Cosa significa esaminarsi prima della Santa Cena?

 

 

Tra i cristiani è ampiamente risaputo che la Santa Cena deve essere presa sul serio, eppure ci sono volte in cui mi chiedo se il popolo di Dio non provi una dose eccessiva di angoscia quando si reca alla tavola del Signore.

 

Uno dei passi principali riguardanti la Cena del Signore deriva da 1 Corinzi; la chiesa di Corinto è tristemente nota per molti motivi: comportamenti sessuali scorretti, pretese di superiorità spirituale, processi e cause reciproche, divisioni a causa dei capi della chiesa, gravi incomprensioni sul matrimonio e sulla vita da celibe, cibarsi del cibo offerto agli idoli, incomprensione sul modo di vestire, e il mancato discernimento di alcuni doni spirituali, e via dicendo.

 

All’elenco se ne aggiunge un altro: l’abuso della Santa Cena.

 

Si tratta di quella abitudine dei cristiani, già fin dai tempi della Chiesa primitiva, di mangiare insieme. A Corinto, i cristiani, organizzavano un evento chiamato “Il banchetto dell’amore”, in cui la chiesa si riuniva per mangiare insieme per poi partecipare alla Cena del Signore, eppure a Corinto molti cristiani non prendevano la Cena del Signore nel modo corretto; quando arrivava il momento della comunione, si verificavano disordini: alcuni si ubriacavano con il vino, alcuni non ricevevano gli stessi alimenti e altri ancora mangiavano prima che arrivassero gli altri.
La situazione era così grave che Paolo afferma che le loro riunioni di culto comunitario erano peggiorate invece che migliorate (1 Cor. 11:17), ed era così grave che Paolo dice che non era nemmeno la Cena del Signore quella che stavano prendendo (1 Cor. 11:20).

 

Questo è il contesto e queste informazioni di fondo aiutano a comprendere le parole di Paolo riguardo la Santa Cena. La comprensione delle circostanze particolari in cui verteva Corinto aiuta il popolo di Dio a capire perché Paolo ordina a coloro ai quali scriveva di non prendere la Santa Cena in modo indegno; oltre a farci capire il motivo per cui il popolo di Dio, oggi, dovrebbe esaminare se stesso prima di prendere la Santa Cena.

 

La Cena del Signore in 1 Corinzi

 

Paolo scrive:

 

Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore. Ora ognuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva del calice, poiché chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve un giudizio contro se stesso, non discernendo il corpo del Signore. Per questa ragione fra voi vi sono molti infermi e malati, e molti muoiono.

(1 Cor. 11:27-30)

 

Cosa significa esaminare se stessi prima di prendere la Santa Cena?

 

Prima di dire cosa vuol significare, permettetemi di dire cosa non significa:

1 – Non significa che bisogna essere perfetti per prendere la Santa Cena.

Paolo non dice: “Solo i cristiani perfetti possono prendere la Santa Cena”. Infatti, se la comunione fosse prerogativa dei cristiani perfetti, nessuno la consumerebbe ancora; l’avvertimento non è per ricercare la perfezione, ma per evitare gli errori commessi da alcuni Corinzi.

 

2 – Non significa che dobbiate esaminare voi stessi fino al punto di giungere a una introspezione malata.

Alcuni di voi, il momento prima di prendere la Santa Cena, pensano a tutte le mancanze della loro settimana:

 

      • Lunedì: Ho saltato il momento della comunione personale.
      • Martedì: Ho superato di 12 volte il limite di velocità.
      • Mercoledì: Ho detto qualcosa che non avrei dovuto dire al mio coniuge.
      • Giovedì: Ho avuto un pensiero cattivo nei confronti di un collega.

 

E si prosegue con un’introspezione eccessiva, angosciante, tuttavia non credo che Paolo intendesse questo quando diceva di esaminare se stessi.

 

Quando Paolo afferma di non prendere la Cena del Signore in modo indegno, sta parlando di tutti i problemi che si verificarono a Corinto: il mangiare non in comunione, l’ubriacarsi con il vino, ecc. ; eppure è necessario contestualizzare ulteriormente. Vedete, a Corinto i cristiani di maggior prestigio guardavano dall’alto in basso quelli di minor fama e questo spirito li seguiva alla tavola del Signore e portava alcuni a prendere gli alimenti in modo da sentirsi superbi nei confronti degli altri. Partecipare alla Cena del Signore guardando dall’alto in basso coloro per i quali Cristo è morto significa fraintendere il significato della Cena del Signore e quindi parteciparvi in modo indegno.

 

La nostra domanda persiste: Quando Paolo dice di esaminare se stessi prima di prendere la Santa Cena, cosa intende?

Cosa significa esaminarsi prima di prendere la Santa Cena?

Credo che la risposta sia più semplice di quanto molti credono e spero che queste parole siano liberatorie per coloro che lottano con un’ansia smodata prima di prendere la Santa Cena.

 

In primo luogo, esaminare se stessi significa prendere la Santa Cena solo se si è cristiani.

In 2 Corinzi 13:5, Paolo dice: “Esaminate voi stessi, per vedere se siete nella fede. Mettetevi alla prova. O non vi rendete conto di questo, che Gesù Cristo è in voi?“, a meno che non abbiate fallito la prova! Il contesto di questo versetto è quello di determinare se alcuni dei Corinzi sono salvati o meno. Alla luce delle difficoltà di Corinto, è ragionevole supporre che alcuni di coloro che presero la Cena del Signore non fossero cristiani. Possiamo quindi dedurre che l’esortazione a esaminare se stessi è un invito a verificare se si è nella fede oppure no. La Santa Cena è solo per i cristiani e deve essere ricevuta come Cristo ha insegnato, il che si manifesta con un comportamento corretto.

 

Esaminate voi stessi: Siete salvati? Allora siete un candidato adeguato per prendere la Santa Cena.

 

In secondo luogo, esaminare se stessi significa assicurarsi di sapere in che modo la Santa Cena rappresenti Gesù così da prendere la Cena del Signore nella maniera corretta.

Non è necessario conoscere tutti i dibattiti teologici associati alla Cena del Signore, ma è necessario sapere perché prendiamo la Santa Cena e come essa rimanda a Gesù: il pane rappresenta il corpo spezzato di Cristo sulla croce e il succo o vino rappresentano il Suo sangue versato per il popolo di Dio perciò prendiamo la Santa Cena, per ricordare la morte di Gesù, ma anche perché è un mezzo che Dio ha ordinato per rafforzare la nostra fede e di conseguenza, deve essere ricevuta con riverenza.

 

Esaminate voi stessi: Comprendete come il pane e il succo rappresentino Cristo? Comprendete quanto sia preziosa questa verità? Siete pronti a prendere la Santa Cena in modo rispettoso e consapevole? Allora siete dei candidati idonei per la Santa Cena.

 

Terzo, esaminare se stessi significa considerare il proprio cuore davanti a Dio e ai membri della propria chiesa. 

Se vivete con un peccato nascosto, costante e inconfessato, non dovreste prendere la Santa Cena, così come se nel vostro cuore c’è odio verso la persona dietro di voi in chiesa.

 

Esaminate voi stessi: Il vostro cuore è a posto con Dio? Anche se non siete perfetti, la vostra vita privata corrisponde alla vostra confessione pubblica? Nel vostro cuore c’è amore per gli emarginati della vostra chiesa? Allora siete un candidato idoneo per la Santa Cena.

 

Questo è il modo in cui intendiamo esaminare noi stessi prima di ricevere la Santa Cena.

 

A quanto mi risulta, la Santa Cena è per i peccatori e serve unicamente ai cristiani. Occorre prenderla sul serio: consumatela con riverenza; sappiate che rappresenta Gesù e non dovete commettere gli stessi tragici errori di quelli di Corinto, perseguite l’umiltà confessando il vostro peccato a Dio e liberatevi da ogni forma di arroganza nei confronti dei vostri fratelli e sorelle in chiesa e dopo averlo fatto, prendete i cibi con fede, sapendo che Dio li userà per rafforzarvi spiritualmente.

 

 

Tradotto da Yuni Akermi

 

 

Tematiche: Chiesa, Comunione, Vita Cristiana

David Kaywood

David Kaywood (MDiv, CovenantTheologicalSeminary) è il pastore principale associato presso la Eastside Community Church di Jacksonville, Florida, e fondatore di gospelrelevance.com. I suoi lavori sono apparsi su The Gospel Coalition, For the Church e Banner of Truth. Vive a Jacksonville Beach, in Florida, con la moglie e i due figli.

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