È sbagliato trarre lezioni morali da personaggi dell’Antico Testamento?

 

Non dimenticherò mai un particolare sermone durante i miei giorni all’università biblica. Il giovane predicatore (e compagno di studi) aveva appena finito di aprire una porzione narrativa dell’Antico Testamento quando fece una pausa e disse, nel suo distinto accento australiano: “E allora?” (Devo ammettere che all’inizio fui colpito proprio da come pronunciò quelle parole).

 

Questa narrazione ci sta dicendo qualcosa. Si applica a noi. Anche se non ha citato Paolo in 1 Corinzi 10, era fedele allo spirito della comprensione di Paolo dell’importanza di applicare la narrativa dell’ Antico Testamento.

 

1 Corinzi 10:11 riassume la ragione per cui Paolo ha applicato il racconto del deserto ai credenti del nuovo patto a Corinto. Li ha avvertiti dei loro molti peccati commessi sullo sfondo del privilegio e del dono redentivo. Non lasciate che le lezioni del passato di Israele vadano perse, dice Paolo. A riprova di ciò, egli dà un assioma riguardo all’uso del credente (e del predicatore) della narrativa dell’Antico Testamento: “Or tutte queste cose avvennero loro come esempio, e sono scritte per nostro avvertimento, per noi, che ci troviamo alla fine delle età” (1 Corinzi 10:11).

 

Questo uso dell’Antico Testamento è certamente in linea con la visione di Paolo sull’ispirazione e l’uso della Scrittura: “Tutte le Scritture sono date per ispirazione di Dio, e sono utili per la dottrina, per la riprensione, per la correzione, per l’istruzione alla giustizia, affinché l’uomo di Dio sia completo, ben equipaggiato per ogni opera buona” (2 Timoteo 3:16-17).

 

Le Scritture ispirate da Dio sono utili per la dottrina (insegnamento), la riprensione (esporre i nostri errori – mentali e morali), la correzione (riportare ad una posizione retta), e l’istruzione alla giustizia. Quest’ultima frase è particolarmente interessante. La parola che Paolo usa, solitamente tradotta con “istruzione” o “addestramento”, significa letteralmente “addestramento dei bambini” – riferendosi al modo paziente, ripetitivo e illustrativo con cui i bambini imparano. Come si fa a istruire i credenti a vivere rettamente? In parte, raccontando loro delle storie più e più volte e applicandole alla loro vita.

 

C’è stato un giorno in cui una tale affermazione non era né insolita né controversa. A dire il vero, ci sono stati degli abusi con quello che sto incoraggiando. È possibile usare e applicare male la narrativa dell’Antico Testamento senza tener conto del principale tema redentivo, centrato su Cristo, di tutta la Bibbia.

 

Ricordate la moglie di Lot

Paolo presenta le applicazioni dell’Antico Testamento, ispirate dallo Spirito, all'”uomo di Dio”. Le Scritture hanno reso Timoteo saggio per la salvezza mediante la fede in Gesù Cristo. Grazie a Dio, questa nota incentrata sul vangelo è sempre più frequente ai nostri giorni, ma ha portato alcuni a rifuggire da altri usi dell’Antico Testamento nella predicazione. Sebbene Cristo sia, certamente, il grande tema dell’Antico Testamento, egli non si presenta come l’applicazione esclusiva di ogni testo. Dopo tutto, Gesù ha avvertito la gente di “ricordarsi della moglie di Lot” (Luca 17:32). E Gesù mise in parallelo il comportamento dei suoi discepoli (accusati di infrangere il sabato) con Davide e i suoi uomini che mangiavano il pane della presentazione (vedi Matteo 12:1ff, 1 Samuele 21:3-6).

 

Come fa il predicatore, l’insegnante o lo studente della Parola a rimanere fedele all’insegnamento apostolico e agli esempi di Gesù e Paolo, senza cadere nel mero moralismo?

 

È importante distinguere tra “moralismo” e “moralità”. Il primo è contrario al Vangelo, l’altro è un sottoprodotto del Vangelo. Il moralismo si concentra sul comportamento esteriore ed è generalmente incoraggiato in vista della reputazione e del profitto personale. La trasformazione morale e la conformità alla volontà di Dio è radicata nel timore di Dio, il piacere di Dio, ed è manifestamente legata alla Parola di Dio.

 

Predicare la persona e l’opera di Cristo senza imperativi morali nega gli obiettivi che Gesù è morto per acquisirsi un popolo – “affinché siamo santi e irreprensibili davanti a lui” (Efesini 1:4b). Grazie a Dio, dimostrare questa realtà dal Nuovo Testamento è abbastanza semplice: Pietro, Giovanni, Giacomo e Paolo fanno le applicazioni per noi. Insegnano la dottrina, poi ci dicono in un modo o nell’altro cosa significa per la nostra vita.

 

Tuttavia, al predicatore che si occupa di grandi porzioni di narrazione storica è richiesto di più. A volte la Parola di Dio descrive delle cose e non viene fatta alcuna applicazione o commento morale. Per esempio, leggiamo dell’orribile offerta e del compromesso che Lot fa agli uomini malvagi di Sodoma che vogliono violentare i visitatori angelici. Lot offre le sue figlie per soddisfare la lussuria della folla. Il predicatore dovrebbe commentare l’etica sessuale di quest’uomo, la sua bassa visione delle donne e la sua scioccante mancanza di amore come padre?

 

Dovrebbe trarre lezioni dalla caduta di Davide nel peccato e dal fallimento del suo tentativo di evitare di soddisfare i suoi istinti carnali?

 

Le lezioni del compromesso morale di Sansone dovrebbero richiamare le coscienze dei membri della chiesa? Dovremmo chiedere perché Sansone stava attraversando un vigneto, quando coloro che prendevano i voti nazirei dovevano evitare l’uva dal “seme alla buccia”? Perché raccoglieva miele dal corpo del leone che aveva ucciso, quando uno dei suoi voti era di non toccare i cadaveri?

 

I credenti possono imparare dalla storia di Salomone come egli cadde dall’avere uno zelo per la conversione delle nazioni ad abbracciare divinità straniere? Non c’è forse speranza nei racconti della devota Ruth, della fedele Abigail o, sì, anche della fede di Davide in presenza del gigante?

La risposta a tutte queste domande, naturalmente, è “sì”. Dovremmo mostrare come queste cose si applicano alla morale cristiana.

 

La verità biblica attraverso delle biografie

In quasi 30 anni di predicazione regolare dell’ Antico Testamento, mi è piaciuto aiutare il popolo di Dio a vedere che Dio insegna alcune delle sue più grandi verità attraverso la biografia. Gli avvertimenti e le promesse assumono un sapore vivido quando sono legati a figure della vita reale che hanno affrontato profonde lotte, dubbi, paure, fallimenti e peccati.

 

“Dio insegna alcune delle sue più grandi verità attraverso la biografia”

 

Come possiamo portare questo elemento vitale nel nostro insegnamento e nella nostra predicazione? In conclusione, ecco alcune raccomandazioni:

Impegnatevi a insegnare la narrativa dell’Antico Testamento

Se non lo stai già facendo, stai trattenendo un cibo nutriente per le anime delle persone. I predicatori dovrebbero sforzarsi di dare al gregge “tutto il consiglio di Dio”. La maggior parte della rivelazione scritta di Dio è compresa tra la Genesi e Malachia. Si potrebbe iniziare con qualcosa come 1 e 2 Samuele. La fede di Anna, la mancanza di spina dorsale di Eli, la meschinità di Ofni e Fineas, lo slancio di uomini come Saul e specialmente Davide formano un ricco mosaico di intuizione spirituale, incoraggiamento e avvertimento.

Dopo aver elaborato un’esegesi corretta del passo, assicurati di mettere in evidenza le applicazioni evangeliche centrate su Cristo contenute nel testo

Questo vi impedirà di cadere in un mero moralismo o in una predicazione puramente esemplificativa. Quasi ogni testo rivelerà qualcosa della persona e dell’opera di Cristo e quanto profondamente i peccatori abbiano bisogno di un Salvatore.

Iniziate il vostro studio all’inizio della settimana

Leggi ripetutamente il testo. Leggilo ad alta voce o usa una Bibbia audio in modo da acquisire una buona comprensione della narrazione. Permetti al tuo cuore di immergersi nelle verità del testo. Sforzati di entrare nella psiche dei personaggi storici che stai trattando. Usa quella che un predicatore ha chiamato la tua “immaginazione santificata” per chiederti cosa stava succedendo nell’anima di Davide quando Natan gli fece notare il suo peccato. C’era sollievo nella sua anima? C’era rabbia per essere stato scoperto? Come trovò la speranza? Come fu in grado di mostrare al mondo il suo volto? Studiando un uomo come Salomone, chiediti come fa un uomo di Dio ad arrivare al punto in cui costruisce il tempio, a costruire luoghi di culto per gli idoli? Quali passi lo hanno portato fuori strada? Quali “piccole volpi” hanno rovinato l’uva della sua anima? Questo è più che fare “esegesi degli spazi bianchi” delle Scritture, è sforzarsi di capire che questi erano uomini e donne reali che vivevano nello stesso mondo in cui viviamo noi. Mentre leggete e studiate, chiedetevi: cosa è stato incoraggiante o convincente per il mio cuore?

Cerca di conoscere bene le persone della tua chiesa

Non stai predicando all’aria, ma agli uomini, donne, ragazzi e ragazze che compongono la tua congregazione. C’è in loro mondanità e dubbio che, se lasciati incontrollati e non corretti, li porteranno alla rovina spirituale? Mostra loro Sansone e i suoi molti fallimenti in modo che possano superati come doveva essere secondo la sua chiamata. Ci sono donne sposate con uomini insensati nella tua chiesa? Esponi loro la grazia e la pietà di Abigail. Ci sono donne che lottano con la sterilità? Permetti loro di trovare un’amica in Anna. Dove stanno soffrendo, lottando o fallendo? Mostra loro Davide o Giuseppe o Daniele. La parola di Dio è pensata per aiutarli nel loro pellegrinaggio. Man mano che li conosci meglio, sarai più in grado di applicare specificamente la Parola ai loro cuori.

Ricordatevi dei non credenti presenti nella vostra assemblea

Per loro, come per Timoteo, queste vecchie storie saranno il mezzo della saggezza divina che punta al Salvatore. Mostrate loro più e più volte che mentre i profeti, i sacerdoti, i re e il popolo di Dio hanno fallito, Dio ha mandato loro uno che non ha mai fallito e che è adatto a essere il loro Salvatore, Signore e Re.

 

Traduzione a cura di Andrea Lavagna

 

Tematiche: Antico Testamento, Predicazione

Jim Savastio

È stato pastore della Reformed Baptist Church di Louisville, Kentucky, negli ultimi 30 anni. È coautore con Brian Croft di The Pastor’s Soul: The Call and Care of an Undershepherd (Evangelical Press).

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