Applicati alla disciplina dell’apprendimento

La fame di apprendere la Parola di Dio, le vie di Dio e la volontà di Dio, esprimono una fame per la persona di Dio.

 

La vita cristiana inizia con l’imparare: l’apprendere il vangelo. Nessuno è considerato giusto davanti ad un Dio di cui non si conosce nulla. Nessuno può reputarsi giusto davanti a Dio se non impara a conoscere la sua persona ed il suo messaggio per il mondo, un lieto messaggio chiamato vangelo.

Per conoscere Dio le persone devono imparare che esiste un Dio (Ebr. 11:6), che hanno infranto la sua legge e che hanno bisogno di essere riconciliati con lui. Devono conoscere che il figlio di Dio, Gesù, è venuto per compiere questa riconciliazione e che lo ha fatto mediante la sua vita senza peccato e la sua morte sulla croce avvenuta al posto dei peccatori.

Devono apprendere la resurrezione del suo corpo, la necessità di ravvedersi dai propri peccati ed infine di credere in Gesù e in quello che ha fatto. A parte coloro che imparano queste cose, gli altri appartengono al gruppo “come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare?” (Rom. 10:14).

L’apprendimento volontario è implicito nell’offerta di Gesù in Luca 9:23: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a sé stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua”. Quindi fin dal principio del discepolato seguire Gesù comporta l’apprendere da Lui, come se fossimo Pietro, Giovanni e gli altri.

Tuttavia Gesù va ancora più nel dettaglio riguardo l’imparare da sè, in Matteo 11:29 dice: “Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre”. Accettare il giogo del discepolo di Cristo significa impegnarsi ad avere una vita di apprendimento riguardo la persona di Gesù e nella quale impariamo da lui.

Sottolineare l’apprendimento in quanto fondamentale per seguire Gesù non significa sostenere un cristianesimo intellettuale. Proprio come Gesù, noi desideriamo avere un cuore per il Signore ma anche una mente per Lui. Ricorda che il Grande Comandamento pone l’accetto sull’amare Dio con tutto il cuore e, allo stesso tempo, con tutta la mente (Marco 12:29-30). Come scrisse una volta R.C. Sproul i “cuori infuocati non sono alimentati da teste vuote”. La verità di Dio – che deve essere imparata – è il carburante del fuoco spirituale che divampa nel cuore cristiano.

 

Un apprendimento continuo

La vita cristiana non soltanto ha inizio con l’apprendimento, ma prosegue con un processo di apprendimento permanente. Tutto ciò include la scoperta di una maggiore intimità con Dio, un crescente intendimento della Bibbia e delle sue dottrine, una più forte consapevolezza del peccato ed una maggiore conoscenza della persona e dell’opera di Cristo.

Una maturata comprensione di queste cose non giunge velocemente o senza sforzo. In altri termini è impossibile assomigliare sempre più a Cristo se non ne conosciamo le sue caratteristiche. Mediante la potenza dello Spirito dobbiamo imparare cosa significa assomigliare a Cristo ed il modo in cui Gesù vuole che lo seguiamo. Tutto questo lo impariamo senza dubbio attraverso la Bibbia, ma questo richiede un atto di vero apprendimento.

Quelli che la Bibbia definisce saggi ed intelligenti comprendono tutto questo. Secondo le Scritture: “I saggi tengono in serbo la scienza” e “Il cuore dell’uomo intelligente acquista la scienza, e l’orecchio dei saggi la cerca” (Prov. 10:14; 18:15). Quindi lo strumento di misura principale della saggezza e dell’intelligenza non è il tuo QI o GPA, ma il grado in cui ricerchi la conoscenza, che significa, se disciplini te stesso all’apprendere continuamente le cose di Dio durante il corso della tua vita.

 

Un apprendimento intenzionale

La fame di apprendere la Parola di Dio, le vie di Dio e la volontà di Dio esprimono una fame per la persona di Dio. Coloro che amano Dio desiderano conoscere il Signore ed apprendere da Lui. Ciò non si significa che tutti i cristiani debbano manifestare un’affinità nell’apprendere esattamente le stesse cose, allo stesso modo. Tuttavia è vero che l’apatia verso l’apprendimento delle cose di Dio è la caratteristica di quelli che non conoscono Dio.

È una benedizione per noi vivere in un momento in cui i mezzi e le opportunità per esprimere l’amore di Dio mediante l’apprendimento superano di gran lunga la nostra capacità di trarne vantaggio. Però tutte queste cose portano poco beneficio se una persona non le persegue. E’ per questo che l’apprendimento deve sempre essere una disciplina, perché un individuo potrà essere circondato da conoscenza e saggezza e nonostante ciò vivere senza la ricchezza che procurano se egli (lei oppure lui) non possiede la disciplina che gli permette di acquisirle.

Dunque l’apprendimento è certamente una disciplina spirituale orientata al vangelo; quelli che non esercitano loro stessi ad imparare le cose di Dio acquisiranno conoscenza biblica e spirituale soltanto per caso o per mera utilità personale.

Di contro, gli allievi intenzionali cercheranno d’imparare le cose di Dio e lo faranno sia individualmente sia con la propria chiesa, disciplinando sé stessi ad imparare da coloro che hanno ricevuto dei talenti da parte di Dio e che vengono riconosciuti come insegnanti dalla chiesa.

 

Traduzione a cura di Merlini Elena

Tematiche: Studio e disciplina, Vangelo, Vita Cristiana

Don Whitney

Don Whitney

 

E’ professore di spiritualità biblica e preside associato presso il Southern Baptist Theological Seminary di Louisville, KY dal 2005

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