Come prenderti cura del gregge senza perdere tua moglie

 

 

 

Il ministero richiede la resistenza di una lunga maratona, consiste nel dover adattare di volta in volta il proprio ritmo e infine ci assorbe energie fisiche. Come moglie di un pastore vedo le persone cercare di continuo mio marito alla domenica, poi lo ascolto mentre fa il resoconto delle sue giornate e rimango stupefatta nel vedere quanto significhi la sua chiamata per lui ed il modo in cui l’affronta. Tuttavia ci sono giorni in cui si accosta a bordo pista, perché è stanco o scoraggiato ed io mi rendo conto di quanto la mia presenza possa influire in questa corsa che stiamo facendo insieme. Lo aiuto a recuperare forze, faccio il tifo per lui quando il carburante della fede è ai minimi livelli e gli sgombro il cammino con il mio sostegno fisico ed emotivo.

Anche se lui ripete spesso che sono la sua più lodevole compagna di corsa, io penso la stessa cosa di lui. La sua guida familiare e matrimoniale e il modo in cui mi sostiene anche nel mio servizio mi aiuta a correre al suo fianco nel modo adeguato.

Stiamo imparando. Ci sono stati dei momenti in cui correva davanti a me, alcune volte non ho reagito bene a questa situazione. A volte si è distratto e sovraccaricato, senza rendersi conto che la corsa era veloce; allo stesso modo io ho avuto dei momenti in cui è stato difficile continuare a sacrificarmi con gioia. La fondazione di nuove chiese in modo particolare è stata fonte di ostacoli lungo il nostro cammino a cui non eravamo preparati, e la nostra reazione a questi ostacoli ci ha portato ad allargare le distanze tra noi a volte.

Ma stiamo imparando. Mio marito soprattutto ha imparato l’arte di dare il massimo nel ministero e allo stesso tempo correre ai massimi livelli nel matrimonio e per la famiglia. Proprio per questo – per il suo impegno speso sia nel ministero che per me – non ha perso il suo legame con me. Anzi ha conquistato sempre di più il mio cuore. Ecco perché:

 

Si alimenta.

Mio marito si alimenta ogni giorno attraverso la Parola. Non ricerca altre fonti secondarie per il suo mantenimento, delle fonti che non gli permetterebbero di perseverare con gioia nella fede. Come sua compagna di corsa mi sento sicura su questo aspetto, non solo perché so che sta seguendo il Signore ma anche perché sta assumendo un sostentamento per la sua anima in misura tale da poter essere riversato sugli altri, come su di me e i nostri figli. Sottomettendosi allo Spirito Santo mantiene nei miei confronti un animo dolce e sensibile.

Stabilisce un cammino che possiamo percorrere entrambi.

Mio marito ha studiato le mie caratteristiche. Conosce la mia personalità, i miei doni spirituali, le mie passioni, ciò che posso e quello che non sono in grado di gestire. Sa che sono diversa da lui, sa di avere una capacità di leadership, di giudizio, di gestione delle relazioni con il prossimo e di gestione delle attività superiori alle mie. Non mi spinge a fare ciò che non sarei in grado di affrontare. Non viene a riportarmi quei fatti accaduti in chiesa che non è buono che io sappia. Fa sì che il ministero sia un posto sicuro dove io possa crescere e servire in base ai miei doni, ma mi incoraggia anche a rallentare e riposare quando ne ho bisogno.

Dirige i miei occhi verso la linea del traguardo

Mi affatico correndo a fianco di mio marito perché ho preso parte alla gara che ci sta davanti e voglio condurla nel modo giusto. Ma qualche volta mi scoraggio. Qualche volta ho bisogno del suo ministero, non come pastore ma come marito. Quando lui si accorge che ho bisogno delle sue cure e si dispone ad ascoltare le mie necessità con la volontà di aiutarmi, mi tiene legata a lui. Lo fa ricordandomi la fedeltà di Dio, celebrando anche la più piccola delle vittorie, dandomi dei pareri specifici sul modo in cui Dio si sta usando di me e infine riconducendomi alla verità della grazia e dell’amore che Dio ha per me.

Lui sa che la gara è spirituale ed emotiva più che fisica.

Una ultramaratona è un esercizio mentale in cui è la mente a dominare il corpo. Il ministero è un esercizio di fede che dirige la visione. Per poter resistere dobbiamo preoccuparci di curare la nostra salute emotiva, spirituale e fisica. Mio marito ci guida nel modo giusto in questo comunicandoci in modo chiaro il nostro calendario, pianificando in anticipo i momenti di interazione interpersonale mediante gli appuntamenti serali, dandoci l’esempio in tema di salute fisica. Ma la cosa più importante che fa è di ricordarmi, più e più volte, in parole o fatti, che il suo voto è nei miei confronti. Egli sa che ho bisogno di sentirmelo dire.

Pastore, anche tua moglie ha bisogno di sentirsi dire questo. Stai correndo così forte che ti sei dimenticato della tua compagna di corsa? Se ti stai lasciando alle spalle tua moglie, se pensi che lei possa sopportare i pesi del ministero senza le tue premurose cure, allora corri il rischio di perdere il suo cuore ed essere al tempo stesso squalificato dalla gara. E se ti stessi curando di lei nel modo giusto? Non la perderai mai e lei rimarrà la compagna di gara più valorosa della tua vita, in amore e nel servizio.

 

Traduzione a cura di Merlini Elena

 

Tematiche: Intimità, Ministero, Moglie

Christine Hoover

Christine Hoover

 

E’ la moglie di un pastore/fondatore di chiesa e una mamma di tre maschietti. È l’autrice di From God to Grace: Letting Go of the Goodness Gospel. Le piace incoraggiare altre mogli nel ministero e aiutare altre donne ad applicare il dono della grazia di Dio nella loro vita di ogni giorno.

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