Perché dovresti unirti a una chiesa

 

 

Unirsi a una chiesa per mostrare il Vangelo

In più di vent’anni di ministero pastorale, ho incontrato decine di persone che erano scettiche riguardo all’idea di appartenere a una chiesa. Dopo tutto, il cristianesimo si basa su una relazione personale con Dio attraverso Gesù Cristo, non sull’apporre il proprio nome su un pezzo di carta o sull’impegnarsi in incontri di lavoro in chiesa. Perciò, perché perdere tempo a parlare dell’appartenenza alla chiesa quando potremmo parlare di Gesù? Per alcune persone, l’idea stessa di appartenere alla chiesa sembra una distrazione da ciò che dovrebbe essere la cosa più importante nella nostra vita: il Vangelo.

Sono d’accordo, ovviamente, sul fatto che tutti i cristiani dovrebbero fare del Vangelo il centro della loro vita. Vogliamo condividere la Parola di Dio con gli altri e vederlo avanzare in tutto il mondo; vogliamo che la nostra vita rifletta l’Amore di Dio contenuto nella  Bibbia e, come disse Paolo, camminare in modo “degno del Vangelo di Cristo” (Fil. 1:27). Sono desideroso che ogni cristiano mostri il Vangelo nella sua vita, ed è per questo che sono altrettanto desideroso di essere membro di una chiesa.

L’appartenenza alla chiesa non è stata inventata dai pastori, dai responsabili del ministero o dagli esperti di espansione delle chiese. L’appartenenza è il risultato naturale del Vangelo stesso. Forse non ci avete mai pensato, ma il Vangelo non riguarda solo il modo in cui Dio ci salva dal “dominio delle tenebre”; è anche un messaggio su come Dio ci salva nel “regno del Figlio che Egli ama” – un regno pieno di altri peccatori redenti che, come noi, sono ora cittadini del cielo (Col. 1:13; vedere anche Ef. 2:19). Se siete appassionati del messaggio evangelico, allora uno dei metodi principali con cui mostrate il messaggio al mondo è unendovi a una chiesa locale. Vediamo di scoprire questo concetto.

Il Vangelo è un messaggio che riguarda il modo con cui i peccatori, che si sono resi colpevoli, possono essere riconciliati con un Dio Santo attraverso la morte e la resurrezione di Cristo. I cristiani sono coloro che riconoscono la propria rovina morale e, pentendosi del peccato, si rivolgono a Cristo per il perdono. Dichiarati giusti in Cristo e riempiti dallo Spirito Santo, ora vivono con gioia sotto il potere di Cristo, seguendo i Suoi comandi e cercando di glorificare Dio. In definitiva, un cristiano è qualcuno che è stato riconciliato con il Padre.

 

Riconciliatevi con il popolo di Dio

Ma non è tutto! Il vangelo non solo ci riconcilia con Dio ma anche con il suo popolo. La ragione per cui, molti cristiani, hanno minimizzato l’importanza dell’appartenenza alla chiesa è perché hanno ridotto il Vangelo ad una semplice relazione personale con Dio e nient’altro. Ma la Bibbia insegna qualcosa di alquanto differente; i peccatori sono ostili non solo con Dio, anche con coloro che portano la Sua immagine. La nostra relazione rotta con Lui crea rapporti sbagliati con gli altri. La Bibbia raffigura regolarmente questa realtà. Infatti, vi ricordate la prima storia nella Bibbia dopo la caduta di Adamo ed Eva e la cacciata dal giardino dell’ Eden? È la storia di un essere umano che ne uccide un altro: Caino che uccide Abele. I peccatori vogliono cacciare Dio dal Suo trono e metterci sopra se stessi e, come dimostra Caino, non lasceremo che un altro essere umano ce lo porti via. Neanche per sogno. Quando Adamo spezzò la comunione con Dio, ci fu un’immediata rottura della stessa comunione tra tutti gli esseri umani. Fu cosi che ciascun uomo fu lasciato al proprio destino.

Così, quando il Vangelo ripristina la nostra relazione con Dio, ripristina anche la comunione tra noi e gli altri peccatori riscattati. Quando abbandoniamo la nostra ostilità verso Dio, abbandoniamo anche la nostra reciproca ostilità . In altre parole, i cristiani sono coloro che ora si deliziano del grande comandamento: Ama il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, la tua anima e la tua mente e ama il tuo prossimo come te stesso (Matteo 22:34-40). Cosa produce il Vangelo in noi? L’amore per Dio e l’amore per il Suo popolo.

Essere riconciliati con Dio, dunque, significa essere riconciliati con chiunque altro sia riconciliato con Lui. Questo punto non è semplicemente il risultato del messaggio evangelico. Gesù e gli apostoli insegnano esplicitamente, e ripetutamente, tale idea in tutto il Nuovo Testamento.

 

Essere riconciliati con Dio, quindi, significa essere riconciliati

con tutti coloro che si sono riconciliati con Lui.

 

Ad esempio, nella prima metà di Efesini 2, Paolo descrive la salvezza che Cristo ha provveduto al Suo popolo. Molti cristiani fanno buon tesoro delle parole di Paolo che : siamo salvati “per grazia… mediante la fede” e come un “dono di Dio, non per opere” (Ef. 2:8-9). Tuttavia, dopo aver mostrato come il Vangelo ripristina la nostra comunione con Dio, Paolo passa, nella seconda metà di Efesini 2, a mostrare come il Vangelo ristabilisca la comunione tra tutti coloro che sono in Cristo:

Egli infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l’inimicizia.(Ef. 2:14-16)

Tutti coloro che appartengono a Dio sono “concittadini” e “membri della casa di Dio” (Ef. 2:19). Cristo ha distrutto la nostra “ostilità” gli uni verso gli altri. In Cristo, il popolo di Dio ha “pace” ed è riconciliato in “un solo corpo”. Le parole di Paolo sono inequivocabilmente limpide: se siamo riconciliati con Dio, siamo riconciliati con il Suo popolo.

Sì, il Vangelo ci offre una relazione personale con Dio. Ma secondo le Scritture, questa relazione con Dio include relazioni significative con il Suo popolo. Quando veniamo a Cristo, Egli ci inserisce in una famiglia – una famiglia con persone in carne e ossa, persone che potrebbero anche pestarti i piedi.

L’appartenenza alla chiesa, quindi, è la naturale conseguenza del Vangelo. Quando riceviamo la misericordia di Dio, diventiamo parte di “un popolo” (1 Pietro 2:10). Quando riceviamo la grazia di Dio (Ef. 2:1-10), siamo inclusi in una comunità legata da un patto (Ef. 2:11-20). Riconciliati con Dio, riconciliati con il Suo popolo.

 

Questo articolo è tratto da Why ShouId I Join a Church? di Mark Dever.

 

Traduzione a cura di Yuni Akermi.

 

Tematiche: Chiesa, Frequenza in chiesa, Membri di chiesa, Vita Cristiana

Mark Dever

Mark Dever 

 

E’ pastore della Capitol Hill Baptist Church a Washington, D.C. e autore di molti libri, incluso Discepolare (Ed Coram Deo) Nove segni caratteristici di una chiesa sana (Alfa Omega). Puoi saperne di più sul sito www.9marks.org o puoi seguirlo su Twitter.

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