Cosa ci vede in Lei?

 

 

La Chiesa agli occhi di Cristo

 

Ciò che pensiamo e ciò che sentiamo riguardo alla chiesa dimostra quanto veramente conosciamo il cuore di Cristo.

La pima volta che udimmo il vangelo, a molti di noi fu detto, magari anche non intenzionalmente, che l’evangelo riguardava noi stessi: Gesù è venuto ed è morto per te, per salvarti dai tuoi peccati, così che tu potessi andare in paradiso. Gesù ti conosce, ti perdona, ti ama, e vuole che tu passi l’eternità con Lui. Certamente tutto questo è vero – meravigliosamente vero. Ma se credo che il Cristianesimo che mi salva riguardi quasi esclusivamente me, allora non ho compreso pienemante l’altezza e la larghezza del vangelo. E non ho compreso il cuore di Gesù.

Sì, è vero, ogni singolo credente è amato da Gesù (Galati 2:20), più di quanto potremmo mai immaginare o misurare, ma il suo amore per te e per me scaturisce dal suo amore per la sua sposa, la chiesa. Da soli, siamo un orecchio, un alluce o un ciglio (1 Corinzi 12:12) – siamo belli, importanti, anche essenziali, ma certamente incompleti.

 

Gesù ama la chiesa, e noi comprenderemo e percepiremo meglio il suo amore per ognuno di noi nel momento in cui ci vedremo compresi in quell’amore ancora più grande, un amore più duraturo delle nostre vite, più profondo dei nostri bisogni e dei nostri desideri, superiore alle nostre storie, un amore più vasto di ciascuno di noi.

 

Cosa ci vede in Lei?

Ben prima del momento in cui hai creduto in Gesù, prima della tua nascita, prima che la prima chiesa si riunisse, prima che il Figlio invadesse Betlemme da bambino, prima che i profeti promettessero la sua venuta, prima che il giovane Davide uccidesse il gigante, prima che il Mar Rosso si aprisse lasciando un varco largo ed asciutto, prima che Abraamo ponesse il suo caro figlio sull’altare, prima che Adamo ed Eva fossero cacciati dal giardino, prima che Dio formasse le montagne o posizionasse le stelle, prima della creazione di ogni cosa di cui ora siamo a conoscenza – prima di tutto questo, il Figlio di Dio già amava la sua chiesa.

Gesù ha sempre avuto questo tipo di fuoco per lei nei suoi occhi. La chiesa fu eletta in lui “prima della fondazione del mondo perchè fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui” (Efesini 1:4). Ci vide, tutta la chiesa riunita insieme e lavata completamente da ogni macchia e imperfezione – totalmente ed estremamente attraente, il suo “giglio tra le spine” (Cantico dei Cantici 2:2).

 

Gesù, vedendola come se già fosse ciò che sarebbe divenuta – ovvero rivestita della sua stessa gloria, e finalmente libera di poterlo amare pienamente – era già disposto a fare qualsiasi cosa per averla con sé, anche morire, anche morire sulla croce. A.W. Pink scrive di quell’istante nell’eternità passata,

 

“Compiacque al Padre di scegliere la Chiesa per Suo Figlio, il Dio-uomo, affinchè essa non solo fosse il suo Corpo, ma anche la sua Sposa, e che da lui, essa avrebbe ricevuto – e così con lui avrebbe condiviso – i suoi onori, le sue glorie e i suoi privilegi. Avendo scelto la Chiesa affinchè fosse in Cristo, il Padre gliela mise davanti nella bellezza dei Suoi decreti, secondo il sommo scopo del Suo amore e della Sua grazia verso di lei, in modo che lei risplendesse nello sguardo di Suo Figlio con una luminosità e una bellezza eccellenti, facendogli vedere quanto Egli la stimasse e presentandola a Cristo come il dono migliore che mai gli potesse fare.” (Spiritual Union and Communion [L’Unità e la Comunione Spirituale], 58)

Questa è la scena che ti invito ad immaginare quando leggi di Gesù che si riferisce a sé stesso come lo sposo. Non era quel soldato giovane e coraggioso a cui capitò per caso di incontrare una povera donna indifesa sul campo di battaglia. Non era neanche quel Navy SEAL mandato a salvare un’estranea da una prigione straniera. No, egli si gettò nel pericolo come un buon marito farebbe per la sua moglie conosciuta da giovane, il piacere dei suoi occhi, il desiderio del suo cuore. Gesù lo farebbe per la sua chiesa.

 

Tutta la Chiesa

Tuttavia la sposa di Cristo non sei tu. Gesù non è in piedi in fondo alla navata della storia aspettando te e soltanto te. Egli aspetta, con gli occhi lucidi e un sorriso profondo e largo, per la riunione quasi inconcepibile di tutti coloro che hanno creduto in lui e lo hanno seguito – tra cui ci sei anche tu. Egli non si riposerà finchè non ci saranno tutti gli eletti, ma tu sei solo una faccia di questo diamante composto da milioni di facce.

Oh, che possiamo vedere la chiesa e il nostro posto in essa, negli occhi ammaliati dello Sposo! Isaia scrive,

“Come un giovane sposa una vergine,

così i tuoi figli sposeranno te;

come la sposa è la gioia dello sposo,

così tu sarai la gioia del tuo Dio.” (Isaia 62:5)

 

Paolo dà questo comandamento agli uomini, “Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei” (Efesini 5:25). Gesù ama la chiesa, tutta la chiesa – dalle centinaia di persone che lo videro dopo che risuscitò, fino alle dozzine che tu vedi ogni domenica; dai profeti agli apostoli e fino ai missionari che continuano quel ministerio ancora oggi in Afghanistan, in Sudan, in Cina e in India; dalle prime chiese a Efeso, a Corinto e a Filippi, fino alle chiese che saranno stabilite nei posti dove ora noi abitiamo anche decenni  dopo che noi ce ne siamo andati alla nostra casa celeste.

 

La storia di come Gesù ti ha scelto, ti ha amato e ti ha salvato è una storia spettacolare, una storia che sarà raccontata fin quando vivrai (e tu non morirai mai), ma il suo amore è ben più grande di te, o di me – è più alto, più largo, più profondo di ognuno di noi.

 

La tua Chiesa

Gesù ama tutta la chiesa, che è la sua vera sposa e lo sarà per sempre, ma egli ama anche ogni chiesa locale che è fedele, tra cui la tua. Egli conosce ogni chiesa con i suoi difetti, le sue debolezze e le sue mancanze ma, nonostante tutto, la ama, ricerca un rapporto con lei e la guida come un pastore che guida il gregge.

Egli era perfettamente a conoscenza delle cose sopportate dalla chiesa di Efeso (Apocalisse 2:3) e anche quanto i loro cuori si erano raffreddati (Apocalisse 2:4). Sapeva che alcuni della chiesa di Smirne sarebbero stati mandati in prigione (Apocalisse 2:10). Sapeva che i santi di Pergamo non lo avrebbero rinnegato, anche quando sarebbe costato loro la vita (Apocalisse 2:13). Sapeva che alcuni di Tiatiri erano pieni di amore, di fede e di costanza (Apocalisse 2:19), mentre altri tolleravano immoralità sessuale (Apocalisse 2:20). Sapeva che le anime di Sardi si erano addormentate (Apocalisse 3:1–2). Sapeva tutto il bene fatto dai discepoli di Filadelfia nonostante le lore debolezze (Apocalisse 3:8). Sapeva quanto era tiepida Laodicea – quanto la chiesa era “infelice, miserabile, povera, cieca e nuda” (Apocalisse 3:17) — e poi chiamò proprio questi santi, che erano veramente esistiti in una località vera ed in un periodo storico vero, a tornare a ‘casa’, da lui (Apocalisse 3:20).

 

Guardare alla tua chiesa locale ti dà l’occasione di vedere più chiaramente, più completamente e più intimamente la sposa amata appassionatamente e costantemente da Gesù. Egli vede i suoi problemi più di quanto tu ne sia capace. Egli la vede con tutta la sua bruttezza che le è rimasta addosso; eppure la ama. Egli non la lascerà e non la abbandonerà mai (Ebrei 13:5). Anche se un giorno le sue porte dovranno restare chiuse, e tante porte già hanno chiuso e chiuderanno, egli riunirà di nuovo insieme ogni santo della tua assemblea – e non saranno mai più separati né divisi, anche dopo diecimila anni.

 

Anche te

Gesù ama la sua chiesa, tutta la chiesa, ogni chiesa e, se tu fai parte della sua chiesa, Gesù ama anche te. Il suo amore per tutta la chiesa non gli impedisce di amare te, personalmente, profondamente, in modo anche creativo e unico. Nota quanto l’amore di Cristo sia specifico e speciale per ognuno di noi, non solo per l’apostolo Paolo:

 

Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.” (Galati 2:20)

 

Egli mi ha amato e ha dato se stesso per me. Noi non possiamo comprendere la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità di tale amore (Efesini 3:19). Anche se tu fossi solo un ciglio della sposa di Cristo, un solo membro del suo corpo, la chiesa, allora la verità è che Gesù non solo ti ama, non solo è morto per salvarti e averti con sé, ma addirittura egli vive in te. Sa tutto di te (Salmo 139:1), è alla tua destra di giorno e di notte (Salmo 121:5–6), ti protegge e ti guida sempre (1 Pietro 2:25). In poche parole, Gesù ti ama. Sì, ama anche te.

 

 

Traduzione a cura di Steven Hamilton

 

 

 

Tematiche: Chiesa

Marshall Segal

Marshall Segal

 

E’  il caporedattore di desiringGod.org, per il quale scrive anche articoli. Si è laureato presso il Bethlehem College & Seminary ed è l’autore del libro Non ancora sposati: trovare la vera gioia nelle relazioni sentimentali. Marshall e sua moglie Faye hanno un figlio e vivono a Minneapolis.

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