La teologia dovrebbe essere la lingua primaria dei tuoi figli
Una sera, mentre io e mia moglie stavamo mettendo a letto i nostri figli, la nostra bambina di tre anni, Opal, si stava divertendo a fare facce buffe davanti allo specchio. Dopo aver esaminato le sue espressioni esagerate, si fermò e chiese, con tono serio: “Perché Gesù ha fatto i miei occhi così strani?”.
Ora, dovete sapere che Opal ha degli occhi enormi. Li chiamiamo i suoi “occhi da principessa Disney” e le abbiamo sempre detto che sono bellissimi.
Quella sera, però, lei vedeva la loro unicità come qualcosa di strano e chiese perché Gesù li avesse fatti “strani”.
Cito questa conversazione per evidenziare alcuni presupposti fondamentali nella domanda di Opal che avrebbero facilmente potuto essere ignorati.
Opal avrebbe potuto chiedere: “Perché i miei occhi sono strani?” o “Perché sono nata con gli occhi strani?”. Invece, ha chiesto: “Perché Gesù ha fatto i miei occhi così strani?”. Questa semplice domanda era carica di un’importante significato teologico. Lei vedeva i suoi occhi grandi, non come una caratteristica occasionale data dal caso o dalla genetica, ma come il progetto voluto di un creatore. Inoltre, dava per scontato che il creatore non fosse un’entità distante e senza nome, ma la seconda persona della Trinità, Gesù Cristo.
Questi presupposti nella sua domanda rivelano che Opal è una teologa, che agisce secondo dottrine radicate nella visione cristiana del mondo.
La teologia modella la visione del mondo di un bambino
Tutti noi abbiamo presupposti e convinzioni radicate che influenzano la nostra comprensione del mondo e il modo in cui ci comportiamo al suo interno. Queste convinzioni (o presupposizioni) che colorano il nostro modo di vedere e vivere nel mondo sono conosciute come la visione del mondo di una persona.
Ogni persona, di ogni età, dalla scuola materna all’età adulta, ha una propria visione del mondo. La questione non è se una persona abbia una visione del mondo, ma se quella visione del mondo sia consistentemente biblica o cristiana.
Notate che ho usato la parola “consistentemente”. Nella nostra società in continua evoluzione, può essere facile confondere le nostre convinzioni e vedere il mondo in modi distorti. Spesso ciò accade come conseguenza del separare la teologia dal resto della vita. Quando la teologia è vista semplicemente come una materia di studio, piuttosto che come una lente attraverso cui osservare tutti gli ambiti della vita, possiamo interpretare e vivere nel mondo in modi incoerenti (e spesso non biblici).
Nel nostro libro Come insegnare la teologia ai bambini, io e Sam Luce parliamo della necessità di aiutare i nostri figli a diventare fluenti in teologia. Invece di considerare la teologia come una seconda lingua che i nostri figli usano in modo goffo in determinati momenti e luoghi, devono imparare a vedere la teologia come il linguaggio principale con cui pensano e parlano.
Fare questo potrebbe sembrare scoraggiante, persino impossibile, ma il cambiamento può avvenire attraverso un semplice cambiamento: smettere di vedere la teologia come una materia tra le altre e cominciare a considerarlo come la lente attraverso cui comprendere tutte le altre materie. Questo cambiamento può avere implicazioni rivoluzionarie nel modo in cui rispondete alle domande dei vostri figli, reagite ai comportamenti negativi, prendete decisioni e vi confrontate con idee esterne.
Le chiese e i genitori devono lavorare insieme
Desideriamo che sia naturale per i nostri figli vedere le cose come le vede Dio, parlare come Dio e pensare come Lui. Questo può accadere solo quando genitori e chiese collaborano per fornire ai nostri figli una visione del mondo consistentemente biblica.
Se sei un leader di ministero che sta leggendo questo articolo, chiediti: “La nostra chiesa sta equipaggiando bene le famiglie per discepolare i propri figli a casa?” La tua chiesa ha un piano di equipaggiamento mirato con risorse ben selezionate? Se sei un genitore o un nonno che legge questo, chiediti: “Sto sfruttando appieno la saggezza, la formazione e le risorse del mio pastore e del ministero della mia chiesa locale?” Dai la priorità a partecipare e a cercare un orientamento nella tua chiesa locale?
Un passo semplice da compiere è iniziare a fare conversazioni con altri genitori o con la leadership della chiesa per sviluppare un piano strategico per discepolare i tuoi figli e coltivare la conoscenza corrente della verità di Dio.
Se hai bisogno di indicazioni per queste conversazioni, io e Sam forniamo orientamenti e risorse utili per chiese e famiglie per lavorare insieme nella formazione teologica dei loro figli nel Capitolo 8 del nostro libro.
Che la teologia possa diventare il linguaggio principale che i tuoi figli parlano ora e per il resto della loro vita.
Nel caso te lo stessi chiedendo, mia figlia Opal non pensa più che i suoi occhi siano strani. Ora li vede come splendide creazioni di Dio.
Per iniziare a parlare ai tuoi bambini in termini di Teologia, ti consigliamo i libri illuminati della serie Alla ricerca di Gesù, di S. Aranzulla ed E. Martella, Ed. Coram Deo.
Foto di Cristina Anne Costello su Unsplash
Tematiche: Bambini, Educazione dei figli
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