Vuoi essere un pastore? Sii qualcuno che valga la pena imitare

 

“Non come dominatori di quelli che vi sono affidati, ma come esempi del gregge.” 1 Pietro 5:3

 

Il giorno in cui inizi a servire come pastore è il giorno in cui tutti iniziano a guardarti. I membri della tua chiesa cercheranno il tuo volto in cerca di segnali, specialmente quando succede qualcosa di imbarazzante. Noteranno dove ti siedi e con chi ti siedi. Commenteranno quando ti taglierai i capelli o avrai delle scarpe nuove, e se una parte della tua camicia si sbottona durante una funzione potrebbero scoprirlo prima di te. Essere un pastore significa essere osservato.

Quello che molti di loro sono, e che tutti dovrebbero essere, è un esempio. L’impulso di seguire l’esempio di un pastore può essere malsano, come quando un pastore eccede nel suo mandato e abusa della sua autorità trasformando le sue scelte in leggi; ma può essere anche delicatamente piacevole, come quando i membri della sua chiesa, e specialmente i giovani che aspirano a fare il pastore, iniziano ad indossare quello che lui indossa e a parlare come lui. Nessuna scelta personale di alcun pastore dovrebbe regolare la vita degli altri, e le abitudini di un uomo nel vestire e nel parlare di solito contano poco, ma è l’esempio morale di un pastore a significare tutto.

Uno dei molti modi in cui la cultura occidentale moderna cerca di negare la realtà è trattare l’idea di seguire l’esempio di un altro come intrinsecamente limitante, soffocante e oppressivo, ma opporsi all’imitazione è sia cieco che sciocco. L’imitazione è inevitabile. Tutti imitiamo e facciamo quello che fanno i nostri amici. Facciamo quello che fanno le persone a cui vogliamo assomigliare, come osserva Jason Hood: “Pochi di noi provano il sushi, i social media o le acconciature del viso a meno che non ci vengano presentati da un modello in carne ed ossa. Gli esseri umani non imparano a parlare, leggere, scrivere, allacciare le scarpe o svolgere una professione senza dosi costanti di imitazione”[1].

L’imitazione ha i suoi vantaggi: per imparare a riparare un lavandino che perde, preferiresti leggere un manuale di cinquanta pagine o guardare un idraulico esperto? Per parafrasare Seneca :“La via del precetto è lunga, ma la via dell’esempio è breve e utile.”[2]

Quale esempio segui? Chi dovrebbe seguire il tuo?

Imitare gli altri non è solo una questione di abitudine, di saggezza e di buon senso; è insito nel cristianesimo. Il discepolato cristiano funziona sia per istruzione che per imitazione. Come disse Gesù ai suoi discepoli la notte prima della sua morte: “Se dunque io, il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Io infatti vi ho dato l’esempio, affinché come ho fatto io facciate anche voi” (Giovanni 13:14-15).

Gesù fa del suo stesso amore non solo il motivo e il mezzo, ma anche la misura di come dobbiamo amarci gli uni gli altri: “Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri” (Giovanni 13:34; cfr. 15:12); Pietro ci dice che, anche la morte di Gesù, in tutto il Suo potere redentore irripetibile, è per noi un esempio: “Ma se soffrite perché avete agito bene, e lo sopportate pazientemente, questa è una grazia davanti a Dio. Infatti a questo siete stati chiamati, poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio perché seguiate le sue orme” (1 Pt. 2: 20-21; cfr. Fil. 2: 5-11; Ef. 5: 2, 25, 28).

Dovremmo seguire non solo l’esempio di Gesù, ma anche quello degli altri credenti. “Siate miei imitatori, fratelli, e considerate coloro che camminano così, secondo l’esempio che avete in noi” (Fil. 3:17). Qui Paolo ci esorta a seguire non solo lui ma anche gli altri che lo seguono. Questo mette i semplici mortali su un piedistallo troppo alto? Niente affatto: “Siate miei imitatori, come io lo sono di Cristo” (1 Cor. 11:1). Gli esempi biblici puntano oltre se stessi a Cristo. Quando vedi un esempio biblico, non limitarti a osservarlo, ma guarda attraverso di lui.

Le Scritture incaricano i pastori di dare l’esempio e i membri di seguire il loro esempio. Come esorta Pietro: “Perciò esorto gli anziani tra voi, come collega anziano e testimone delle sofferenze di Cristo, nonché partecipe della gloria che sta per essere rivelata: pascete il gregge di Dio che è in mezzo a voi, esercitando la sorveglianza, non per costrizione, ma volentieri, come Dio vuole; non per un guadagno vergognoso, ma ardentemente; non dominando su coloro che vi sono affidati, ma essendo esempi per il gregge” (1 Pt. 5:1-3). E l’autore di Ebrei scrive a tutta l’assemblea: “Ricordatevi dei vostri conduttori, che vi hanno annunziato la parola di Dio e, considerando il risultato della loro condotta, imitate la loro fede” (Eb. 13:7).

Se vuoi essere un pastore inizia a dare l’esempio. Vivi una vita che gli altri dovrebbero imitare. Vivi una vita che gli altri possano seguire con sicurezza e profitto. Spero che tu faccia già passare le tue decisioni e abitudini attraverso il filtro di ciò che Dio dice che è buono. “Infine, fratelli, tutto ciò che è vero, tutto ciò che è onorevole, tutto ciò che è giusto, tutto ciò che è puro, tutto ciò che è bello, tutto ciò che è lodevole, se c’è qualche eccellenza, se c’è qualcosa degno di lode, pensate a queste cose” (Fil. 4:8); è il momento di aggiungere un secondo filtro: “Questo è un buon esempio?” Potrei raccomandare questa pratica ad altri? “Quelle cose che avete imparato, ricevuto e udito da me e veduto in me, fatele, e il Dio della pace sarà con voi” (Fil. 4:9). Il Dio della pace sarà con gli altri se essi praticano ciò che tu pratichi? Gli altri membri della tua chiesa crescerebbero nella pietà se facessero quello che fai tu?

Se tutti nella tua chiesa studiassero le Scritture come fai tu, conoscerebbero meglio Dio e gli obbedirebbero di più? Se tutti nella tua chiesa pregassero come fai tu, la loro vita di preghiera sarebbe più ricca o più povera? Il tuo esempio non si deve limitare a questioni solamente spirituali; il tuo esempio include tutto ciò che clicchi e guardi, include in che modo doni e spendi il tuo denaro, include ciò che fai per rilassarti e distenderti, include ogni parola che dici, include come tratti ogni persona che incontri.

Certamente, le coscienze dei cristiani sono misurate in modo diverso[3]. Dare l’esempio non significa non fare mai nulla per cui un cristiano non sarebbe d’accordo, ma significa fare più attenzione; significa preoccuparsi più della santità altrui che della propria libertà, significa essere sempre pronti a rispondere alla domanda: “Beh, tu cosa faresti? Se devi prendere una decisione importante e un’opzione ti lascia in una zona di dubbio morale, mostrare un esempio biblico può stare a significare scegliere l’opzione più sicura.

Essere un pastore significa vivere la propria vita in pubblica piazza; anche quando non sei sul pulpito, sei sotto gli occhi di tutti. Se vuoi essere un pastore, preparati ad essere osservato e inizia a dare un esempio che valga la pena di essere seguito.

 

 

NOTE:

[1] Jason B. Hood, ImitatingGod in Christ: Recapturing a Biblical Pattern (DownersGrove, IL: InterVarsity Press, 2013), 190.L’opera di Hood è un trattato ricco e saggio sulla teologia dell’imitazione della Scrittura. Vedi specialmente il capitolo 12 sulla chiesa come comunità di imitazione.

[2] See Seneca, Ad Lucilium 6.4, in Seneca IV: Ad LuciliumEpistulaeMorales I; Books I–LXV, trans. R. M. Gummere, LoebClassical Library (Cambridge, MA: Harvard University Press, 1917), 27, 29: “Devi andare sulla scena dell’azione, in primo luogo, perché gli uomini ripongono più fiducia nei loro occhi che nelle loro orecchie, e in secondo luogo, perché la strada è lunga se si seguono i precetti, ma breve e utile, se si seguono i modelli. Cleante non avrebbe potuto essere l’immagine esplicita di Zenone, se si fosse limitato ad ascoltare le sue lezioni; ha partecipato alla sua vita, ha visto i suoi scopi nascosti e lo ha osservato per vedere se viveva secondo le sue stesse regole”.

[3] Vedere il lavoro esegetico approfondito e di grande utilità pastorale di Andrew David Naselli e J. D. Crowley, Conscience: WhatItIs, How to Train It, and LovingThoseWhoDiffer (Wheaton, IL: Crossway, 2016).

 

 

 

Nota dell’editore: Questo articolo è un estratto dal recente libro di Bobby, Il cammino per essere un pastore.

 

Traduzione a cura di Yuni Akermi

Tematiche: Ministero, Pastorato

Bobby Jamieson

Bobby Jamieson

 

È pastore associato della Capitol Hill Baptist Church di Washington, DC. Recentemente ha scritto Understanding Baptism e Understanding the Lord’s Supper. È possibile seguirlo su Twitter: @bobby_jamieson.

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