La domanda di oggi ci è stata fatta da un ascoltatore di nome Sam che vive a Los Angeles.

Sam ci ha inviato una domanda molto corta, ma importante.

“Caro pastore John, qual è la caratteristica di Dio che ama di più?”.

Tutto qui. Pastore John, qual è la caratteristica di Dio che ama di più?

 

 

 

In un certo senso, per rispondere a questa domanda in modo autentico, probabilmente non dovrei passare troppo tempo a fare teologia o esegesi, studiare o valutare gli attributi di Dio.

Dovrei semplicemente tirar fuori quello che sento riguardo a Dio, quello che amo, apprezzo e ammiro di più in lui.

Non sarebbe questo il modo più autentico di rispondere alla domanda “cosa ami di Dio?” piuttosto che dare una risposta teologica complicata e ben studiata, tanto per riempire un podcast?

Credo di sì, perciò inizierò in questo modo.

Il sapore della grazia

La mia prima risposta a questa domanda, quella più istintiva, immediata e sincera è questa: amo la grazia di Dio.

  • Amo la misericordia di Dio.
  • Amo essere amato da Dio.
  • Amo essere trattato da Dio con grazia, bontà e pazienza.
  • Amo essere accettato e perdonato da Dio.
  • Amo la grazia di Dio nei miei confronti.

Credo che le affermazioni appena elencate siano modi per dire che la grazia di Dio è molto preziosa per me.

Senza un Dio di grazia sarei rovinato.

La notte o la mattina presto, quando ho a che fare con conflitti, sensi di colpa, il giudizio di Dio, le critiche degli altri e il mondo, sarei rovinato senza la grazia di Dio.

Essa è sempre la mia affezione principale per Dio.

Anche quando penso a tutti gli altri attributi di Dio o alle sue vie, tutto è insaporito dalla sua grazia.

Questa è la mia risposta più istintiva, sincera, impulsiva, immediata e disperata alla domanda “qual è la caratteristica di Dio che ami di più?”.

Ama il vero Dio

Il motivo per cui ho detto che rispondere alla domanda in questo modo è giusto in un certo senso è che la Bibbia ci incoraggia a non parlare solamente in base alle nostre percezioni più interiori o immediate, bensì a riflettere, alla luce della parola e dell’azione di Dio, su cosa vogliamo dire con la nostra risposta immediata, in modo da capire se in essa ci siano aspetti della grazia, della misericordia e della bontà di Dio che andrebbero espressi esplicitamente per il bene delle nostre anime e per il bene degli altri, affinché non falliamo nell’onorare Dio come dovremmo e non ci ritroviamo inconsapevolmente ad amare noi stessi invece di Dio.

Nella Bibbia ci sono molti esempi di persone che mostravano una spontanea devozione a Dio, poi però, quando Dio disse o fece qualcosa che a loro non piacque, la loro devozione evaporò, il che significa che ciò che essi ritenevano essere una devozione a Dio non era veramente un amore per il vero Dio, bensì solo un amore per il Dio che essi si erano immaginati. Quando Dio fece qualcosa di diverso rispetto alle loro aspettative, il loro amore se ne andò.

Quell’amore non era un vero amore per Dio.

Perciò, nonostante per me sia giusto, ripeto, dare una risposta spontanea, sincera, viscerale e istintiva a questa domanda, ogni persona che vive sotto l’autorità della Bibbia, me compreso, dovrà discernere, facendo uso di essa, se quello che sto dicendo corrisponde a realtà.

Le caratteristiche di Dio che dico di amare lo descrivono veramente?

Il mio cuore è così attaccato al vero Dio che, a prescindere da ciò che egli riveli riguardo a sé stesso, io continuerò ad essere completamente fedele a lui, ad amarlo, ad apprezzarlo e ad essere appagato in lui?

Con l’aiuto della Bibbia, capirò se amo il vero Dio oppure il frutto della mia immaginazione religiosa.

L’ineguagliabile dono della grazia

Quello che John Piper deve fare, dopo aver dato la sua risposta più immediata e sincera (amo la grazia che Dio ha mostrato verso di me in Gesù) è chiedersi:

Piper, cosa intendi per la “grazia di Dio”?

Se è questo che ami di più, dovresti avere un’idea di quello che stai dicendo.

Oppure sono solo parole vuote?

Dopo aver riflettuto e messo alla prova il mio istinto e la mia spontaneità, darei la seguente risposta:

la grazia di Dio è la sua disposizione a donare la benedizione più grande che esista alle creature che meno se la meritano, al costo più alto, ed è quello che ha fatto.

Questa è la mia definizione della grazia di Dio.

  1. Il costo è la sofferenza e la morte del suo unigenito Figlio, Gesù Cristo. Romani 8:32 dice:

“Non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi”.

  1. Le creature meno meritevoli sono gli esseri umani, me compreso, che hanno profanato la gloria di Dio commettendo tradimento e preferendo altre cose più di Dio.

Romani 5:6-8 dice:

“Cristo […] è morto per gli empi. […] Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi”.

  1. La benedizione più grande che esista acquistata al costo più alto per quelli che meno se la meritano è…

Pensateci.

  1. Cos’è? Questo è il punto più critico.

Come definiremo la benedizione più grande che esista che la grazia dona ai meno meritevoli come me?

Non basta dire: “Be’, il dono più grande della grazia di Dio è la grazia”.

Questo è un ragionamento circolare e non risponde alla domanda.

Perciò, potete constatare da soli che John Piper risponde in modo inadeguato quando dice che la caratteristica di Dio che lui ama di più è la sua grazia, perché non ha ancora risposto alla domanda:

qual è la benedizione più grande che la grazia di Dio mi ha donato trattandomi molto meglio di quanto meritassi e sacrificando la vita di suo Figlio?

Amare la grazia di Dio in un modo che onori Dio significa amare la grazia a motivo del contenuto specifico della benedizione data dalla grazia di Dio, ovvero Dio stesso.

Il dono più grande che la grazia ci dà è Dio, affinché possiamo avere un’amicizia eterna con lui e goderlo per sempre.

  • 1 Pietro 3:18: “Cristo ha sofferto una volta per i peccati, il giusto per gl’ingiusti, per condurci a Dio”.
  • Romani 5:10: “Mentre eravamo nemici siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del suo Figlio”.

La grazia di Dio che John Piper dice di amare non è veramente la grazia di Dio a meno che la chiave di volta di tale grazia non sia Dio stesso.

L’amore che dico di avere per la grazia non è un amore per Dio se ciò che più amo di essa non è il fatto che mi porta a Dio.

Eccellenze eterne

Credo sia questo il motivo per cui in Efesini 1 Paolo dice che l’elezione eterna di Dio, la sua predestinazione, nonché l’adozione pianificata di persone redente mediante Cristo (tutte aventi luogo secondo il buon proponimento della sua volontà) hanno come ultimo scopo “la lode della gloria della sua grazia” (Efesini 1:6).

Questa gloria, la gloria della grazia, consiste nella bellezza del modo in cui tutti gli attributi del Dio eterno, la sua bontà, la sua giustizia inattaccabile, la sua saggezza insondabile, la sua onnipotenza, tutto ciò che egli è nella sua deità e santità, si uniscono e si incastrano stupendamente per pianificare e attuare la creazione e la redenzione in un modo che esalta la chiave di volta della sua deità, ovvero la gloria della sua grazia.

In altre parole, le eccellenze eterne di Dio mettono in risalto le sue vie sagge alla lode della gloria della sua grazia, cosicché quando diciamo che amiamo la grazia di Dio, dovremmo voler dire che conosciamo queste eccellenze eterne e queste vie sagge.

“Il dono più grande che la grazia ci dà è Dio,

affinché possiamo avere un’amicizia eterna con lui

e goderlo per sempre”.

Tutto questo mi riporta al punto di partenza: amo la grazia di Dio, il che significa che:

  • Amo il fatto che egli è il tipo di Dio che non risparmia il proprio Figlio.
  • Amo il fatto che egli è il tipo di Dio che giustifica gli ingiusti.
  • Amo il fatto che egli è il tipo di Dio che dà a coloro che meno se la meritano la benedizione più grande, ovvero sé stesso.

Spero di trascorrere il resto dell’eternità conoscendo e amando tutte le sue eccellenze sempre meglio.

 

 

Tematiche: Chiedi al pastore John, Domande dei lettori al pastore John Piper, Grazia, podcast, Salvezza, Vangelo


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John Piper

John Piper

È il fondatore di Desiring God, per il quale ricopre anche il ministero di insegnante, inoltre, è il rettore del Bethlehem College & Seminary. Ha servito per trentatré anni come pastore presso la chiesa battista Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, in Minnesota e ha scritto più di cinquanta libri, tra cui e Non sprecare la tua vita (Ed Coram Deo), Rischiare è giusto (Ed Coram Deo), Coronavirus e Cristo (Ed Coram Deo), Stupefatto da Dio (Ed Coram Deo) e Desiderare Dio.