Benvenuti in esilio. Andrà tutto bene!

 

 

Quando ero piccolo, mi insegnarono questo canto:

 

Questo mondo non è casa mia,

sono solo di passaggio.

I miei tesori sono lassù

da qualche parte oltre il blu.

 

Sinceramente, fino a poco tempo fa non capivo il significato di quello che cantavo. Per noi occidentali, questo mondo è diventato molto simile a casa nostra e i nostri tesori sono proprio davanti ai nostri occhi.

Forse solo negli ultimi anni, negli Stati Uniti, ho realizzato che ciò che dice la Bibbia è vero: siamo stranieri e pellegrini in questo mondo (1 Pt. 2:11). Questa realtà è stata offuscata e adombrata dalla crescita numerica e dai i benefici che la chiesa ha nella maggior parte del mondo occidentale. Questo mondo, però, non è veramente casa nostra Non dobbiamo stabilirci qui. Non dobbiamo aspettarci che la chiesa sia prolifera, influente e rispettata.

In modo crescente i cristiani sono visti come persone diverse dalle altre, e non in senso positivo: dovremo sentirci spinti sempre di più a scegliere tra ubbidienza e comodità. I prossimi decenni non porteranno apatia al Vangelo, ma antagonismo e deve essere così. Dopo tutto, questa è stata la realtà che ha vissuto la maggior parte del popolo di Dio per gran parte della storia.

In questo senso, stiamo andando indietro e ritornando alla situazione che viveva la chiesa del I secolo e, ancora più indietro, all’esilio in Babilonia. Quindi, abbiamo tanto da imparare dai primi cristiani e da uomini come Daniele e i suoi amici.

 

 

Eppure, ci lamentiamo di tutto, guardando
con nostalgia ai bei vecchi tempi,
e preoccupandoci che la chiesa non possa sopravvivere
al prevaricante impero post-cristiano.

 

 

 

Statua vs. Pietra.

Quando pensiamo a come applicare il libro di Daniele nel mondo post-cristiano di oggi, le nostre menti probabilmente pensano alla fornace ardente, alla scritta sul muro o alla fossa dei leoni. In realtà, prima di tutti questi avvenimenti c’è una ricca verità per i nostri tempi nel sogno che Dio dà al re pagano Nabucodonosor, e che dà grazia a Daniele di interpretare, perché c’è una lezione su cosa sia la chiesa e su cosa siano i grandi imperi e le nazioni di questo mondo.

 

Ecco, come Daniele spiega il sogno al re:

“Tu stavi guardando, o re, ed ecco una grande immagine; questa enorme immagine, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con un aspetto terribile. La testa di questa immagine era d’oro fino, il suo petto e le sue braccia erano d’argento, il suo ventre e le sue cosce di bronzo, le sue gambe di ferro, i suoi piedi in parte di ferro e in parte d’argilla. Mentre stavi guardando, una pietra si staccò, ma non per mano d’uomo, e colpì l’immagine sui suoi piedi di ferro e d’argilla e li frantumò. Allora il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro furono frantumati insieme e diventarono come la pula sulle aie d’estate; il vento li portò via e di essi non si trovò più alcuna traccia. Ma la pietra che aveva colpito l’immagine diventò un grande monte, che riempì tutta la terra” (Dan. 2:31-35).

 

La statua rappresenta i grandi imperi del mondo antico, con Nabucodonosor come capo, e tutti vengono soppiantati e ridotti al nulla da una piccola pietra. Cosa significa questo? “il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto; questo regno non sarà lasciato a un altro popolo” (Dan. 2:44).

Ecco la cosa principale e anche la più semplice: la storia umana è sotto il controllo di Dio e lui ha uno scopo che porterà a termine. Il messaggio del sogno era sia per il giovane esule sia per l’apparentemente onnipotente re. Dio sostituirà ogni regno e stabilirà il suo regno eterno. Questo è ciò che fece quando mandò suo Figlio, che annunciò che “il regno di Dio è vicino” (Mr. 1:15). Gesù era (ed è ancora) la pietra che Dio trasse dal nulla. Ecco dov’era il regno eterno di Dio. Sembrava che la statua romana avesse distrutto la pietra inchiodandola alla croce, ma neppure per la morte poteva trattenere il Re. (At. 2:24).

Anche allora, nel I secolo, sembrava impossibile che l’Impero Romano potesse svanire nel nulla, eppure fu così, mentre il regno del Re Gesù crebbe attraverso l’Impero Romano e oltre. La pietra frantumò la statua e la pietra diventò una montagna che ha riempito la Terra.

Che messaggio confortante per il giovane esule Daniele. Che realtà rassicurante anche per noi: Dio è Dio, lui ha il controllo e il suo regno non ha rivali.

 

Il Suo regno non ha rivali.

Noi abbiamo visto più di quanto Daniele abbia potuto vedere. Noi conosciamo il nome della pietra, possiamo guardare indietro nella storia e nel mondo attuale per vedere come la pietra sia diventata una montagna. Eppure, ci lamentiamo di tutto, guardando con nostalgia ai bei vecchi tempi, e preoccupandoci che la chiesa non possa sopravvivere al prevaricante impero post-cristiano. Oggi l’evangelismo si presenta come un credo caratterizzato dalla rabbia e dalla paura, invece che dalla preghiera, dall’umiltà, dalla pace e dalla fiducia in un Dio sovrano che ha il controllo su tutto.

Come gestiremo l’inizio della persecuzione? Come affronteremo la perdita del lavoro a causa della nostra fede cristiana? Come reagiremo alla chiusura delle chiese? Ci arrenderemo, diventeremo disfattisti o ci arrabbieremo? No, se ricorderemo a noi stessi che Dio è Dio, che ha il controllo e che il suo regno non ha rivali.

Intorno al 1920, Lord Reith collaborò con altri per fondare la BBC e divenne il direttore. Era un uomo molto rigoroso, che veniva dalle highlands scozzesi. Quando la BBC cominciò a essere trascinata dall’onda di secolarizzazione che attraversò la Gran Bretagna negli anni Sessanta, un giovane produttore si alzò durante una riunione e disse a Lord Reith che il mondo stava cambiando e che la BBC non avrebbe dovuto continuare con la sua programmazione religiosa. Disse che la gente non era più interessata alla religione e la chiesa stava diventando sempre più obsoleta.

Lord Reith, che era alto 1m e 98 cm, disse a questo giovanotto di sedersi. Poi si alzò e disse: “La chiesa si alzerà sulla tomba della BBC”.

Sapete una cosa? Sarà così. La chiesa sarà ancora in piedi quando la BBC, e la CNN e anche Fox si rimpiccioliranno e moriranno. Il regno di Dio si alzerà quando ogni organizzazione, istituzione o impero finiranno.

 

 

Dio è Dio, lui ha il controllo e il suo regno non ha rivali.

 

 

Donati alla chiesa!

La tua chiesa può sembrare piccola. Mentre guidi per andare in chiesa la domenica, passerai centinaia di case i cui abitanti non pensano a ciò che stai facendo, se non forse educatamente (o non tanto educatamente) per deriderti. Può sembrarti avvilente, ma il regno di Dio è indistruttibile e ha un’ambasciata nel tuo quartiere che noi chiamiamo chiesa. Non ti scoraggiare, non ti far distrarre da numeri in calo o dai media sempre più ostili. Invece, dedicati a essa.

 

Il regno di Dio è indistruttibile e ha un’ambasciata nel tuo quartiere, che noi chiamiamo chiesa.

 

Servi la tua famiglia spirituale. Donati a essa perché, quando Dio costruisce la sua chiesa, (in numero o in maturità) attraverso le nostre opere, i nostri doni, siamo usati per costruire l’unico regno che durerà per sempre. Non ci sarà nient’altro oltre alla chiesa. Quindi, dona il tuo meglio a questo regno. Può sembrare poco, ma non è mai invano, perché questo regno è eterno ed è di Dio. Quindi, non temiamo e non sbraitiamo, godiamoci una profonda fiducia anche se le onde sembrano scagliarsi contro la nostra fede. Dio è Dio, lui ha il controllo e il suo regno, la sua chiesa, non ha rivali.

 

 

Alistair Begg è l’autore del bel libro PREGA IN GRANDE, pubblicato da Coram Deo e disponibile cliccando sul questo link

 

Traduzione a cura di Alessia Pescarmona

 

Tematiche: Chiesa, Cultura e Società, Insegnamento biblico, Persecuzione, Sovranità di Dio, Vita Cristiana

Alistair Begg

Alistair Begg

 

È pastore della Chiesa ParkSide a Cleveland (Ohio, Stati Uniti). Scrittore e conferenziere molto stimato. La sua trasmissione radio Truth for Life è diffusa in tutti gli Stati Uniti. Ogni anno organizza la conferenza BASICS dove circa 1.500 pastori si incontano per ascoltare il Vangelo di Gesù Cristo.

© Coram Deo

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