Ciao, sono un cristiano

Semplici strategie per un’evangelizzazione migliore

 

Come possono, le nostre vite, essere caratterizzate da un’evangelizzazione costante?

 

Anche il semplice porsi questa domanda può suscitare senso di colpa in molti di noi, perché molto spesso sentiamo di aver fallito. Io lo capisco. Sono un pastore, ma non sono stato un grande evangelista. Però voglio cambiare. Quest’anno voglio coltivare più fede in Dio per crescere nell’evangelizzazione perché voglio che la gloria di Dio si manifesti e che i non credenti abbiano la gioia eterna in Lui. Non è quello che vuoi anche tu? Sono sicuro di si.

 

Proprio come in qualsiasi altra area della vita, la prima cosa da fare per muovere un primo passo verso la crescita è creare un piano. Fallire nel pianificare è pianificare di fallire, giusto? Quindi ecco il mio semplicissimo piano biblico che non garantisce che i non credenti diventeranno discepoli, ma che sicuramente coltiva la fede: prega, sii presente e presentati come cristiano.

 

Prega specificatamente per delle persone in particolare

 

Prima di tutto, dobbiamo pregare per le persone perché siano salvate. Soltanto il Signore può resuscitare le persone morte spiritualmente che si trovano tra di noi. Per chi ci stiamo rivolgendo al Signore giorno, dopo giorno, dopo giorno? Dio ci dice: “Voi non avete, perché non domandate” (Giacomo 4:2)! La crescita nella fede evangelistica comincia chiedendola a Dio più spesso.

 

Quindi inizia un piano di preghiera evangelistica. Nella nostra famiglia, prima di andare a dormire, abbiamo regolarmente un momento dove ci riuniamo alcuni minuti per leggere qualche passo della Bibbia e per pregare. Non è niente di troppo impegnativo. Qualche volta non riusciamo a farlo. Ma siamo riusciti a renderlo un appuntamento abbastanza costante. Quando ci siamo trasferiti nel nostro quartiere, cinque anni fa, la nostra famiglia iniziò a chiedere assiduamente a Dio che ci permettesse di formare nuovi discepoli nel nostro vicinato. I cambiamenti non sono avvenuti subito, ma abbiamo visto Dio fare cose incredibili che sappiamo essere risposte dirette alle nostre preghiere.

 

Un piano di preghiera può (e probabilmente dovrebbe) essere semplice. Può essere un post it nella tua Bibbia, una foto come sfondo del tuo telefono, o un verso che hai memorizzato. Potresti camminare nel tuo quartiere e supplicare il Signore per le anime dei tuoi vicini. Potrebbe essere numerose cose, ma il punto è avere una sorta di semplice, strutturata intenzionalità di pregare specificatamente per delle persone in particolare. Questo è il nostro punto di partenza.

 

Passa del tempo con gli altri

 

In secondo luogo, abbiamo bisogno di essere presenti nella vita delle altre persone. Cosa significa?

 

Beh, ecco cosa non significa: mettere la tua macchina nel garage tutti i giorni dopo il lavoro e mostrare di rado la tua faccia fuori di casa. Oppure evitare di conversare con gli altri genitori agli eventi extra scolastici dei tuoi figli. O anche essere il meno coinvolti possibile nelle attività della comunità.

 

Al contrario, essere presenti vuol dire sforzarsi intenzionalmente di stare tra i non credenti. Questo può essere differente per ognuno di noi, in base al contesto e ai nostri doni specifici, quindi ognuno di noi deve domandarsi (pregando) cosa significa essere abitualmente presente tra i non credenti nella nostra sfera di influenza.

 

Molti di noi, mentre affermiamo di credere in questo, abbiamo difficoltà nel metterlo in pratica. Ma, di nuovo, partiamo dalle cose basilari: semplicemente, ospitalità vecchio stile. Nella cultura moderna, le persone tendono ad avere poca fiducia nelle chiese, quindi potrebbero non presentarsi ai nostri incontri la domenica. Ma molte di loro invece si presenterebbero alla tavola nella nostra sala da pranzo! Io spesso dico alle persone della mia chiesa che, umanamente parlando, la loro tavola potrebbe essere il più potente luogo per evangelizzare del ventunesimo secolo.

 

Quando ci eravamo appena trasferiti nel nostro quartiere, i vicini non passavano molto tempo insieme. Quindi noi abbiamo semplicemente deciso di aprire la nostra casa per il giorno di Natale. Niente di troppo complicato. Solo qualcosa da bere e il dolce. Noi siamo rimasti sbalorditi nel vedere quante persone sono venute, e non conoscevamo ancora nessuno! Tutti quanti si sono divertiti molto!

 

Quindi prima preghiamo come matti, e dopo cerchiamo di passare del tempo con i non credenti per ammirare come Dio risponde potentemente alle nostre preghiere.

 

Parla da cristiano

 

Infine, dobbiamo presentarci come cristiani. Cosa significa? Significa semplicemente che parleremo come cristiani. Non nascondiamo la nostra fede quando si presenta l’opportunità di esporre la verità come la intende Dio. Noi abbiamo come scopo quello di aprire la nostra bocca e parlare in qualità di ambasciatori di Dio (2 Corinzi 5:18-21), collegando la nostra fede col mondo reale, qualsiasi sia l’argomento di conversazione.

 

Per esempio, alcuni mesi fa il mondo intero parlava dell’orribile sparatoria a Las Vegas. Se questo argomento dovesse venire fuori in una conversazione con dei non credenti, noi potremmo dire qualcosa del tipo: “essendo cristiano, sono così grato per un Dio di giustizia, che assicura che nessuna ingiustizia rimarrà impunita”.

 

Nota che io non ho incluso i principi essenziali del messaggio del Vangelo, ma ho affermato una verità che si trova nella Bibbia. Mi sto presentando come cristiano. E quando faccio di questo un’abitudine costante, mi porterà ad avere la possibilità di presentare il Vangelo in una conversazione organica – ad esempio in cosa consiste la giustizia di Dio, cosa significa per noi, e cosa ha a che fare con la croce.

 

In passato, ho provato goffamente a far calzare ogni sorta di verità storica sulla vita, la morte e la resurrezione di Gesù in conversazioni con non credenti. Ma ho imparato che presentarmi semplicemente come cristiano – parlando soltanto come un cristiano di qualsiasi cosa senza cercare di dire ogni cosa – spesso mi permette di condividere la mia fede più naturalmente.

 

Evangelizzazione di base

 

Se tu sei come me e le persone della nostra chiesa, l’emozione che senti al pensiero di fare una cosa del genere è inadeguatezza. “Non so se potrei mai esporre le mie convinzioni in un contesto simile”. Va bene, è normale! Cominciamo semplicemente da dove siamo iniziando a lavorarci. Impareremo a farlo facendolo, ed è così che impariamo a vincere le nostre assurde paure e ad avere fiducia in Dio.

 

Presentare noi stessi come cristiani ha l’effetto positivo di spingerci ad immergerci di più nella nostra Bibbia, a prendere maggiormente ispirazione dai sermoni della domenica, a fare più domande chiedendo consigli durante i nostri piccoli gruppi e a leggere libri utili, come Cristianesimo di base di John Stott, tre o quattro volte l’anno in modo da abituare la nostra mente ad una visione cristiana del mondo.

 

Per crescere in un’evangelizzazione costante quest’anno, non abbiamo necessariamente bisogno di partecipare a molti seminari o di padroneggiare tecniche complesse. Nella mia esperienza personale, questi tre semplici obiettivi – prega con più intenzionalità, cerca di essere presente, e parla come un cristiano – possono aiutarci a fare progressi.

 

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Tematiche: Comunicazione, Evangelizzazione, Vita Cristiana

Zach Nielsen

Zach Nielsen

 

Zach Nielsen (@znielsen) è uno dei pastori della “The Vine Church” di Madison, in Wisconsin, dove serve nelle aree di sviluppo della predicazione e della leadership. Si è laureato all’università del nord Iowa e si occupa dei seminari teologici.

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