporto ogni cosa per amor degli eletti, affinché anch’essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna (2 Timoteo 2:10).

 

  1. L’inferno è un grande pericolo, e i pastori mirano in tutto e per tutto ad aiutare le persone a sfuggirvi.

E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella geenna (Matteo 10:28).

Mi sono fatto ogni cosa a tutti, per salvarne ad ogni modo alcuni (1 Corinzi 9:22).

E per aspettare dai cieli il Figlio suo che egli ha risuscitato dai morti; cioè, Gesù che ci libera dall’ira imminente (1 Tessalonicesi 1:10)

 

  1. La preghiera è il mezzo per accedere alla grande presenza e alla potenza di Dio. e i pastori pregano per le loro anime e per il loro gregge senza sosta.

Prendete […] la spada dello Spirito, che è la parola di Dio; pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica (Efesini 6:17-18).

Invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai (Salmo 50:15).

Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera a Dio per loro è che siano salvati (Romani 10:1).

 

  1. La nuova nascita è un grande miracolo, e i pastori sono le ostetriche di Dio continuamente meravigliate.

Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito (Giovanni 3:8).

Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma Dio ha fatto crescere; quindi colui che pianta e colui che annaffia non sono nulla: Dio fa crescere! (1 Corinzi 3:6-7).

Perché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio. […] E questa è la parola della Buona Notizia che vi è stata annunciata. (1 Pietro 1:23-25).

 

  1. La santa cena è la più grande cena, e i pastori conservano i simboli sacri nelle loro stesse mani.

 

Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire (Luca 22:15).

Il calice della benedizione, che noi benediciamo, non è forse la comunione con il sangue di Cristo? Il pane che noi rompiamo, non è forse la comunione con il corpo di Cristo? (1 Corinzi 10:16).

 

  1. Il battesimo è il più grande simbolo della morte e della vita, e i pastori attuano questo dramma per conto di Cristo.

O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita (Romani 6:3-4).

Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Matteo 28:19).

  1. I funerali offrono una grande prospettiva riguardo l’eternità, e i pastori rimangono lì, pieni di speranza, con la gente piena di aspettative.

 

Siamo dunque sempre pieni di fiducia, e sappiamo che mentre abitiamo nel corpo siamo assenti dal Signore (poiché camminiamo per fede e non per visione); ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore (2 Corinzi 5:6-8).

 

Quando poi questo corruttibile avrà rivestito incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito immortalità, allora sarà adempiuta la parola che è scritta:«La morte è stata sommersa nella vittoria». «O morte, dov’è la tua vittoria? O morte, dov’è il tuo dardo?» Ora il dardo della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge; ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo (1 Corinzi 15:54-57).

 

  1. Il matrimonio è la grande unione di Dio tra l’uomo e la donna per tutta la vita, e i pastori parlano su questo tema  affinché tutti noi comprendiamo le implicazioni. 

Così non sono più due, ma una sola carne; quello dunque che Dio ha unito, l’uomo non lo separi (Matteo 19:6).

Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa, lui, che è il Salvatore del corpo. Ora come la chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli devono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa. Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato sé stesso per lei (Efesini 5:22-25).

  1. Le visite all’ospedale costituiscono uno scambio sacro di grandi speranze, e i pastori mediano questa santa transazione con la loro voce e le loro mani.

 

C’è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore: la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà (Giacomo 5:14-15).

Abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo (Romani 15:13).

Il padre di Publio era a letto colpito da febbre e da dissenteria. Paolo andò a trovarlo; e, dopo aver pregato, gli impose le mani e lo guarì (Atti 28:8).

  1. Il diavolo è un grande nemico e i pastori combattono una guerra santa ogni giorno.

Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo (1 Pietro 5:8-9).

Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi (Giacomo 4:7)

 

  1. Un consiglio saggio e biblico è più prezioso di molto oro puro, e i pastori arricchiscono molti.

 

Le parole dette a tempo sono come frutti d’oro in vasi d’argento cesellato (Proverbi 25:11).

 

L’acquisto della saggezza è migliore di quello dell’oro, l’acquisto dell’intelligenza preferibile a quello dell’argento! (Proverbi 16:16).

Noi proclamiamo esortando ciascun uomo e ciascun uomo istruendo in ogni sapienza, affinché presentiamo ogni uomo perfetto in Cristo (Colossesi 1:28).

 

  1. Le missioni mondiali sono la più grande impresa del mondo, e i pastori predicano, pregano e si adoperano affinché il loro popolo sia pronto a partire o a inviare.

E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine (Matteo 24:14).

La mèsse è grande, ma pochi sono gli operai. Pregate dunque il Signore della mèsse che mandi degli operai nella sua mèsse (Matteo 9:37-38).

 

  1. L’amore per il denaro è la grande radice di innumerevoli mali, e i pastori la recidono nelle loro anime e mirano alla sua morte in tutto il loro gregge.

Invece quelli che vogliono arricchire cadono vittime di tentazioni, di inganni e di molti desideri insensati e funesti, che affondano gli uomini nella rovina e nella perdizione. Infatti l’amore del denaro è radice di ogni specie di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono procurati molti dolori (1 Timoteo 6:9-10).

La pietà, con animo contento del proprio stato, è un grande guadagno. Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via nulla; ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti (1 Timoteo 6:6-8).

Dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso (2 Corinzi 9:7).

La vostra condotta non sia dominata dall’amore del denaro; siate contenti delle cose che avete; perché Dio stesso ha detto: «Io non ti lascerò e non ti abbandonerò» (Ebrei 13:5).

 

  1. La guida nei santi sentieri è il grande bisogno di tutte le pecore, e i pastori portano umilmente questo mantello sotto il Grande Pastore.

Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi vegliano per le vostre anime come chi deve renderne conto, affinché facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di alcuna utilità (Ebrei 13:17).

Or il Dio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha tratto dai morti il grande pastore delle pecore, il nostro Signore Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, affinché facciate la sua volontà, e operi in voi ciò che è gradito davanti a lui, per mezzo di Gesù Cristo; a lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen (Ebrei 13:20-21).

 

  1. Un umile servizio equivale ad una elevata eccellenza, e i pastori si rallegrano nel dire: Lui deve crescere e io devo diminuire.

Ma non è così tra di voi; anzi, chiunque vorrà essere grande fra voi, sarà vostro servitore (Marco 10:43).

Bisogna che egli cresca, e che io diminuisca (Giovanni 3:30).

È una grande cosa essere un pastore. Questo è il mio canto di lode e ringraziamento per il fatto che, nella Sua grande misericordia, sono stato considerato degno di ricevere questo ufficio per così tanto tempo. Prego che ogni seme che ho seminato porti frutto anche oggi.

Il regno di Dio è come un uomo che getti il seme nel terreno, e dorma e si alzi, la notte e il giorno; il seme intanto germoglia e cresce senza che egli sappia come (Marco 4:26-27).

Questo è infine un omaggio alla supremazia di Dio. Lui è grande, non il predicatore. Ma proprio perché lo è, è una grande cosa essere un pastore.

 

Questo articolo è tratto da The Supremacy of God in Preaching di John Piper.

 

Foto di Thomas Yohei su Unsplash

 

Tematiche: Anzianato, Pastorato

John Piper

John Piper

È il fondatore di Desiring God, per il quale ricopre anche il ministero di insegnante, inoltre, è il rettore del Bethlehem College & Seminary. Ha servito per trentatré anni come pastore presso la chiesa battista Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, in Minnesota e ha scritto più di cinquanta libri, tra cui e Non sprecare la tua vita (Ed Coram Deo), Rischiare è giusto (Ed Coram Deo), Coronavirus e Cristo (Ed Coram Deo), Stupefatto da Dio (Ed Coram Deo) e Desiderare Dio.

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